Interviste

Area Covid-19: Max Zanotti

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Siamo ancora in quarantena, ma Area Covid-19 continua a tenervi compagnia in questi giorni che si succedono lenti, l’uno uguale all’altro. Oggi tocca al musicista, cantautore, autore e produttore Max Zanotti raccontarci come sta vivendo il suo isolamento.

Ciao Max, innanzitutto come stai? Come stai vivendo questi giorni di “clausura forzata”?
Sicuramente sto meglio di altri quindi meglio non lamentarsi troppo… La clausura fa venire idee e mi stimola molto, non pensavo.

Eri in tour per presentare il tuo secondo album da solista “A un passo” ti va di raccontarci un po’ del tuo disco?
Purtroppo è stato un colpo fermarsi così perché è un lavoro che ho preparato nel tempo avendo cura nelle canzoni. E’ il disco che avrei voluto fare prima ma forse non era ancora maturo nella mia testa. Dopo l’uscita del nuovo lavoro dei Casablanca tirare il freno a mano e scrivere un disco come “A un passo” è stato anche curativo. Mi sono immerso in una dimensione acustica che adoro e insieme a Silvio Pirovano, musicista con il quale ho lavorato all’album, abbiamo viaggiato in una sorta di mantra desert blues che mi ha rimesso in testa cose che ascoltavo in passato. E’ stato un anno di scrittura intenso ma felice nel vederlo portare a termine.

La categoria degli artisti non viene quasi mai tutelata, leggevo l’altro giorno che l’arte in Italia è considerata come un hobby. Dicci le tue impressioni…
Tristezza, a volte sconforto e rabbia nel pensare che da un Paese invidiato nel mondo per l’arte si sia arrivati al Paese del precariato, della malapolitica e della superficialità. Tutti possono fare tutto. Gli artisti stessi e gli addetti ai lavori sono la prima causa di questo sfacelo. La pochezza musicale di questo decennio è imbarazzante, quindi è giusto che venga considerata hobby. Parlo del mio settore ovviamente. Armate di autori che sfornano canzoni tipo catena di montaggio ha fatto il resto.

Attualmente stai lavorando su qualcosa? Ti va di darci delle anticipazioni?
In questi giorni ho attivato un progetto che ho chiamato “No Filter”. Molto semplice, registro con un cellulare (video e audio) canzoni che ho amato e che rifaccio senza filtri, piano e voce o chitarra e voce. Li posto sul mio canale YouTube ufficiale. Con qualche difetto ovviamente, ma la cosa eccitante è proprio questa, la verità della performance consapevole di essere nuda e cruda.

Pensi che la musica cambierà? E quale sarà il messaggio da inviare a chi ti ascolta?
E’ cambiata la mia visione per la musica, non concepisco e neanche mi interessa capire quello che avverrà, se cambierà in meglio ne sarò felice ma niente più’. E’ come se avessi eretto un muro al di là del quale rimane la maggior parte delle cose che vengono pubblicate. Tutti a parlare di musica quando la musica ha smesso di parlare con noi.

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