Interviste

Maneskin: la presentazione del nuovo singolo Vent’anni

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Damiano ha paura di rimanere solo, Victoria soffre di attacchi di panico, Thomas ha paura di mostrare sé stesso, Ethan ha paura di non integrarsi. I Maneskin tornano dopo due anni di assenza e lo fanno live con un’esibizione in anteprima, durante la conferenza, in un’atmosfera surreale nel Parco Archeologico del Colosseo “Star Walks”. Sembrano venir fuori dalla copertina di un album rock (il rock si nasconde ma non muore) degli anni 70, sono eleganti e vintage. C’è moltissima cura dell’immagine che vogliono dare e che vuole e deve rappresentare il loro lavoro.

Presentano il nuovo singolo “Vent’anni” un brano diverso, più crudo rispetto ai loro precedenti e anche di quello che si sente in giro in questo momento. “Il testo parla della nostra visione dei 20 anni, un’età particolare e delicata, abbiamo voluto accorciare il gap generazionale per far affiorare emozioni che sono universali e posso accumunare le diverse generazioni”.
Un singolo che ha preso forma durante il lockdown, Thomas ha mandato un giro di chitarra sul loro gruppo WhatsApp, Damiano ha scritto un testo che legava perfettamente e appena si sono potuti incontrare si sono dedicati alla nascita di questo brano. “Non ci siamo posti limiti, abbiamo buttato giù parti anche molto diverse tra di loro, senza seguire canoni. Alla fine ne esce un pezzo lungo, con l’assolo di chitarra. Assoli che mancano da tempo ma ai quali vi abituerete […] Essere in questi anni a Londra ed essere molto immersi nella dimensione live, con quella cultura delle band e con un livello altissimo, ci ha fatto prendere coscienza di noi come gruppo e di come volevamo uscisse il nostro sound. Voler essere crudi, senza sovrastrutture. Una dimensione live all’interno dello studio di registrazione. Abbiamo curato molto i dettagli per far suonare bene il trio che poi unito alla voce risultasse perfetto”.
Le immagini di questo nuovo progetto sono state curate da Oliviero Toscani, chiamato dai Maneskin perché le sue foto e le sue campagne hanno sempre scatenato discussioni conciliabili con i temi che vogliono affrontare. Ne esce fuori un’immagine che rappresenta un amore libero senza pregiudizi. Tre uomini e una donna chiamano anche la libertà sessuale senza alcun blocco. Libertà individuale soprattutto: ognuno può amare chi vuole ed essere chi vuole. “Unire i due mondi, unire musica e fotografia avendo di fronte una personalità cosi iconica e unica è stato molto bello. Essere riusciti anche attraverso gli sguardi ad arrivare esattamente dove volevamo arrivare”.
Questo è il messaggio di “Vent’Anni”, la libertà di essere sé stessi, la libertà di sbagliare, la libertà individuale; Damiano ha immaginato un viaggio attraverso la sua vita, si è visto uomo maturo, l’età di suo padre, si è detto cose che avrebbe voluto sentire. Un messaggio per i coetanei, ma non solo “perché certe sensazioni si vivono a tutte le età”.
 I Maneskin parlano della loro “diversità”: avere questo grande sogno della musica (nessuno di loro aveva un piano B) li ha fatti sentire, a volte esclusi o diversi. Una diversità che è intrinseca nella loro personalità e “se ci si nasce non è un male anche se chi ti è più vicino potrebbe vederla così”. Ma seguire i propri sogni non può essere un male e le critiche, anche quelle non costruttive, devono essere fonte d’ispirazione per crescere. Il discorso diventa più ampio e più attuale parlando dell’ignoranza e delle bassezze di alcune ideologie radicate di tossica mascolinità, luoghi comuni e violenze ai danni di chi non è quello che la società si aspetta.

I Maneskin sono cresciuti, sono più maturi, più spigliati con i giornalisti e parlano attraverso un brano che sarà un successo assicurato. “Vent’Anni è un concetto, oggi non vi sentite di avere 20 anni ma c’è stato un momento in cui siete stati esattamente come noi, veniteci incontro”.

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