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Brunori Sas – Cip!

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Cip!” è il nuovo disco di Dario Brunori, ed è stato anticipato dall’uscita dei singoli “Al di là dell’’amore” e “Per due che come noi”. Non è un caso se Brunori ha scelto proprio un’onomatopea, un suono semplice e diretto, come titolo del suo album, fosse quasi un modo di arrivare a tutti, perché le parole in questo lavoro, ha dichiarato lo stesso Brunori, non sono il fine ma un “mezzo”.

Un cantautorato genuino ed elegante ma che cela dietro tanta linearità un’ampia riflessione sull’uomo, sui sentimenti e i principi che li governano. Il nuovo Brunori prende le distanze da se stesso quasi a voler allungare lo sguardo su cose forse lontane da lui, e con la leggerezza di un pettirosso che si poggia sulla finestra, l’uccellino inizia a raccontare delle vicende che accadono al di là del vetro. Le 11 tracce che compongono il disco sembrano infatti creare un’unica narrazione, i pezzi si rincorrono, s’intrecciano e una canzone pare rispondere all’altra.

Il primo singolo “Al di là dell’amore” tratta il tema dell’immigrazione. Il testo tuona come un monito e un richiamo a quei valori etici e morali che l’umanità sembra aver perduto, un appello alla ragione e al discernimento tra il Bene ed il Male, ricordandoci che al di là di ogni cosa, perfino dell’amore stesso,“si tratta di donne e di uomini”. Parole e musica ne rafforzano il significato in ogni singolo grazie a nuovi espedienti ritmici e un marcato servirsi di doppie voci. “Per due che come noi” il secondo singolo dell’album, è un inno all’amore che ha la forza di resistere al tempo e alle intemperie delle lunghe relazioni con la voglia e la forza di coloro i quali hanno ancora il coraggio di “stringersi la mano” e dirsi “andiamo”.

In “Mio fratello Alessandro“,emerge il legame indissolubile che unisce la famiglia e che ci ricorda che la forma più bella per arricchire noi stessi è prendersi cura dell’altro.”Benedetto sei tu” è un richiamo all’unità a prescinde dalle nostre “differenze” religiose, civili o ideologiche. Un ritorno alla ragione e al buon senso che non porti a scontri o divisioni.

Nei brani a seguire si parla della vecchiaia, della morte, concetti da sempre incomprensibili e inaccettabili alla mente umana e di come una presenza possa essere tanto forte anche nell’assenza. Il tutto magnificamente accompagnato da un meraviglioso sublimarsi di fiati e archi che s’insinuano tra le corde della chitarra e i tasti del pianoforte. Una perfetta cornice sonora in cui inquadrare la vita. “Cip!” È destinato ad essere una delle pietre miliari del cantautorato italiano. Pur senza difettare di hit, con musicalità pop-orchestrali che lo rendono “leggero”, l’autore non rinuncia a lanciare un messaggio dove il valore morale conta più di quello “radiofonico”.

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