Interviste

Conosciamo l’intimismo e l’arte compositiva di VV, appena uscita con il nuovo singolo Collirio

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Ho fatto due chiacchere con VV proprio dopo aver ascoltato il suo nuovo singolo “Collirio” uscito il 18 settembre sotto etichetta della Maciste Dischi/Pulp Music e distribuito da Sony Music Italy.

VV dichiara che è un brano che parla della fine di una storia molto impegnativa ma contemporaneamente anche di un nuovo inizio.

Dovevo mettere un punto a una storia tossica, nella quale ho amato tantissimo ma ho perso tante energie”.

Questa canzone segue l’uscita di “Il Giusto” primo singolo ufficiale di VV, artista arrivata da poco sulla scena musicale, anche se lei stessa ci racconta di come sia sempre e da sempre vissuta nella musica. Prima di pubblicare il suo primo singolo fa uscire on line 7 brani scritti e prodotti da lei stessa, chiusa nella sua stanza che trova un posto estremamente rassicurante, capace di rendere i suoi pezzi stralunati e dolcissimi.

A marzo è uscito anche  “La Distanza_07” (https://lnk.to/ladistanza), uscito sempre per Maciste Dischi e distribuito da Sony Music Italy.  “La distanza può impedirci un abbraccio, un bacio, ma non può impedirci di essere vicini, con il pensiero. Questo il concetto dietro “la distanza_07”, il mio ultimo brano, nella quale esorcizzo la malinconia con una bella dose di ironia e l’assenza con l’immaginazione”

VV è una cantautrice e producer milanese che racchiude dentro la sua arte un mondo tutto da scoprire, morbido, profondo, vivace e intelligente, le sue risposte brevi ma piene rendono esattamente l’idea del vulcano che vive in lei

 

È uscito il 18 settembre il singolo Collirio, un brano quasi sussurrato, ho avuto la sensazione reale di avere un cristallo in mano che si dovesse rompere. Cosa e quanto c’è di VV dentro questo brano?

C’è la cosa più preziosa di me, la fragilità, quella che ti permette di rialzarti e rivoluzionare la tua vita. Non c’è dolore al quale non puoi decidere di mettere un punto e trasformarlo in qualcos’altro, più costruttivo.

Se ti cerco su Google, alla voce genere musicale mi esce: musica classica, dance elettronica, hip-pop/rap quale ti identifica di più? Sempre se vuoi essere identificata, magari il risultato della ricerca riflette esattamente ciò che vuoi trasmettere.

Brava, hai colto nel segno. Odio le etichette, perché pongono un limite, voglio poter essere chi decido di essere in ogni momento della mia vita, perché scegliere un genere? Sarebbe un limite alla creatività.

Cosa pensi dell’Indie e di quello che rappresenta ora in Italia? Non trovi che spesso sotto questa definizione rientrino artisti che sono lontanissimi da questo genere musicale?

Credo sia naturale perché l’indie sia un approccio alla musica, non un genere musicale, ma, a volte, qualcuno si mette quest’etichetta perché ha paura di mostrare chi è realmente. Io credo che questo approccio abbia ridato alla musica una cosa che a un certo punto le è mancata moltissimo: la libertàdi sperimentare un nuovo linguaggio.

Prima di approdare alla Maciste Dischi ti sei chiusa in casa e auto prodotta una serie di brani, immagino che quella parte di te sia una vena che ti permette di comporre e portare te stessa all’interno delle tue canzoni o mi sbaglio?

Non ti sbagli, è stato un momento importantissimo per capire chi fossi e cosa volessi dire.

Informandomi, ho letto che sei cresciuta nella musica e la musica è una parte importantissima della tua musica e che ne hai ascoltata e macinata tantissima spaziando nei vari generi. Macchina del tempo…con chi vai a cena? Che concerto vai a vedere? Chi ti porti nel 2020?

Vado a cena con Lennon, insieme facciamo un salto avanti e andiamo a vedere i Tame Impala (curiosissima di sentire che dice John) e poi me lo porto qui nel 2020.

Collirio sarà il preludio ad un album? Lo hai in cantiere?

È in lavorazione. Mi sento un vulcano e non riesco a smettere di scrivere.

Spero vivamente di poterti vedere dal vivo, Covid permettendo, sei pronta per un tour?

Voglia matta, stratosferica, di poter cantare e suonare, speriamo presto.

 

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