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Interviste

Area Covid-19: Carmelo Pipitone

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Ennesimo giorno di quarantena, ma non ci stanchiamo mai di proporvi nuove interviste in Area Covd-19. Oggi abbiamo raggiunto Carmelo Pipitone, fondatore insieme a Giovanni Gulino dei Marta Sui Tubi, progetto che lo ha visto impegnato per 15 anni. Il suo ultimo disco solista, “Cornucopia”, è stato pubblicato nel 2018.

Ciao Carmelo, come stai? Come stai vivendo questo periodo di quarantena?
Be’, so che suona strano ma io mi sto riposando e sto facendo cose che di solito non ho il tempo di fare, tipo cucinare e disegnare. Sono un pigro quindi per me il mondo può anche rallentare.

La tua carriera artistica ti ha visto protagonista di tantissimi progetti e collaborazioni. Con chi ti piacerebbe ancora dividere il palco? Come pensi ad oggi ai tuoi progetti futuri?
Sono sempre stato molto fortunato a trovarmi nel posto giusto e al momento giusto, ma c’ho anche lavorato e creduto tantissimo ed è per questo che le cose succedono. Conservo dei grandi ricordi ma non mi va spesso di tirarli fuori perché mi sembra di dare, a quello che devo ancora fare, una soddisfazione che non si merita. Ho appena finito di mixare il mio nuovo disco,anche questa volta prodotto dal mio amico Lorenzo Esposito Fornasari (LEF) con il supporto dei ragazzi della Blackcandy Produzioni e de La Fabbrica Etichetta Indipendente e che uscirà ad ottobre (decisione presa prima della pandemia!). E’ un lavoro al quale sono particolarmente legato e credo ti stupirà. Il bello è che è esattamente lo stesso tipo di disco che avrei fatto a prescindere da questo momento che stiamo vivendo, anche perché i temi che ho portato all’attenzione dell’ascoltatore sono universali e non sono di certo sti 2 mesi di quarantena che li metteranno in discussione, anzi! Subito dopo partirò per un lungo tour.

Non ti si vede partecipare molto sulle piattaforme streaming che ultimamente stanno invadendo il web. Quale pensi sarà il destino della musica dopo questa quarantena, soprattutto dei live? Considerando che anche lo streaming avrà una sua durata, come pensi la musica possa arrivare anche a distanza?
A dire il vero ho partecipato ad un paio di raccolte fondi per ospedali ma a parte questo preferisco evitare di diventare un musicista da streaming. Sono abituato ad andare in giro, prendere treni, autobus, carretti, navi ed andare anche a piedi , tutto questo per fare quello che mi è sempre piaciuto fare; suonare per la gente reale. Quello a cui siamo costretti ad assistere è una parentesi che spero coincida con la fine del Covid-19. Ricordate solo di tornare a vedere i concerti, tutto il resto è fuffa!

La prima cosa che farai quando torneremo “liberi”?
Aspetto di rimanere da solo a casa.

Ma soprattutto tu lo chiami arancino o arancina? Quanto contano le origini di un artista?
Tu una piccola arancia come la chiami? Sono nato e cresciuto in Sicilia, poi a 20 anni sono partito per andare a cercare lavoro. La mia terra rimane lì, spero ad aspettarmi ma nel frattempo sto ancora cercando un lavoro.

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