Interviste
Area Covid-19: Max Martulli
Area Covid-19 oggi ospita Max Martulli, tour manager, band assistant (tra i nomi con cui ha collaborato, ricordiamo Afterhours, Levante, Le Luci della Centrale Elettrica, Diodato e molti altri), musicista, talent scout, fondatore del brand #accannone, e da ultimo produttore di “The Dark Side of the Show”, docu-film sul lato scuro dello spettacolo, ovvero il mondo nascosto al pubblico fruitore di eventi, concerti, opere teatrali, musical, produzioni discografiche e cinematografiche, tour production, booking e management.
Ciao Max, come stai? Come stai affrontando questo periodo di reclusione forzata?
Ciao! Sto bene, la famiglia mi tiene attivissimo e sto lavorando molto da casa, non al mio lavoro di band assistant e tour manager purtroppo ma al documentario “The Dark Side of the Show” e ad alcune musiche della colonna sonora che sto scrivendo io.
A proposito di “The Dark Side of the Show”, vorresti spiegarci meglio tu di cosa si tratta?
Forse qualcuno avrà’ visto delle pillole sui nostri social, il film uscirà’ il prossimo autunno! Parleremo e metteremo a fuoco tutte le figure professionali del mondo dello spettacolo per molti ancora (ahimè’) sconosciute.
Che ne pensi del decreto Cura-Italia e soprattutto come credi che possa tutelare la categorie delle maestranze artistiche? In un momento di lockdown anche il sito dell’Inps ha dato forfait. Nell’eterna lotta tra l’uomo e la macchina chi ha vinto?
Purtroppo è impossibile che in un momento di prima emergenza lo stato possa fare felice tutti, è un dramma anche per le istituzioni, nessuno era preparato a tutto ciò. Bisogna secondo me avere pazienza e gli aiuti arriveranno. A partire dal bonus di 600 euro che qualche collega per fortuna ha già ricevuto, spero in un sussidio continuativo per tutti altrimenti rischiamo di perdere migliaia di professionisti che si sono formati sul campo e in tour magari anche da 25/30 anni di onorato servizio. Sarebbe un vero peccato.
Ti va di parlarci di #nessunoescluso ?
E’ una bellissima iniziativa partita da un’idea di un caro collega backliner Emilio Simeone, col quale ho lavorato in diversi tour, si tratta di una proposta da parte delle maestranze del nostro settore ora ormai completamente fermo, alle autorità’ competenti, al sistema sanitario e alla protezione civile nell’offrirci a dare il nostro aiuto lì dove ce ne fosse bisogno, cito Emilio: “ In Cina costruiscono ospedali da campo in 6 giorni, noi allestiamo un grande concerto a San Siro in 4 e poi lo smontiamo e lo portiamo a Roma!”. Esiste un sito e invito tutti a darci una cliccata (www.chiamatenoi.it).
Diciamocelo chiaramente, il settore artistico, è quello che sta più risentendo in questo periodo? Cosa pensi si possa fare al momento e soprattutto cosa pensi si dovrà fare dopo per risalire la china?
Purtroppo sì, in questo momento lo stop ai concerti e agli eventi artistici è completamente fermo per ovvi motivi. Mi confronto spesso anche con amici artisti e al momento le idee per una ripartenza sono tante e vanno vagliate con calma, siamo pionieri che stanno per affrontare una nuova esplorazione in un mondo sconosciuto, passo dopo passo si capirà cosa è meglio per tutti.
Molti ti conoscono come tour manager di diversi artisti tra cui gli Afterhours. Cosa vuoi dire ai giovani che sognano di fare il tuo stesso lavoro?
Per fare il mio lavoro bisogna avere molta passione per quello che si fa, tantissima pazienza ed equilibrio, attitudine al problem-solving e ottime capacità relazionali, in tour non esistono orari ma spesso si inizia la giornata lavorativa dopo le 12! Comunque a parte gli scherzi, ai giovani dico che ci vuole perseveranza, a volte non si ottiene ciò’ che si vuole al primo tentativo, consiglio di affiancare un tour manager o un band assistant per capire cosa vuol dire e poi pian pianino le cose, se le vuoi davvero, arrivano. Un caro saluto a tutti e un abbraccio virtuale.
Cover story: pagina Facebook ufficiale The Dark Side of the Show