Interviste

Massimo Bigi, Bestemmio e Prego dimostra palesemente che non esiste un’età giusta per fare arte

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Massimo Bigi, detto il Bigi, ha 62 anni ed è stato il tour manager di Enrico Ruggeri dal 1995 per vari anni: da sempre appassionato di musica, che è stata la spinta e il motore per superare le varie sfide che ha dovuto sostenere nella vita ma, solo ora, ha pubblicato il suo primo album, appoggiato proprio dall’etichetta di Enrico, amico e collega da sempre.

 

Bestemmio e Prego” mette in risalto le qualità del Bigi, lo fa emergere da dietro le quinte e ci dimostra palesemente che non esiste un’età giusta per fare arte. Un album cantautorale molto profondo che contiene i feat. con Enrico Ruggeri, Silvio Capeccia e Andrea Mirò. Abbiamo Avuto il piacere di intervistarlo per parlare di questo suo primo lavoro.

 

“Come se fosse facile” ha anticipato il tuo album d’esordio. Cosa non è stato facile nella sua produzione e cosa è venuto naturale?

 La scrittura di “Bestemmio e Prego” è iniziata non più di un anno fa, è un album che riassume il vissuto di una stagione che racchiude comunque una lunga esperienza compositiva.

Il caso poi l’ha fatta da padrone, infatti, quando meno l’aspettavo Enrico Ruggeri ha preso la        decisione di lavorare sulla produzione ed è filato via tutto liscio, non c’era nessun mercato a cui strizzare l’occhio e tantomeno dei format da dover rispettare. C’era da divertirsi ed in questo siamo stati molto scrupolosi.

 

Che effetto fa essere un esordiente a 60 anni? Non provi una scossa di energia incredibile?

 Inizialmente ho preso la cosa come un gioco senza pormi troppi problemi, strada facendo poi qualche perplessità è sopraggiunta perché confrontarsi con una realtà professionale come quella del Rouge e dei suoi compari non è poi così semplice. Stranamente adesso convivo serenamente con questa esperienza, continuo la vita di sempre lontano da clamori e vertigini di una città ma con la consapevolezza di avere avuto l’occasione di veder realizzato il desiderio di una vita. I miei sessanta in questo momento sono tre volte venti.

 

É da molto che covi questo progetto o è un’idea che nasce da poco?

 Il nostro album non aveva scadenze da rispettare, non c’erano logiche di mercato e relative strategie cui subordinarsi, esistevano dei tempi tecnici relativi soltanto alla realizzazione, non siamo usciti una settimana prima di Springsteen per batterlo sul tempo… La dedizione di Enrico Ruggeri e dei suoi musicisti in questa esperienza è stata un’emozione e un’esperienza musicale ed umana incredibile, ritrovarsi a scrivere e condividere con un artista come Rouge una penna, un foglio e una chitarra fa sognare e anche molto riflettere sulle occasioni della vita. Le giornate di luglio in studio a Milano invece avevano il sapore della vacanza, una spiaggia indimenticabile…

 

“Bestemmio e prego” è sicuramente un’immagine che calza a pennello all’Italia. In questo momento, credo, siano in tanti a bestemmiare e pregare. Come stai vivendo la situazione? Visto che probabilmente anche la promozione del video ne risente.

 Bestemmio e prego” è il dualismo interiore che ci portiamo dentro con tutti i dubbi del caso, innegabilmente di dubbi adesso ne stiamo vivendo oltre la soglia abituale e privi di guide sicure cui affidarci, come sempre del resto, pregare e bestemmiare (si fa per dire…) potrebbe essere un ottimo passatempo visto che di questione di tempo comunque si tratta.

 

Progetti futuri?

Suonare dal vivo è la conseguenza naturale di un album, potrei chiedere a Billy Idol se gli va di accompagnarmi in tour oppure a Nick Cave 😀 Rouge e i suoi sicuramente saranno impegnatissimi a recuperare il tempo perduto…se lo chiedessi ai miei amici di sempre? 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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