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Intervista a Idontexist, giovane rapper di Avellino di cui sentiremo molto parlare

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Crush Test, il nuovo EP di Idontexist, è uscito lo scorso 3 Luglio per Futura dischi e ha già fatto parlare di sé: Crashhh, uno dei pezzi contenuti nel disco, è entrato a far parte di una delle playlist ufficiali di Spotify, e Crush Test promette di non sparire dalla scena musicale tanto presto.

Preso fra rap ed elettronica, Crush Test è stato definito “rap estremo”, ma si tratta di un disco difficilmente catalogabile e incasellabile in un genere: ci sono influenze di musica black, elettronica, basi che non ti aspetteresti mai in un EP rap e un insieme di generi e stili che conferiscono alla musica di Idontexist una sua esistenza indipendente dalla moda e da una delle scene musicali che pare aver preso più piede nel nostro paese, in questo periodo.

Insieme a Idontexist suonano e si esibiscono sul palco anche GIMA e Adler che, oltre ad accompagnarlo con i loro tappeti elettronici, hanno anche prodotto il progetto.

Crush test è un gioco di parole fra il crash test, i finti incidenti per verificare la sicurezza delle macchine, e la cotta, crush. E’ un rischio calcolato, o è più un “innamorarsi è come sbattere in un muro a tutta velocità senza rimanerci”?
In qualunque modo si voglia aggirare questa faccenda, io ne sono certo, nessun rischio è calcolato. Quindi modificherei la frase, unendone le componenti. Innamorarsi è come sbattere in un muro a tutta velocità, rimanendoci. È un Crush Test che ha bisogno di ulteriori prove per poter volare libero.

Crush test esce dopo Berghain e Crashhh, quindi immagino tu sappia già come sta andando la tua musica, e Crashhh è stata inserita in una delle playlist ufficiali di Spotify. Quindi puoi dire anche a noi come sta andando, e cosa ti aspetti da questo EP ?
Sono partito avendo davvero poche aspettative, come faccio sempre: mi piace rimanere concentrato e continuare a fare musica provando ad evolvermi, musicalmente e umanamente parlando. È libero nel mondo già da un po’, ha dato dei bei frutti, ma lo tengo come un gioiellino attaccato al collo. Sto già pensando al dopo.

Crush Test è stato definito rap estremo: puoi spiegarci cosa significa rap estremo, da un punto di vista musicale? E come ti senti a far parte di una delle scene più importanti in Italia, al momento?
Rap estremo a volte è un po’ un parolone: semplicemente l’estremo che ci vedo è nel provare a farlo su delle produzioni che non sono esattamente quelle che ti aspetti ascoltando il disco di un rapper. La scena è un’altra parola che non mi piace troppo: cerco sempre di sconfinare perché alla fine stiamo comunque parlando di musica a 360°, e racchiudere il tutto, minimizzandolo ad un’etichetta di genere, non mi fa vivere serenamente (ride).

Sei Idontexist, ma lavori con GIMA e Adler anche sul palco: come è nata questa collaborazione, come vi siete incontrati?
Siamo amici da bimbi, basti pensare questo. Loro sono due perle nascoste. Fare musica con chi ami è molto più piacevole e semplice di quanto si possa pensare. Una buona dose di fortuna ha trascinato l’onda fin qui, ora che siamo dei ragazzini adulti.

In Crush test c’è una base di black music, ma poi arrivano un sacco di altri generi e stili che ti rendono perfettamente riconoscibile e difficilmente classificabile: hai una definizione della tua musica?
Musica mia è musica, vedi domanda 3. Non riesco proprio a definirlo ed è molto più figo così. Non devo dare retta a niente. Libertà di espressione musicale. Senti come suona bene?

Domanda che tocca a tutti, quindi anche a te: appena le restrizioni saranno finite, dove vorresti suonare?
Io vorrei suonare ovunque, pure sulla luna. La componente live è sempre la mia preferita. Dita incrociate e testa bassa, pedalare.

 

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