Interviste

Galeffi si racconta, oggi fuori con Il Regalo Perfetto e la versione fisica di Settebello

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Galeffi è cantautore romano che possiede un prezioso curriculum e un ottimo bagaglio musicale, il suo primo album “Scudetto” del 2017 ha destato grande interesse sia da parte del pubblico che dalla critica. 25 milioni di streaming e 70 concerti in meno di un anno, questi sono i suoi numeri. Da venerdì 27 novembre sarà possibile toccare con mano la versione fisica dell’album “Settebello”, uscito in primanvera. In occasione di questo evento, l’artista ha deciso di fare un regalo ai suoi fan, un nuovo singolo “Il Regalo Perfetto”. Il brano andrà ad aggiungersi alla tracklist esattamente come un vero regalo di Natale.

A proposito del suo ultimo lavoro in studio, l’artista romano racconta: “Settebello”è nato nel mio piccolo appartamento a Montesacro, quartiere di Roma, durante le giornate passate ad ascoltare la mia collezione di vinili. È un album che ti spoglia e ti riveste, che guarda al passato ma anche a un futuro migliore, che grida e sussurra: un disco giusto per Natale, un Regalo Perfetto.” 

Ho avuto il piacere di fargli qualche domanda sul suo ultimo lavoro.

 Hai detto che questo disco è un regalo giusto per Natale, un “Regalo Perfetto”. Cosa vorresti trovare sotto l’albero?
Sotto l’albero vorrei trovare qualcuno che mi garantisca che il 2021 sarà un anno incredibile, totalmente l’opposto di questo pessimo 2020.

Il singolo “Regalo Perfetto”, per l’appunto, ha delle sonorità dolci e malinconiche e nello stesso tempo c’è una tenera allegria, c’è un che di auto biografico?
C’è sempre qualcosa di autobiografico, sparso qua e là. Secondo me è una canzone aperta nel senso che per molti sarà tenera ed allegra, per altri sarà un pugno in faccia.

 Hai dichiarato che questo album ti spoglia e ti riveste? Cosa intendevi?
Settebello è un disco che non arriva al primo ascolto, ci sono suoni parole e canzoni che ti entrano dentro piano piano, hanno bisogno di essere spogliate per arrivare in fondo.

Nel tuo ultimo album “Settebello” c’è un brano “Tre Metri Sotto Terra” canti: dov’è che vanno gli amori, quelli che non ce la faccio, quelli che prima ti amo e poi ti ammazzo. Dove vanno quegli amori? Alludevi alla violenza sulle donne?
No, sinceramente non alludevo alla violenza sulle donne. Mi interrogavo sulla fine delle storie, quali restano e quali no, se esiste un paradiso degli amori finiti, cosa una persona può portarsi dietro e cosa sceglie di lasciare per strada.

Ho letto che è un album nato nel tuo appartamento nel quartiere Montesacro a Roma, ascoltando vinili, quanto è contato l’andare a vivere da solo e vivere esperienze diverse nella stesura di questo tuo secondo lavoro?
Molto. Vivere da solo ha i suoi pro e contro. Avevo però bisogno di staccarmi, per avere la vita meno facile. Volevo imparare a cavarmela da solo e pensavo che questo passaggio potesse essere utile alla scrittura. La vita e le canzoni vanno di pari passo.

 Parlando del lockdown, è stato un momento prolifico a livello creativo o ne hai sentito il peso entrando in una modalità più apatica?
Diciamo che il lockdown della scorsa primavera è stato per me un vero è proprio oblio, non parlavo più, figurati scrivere canzoni. Da luglio in poi, forse per un istinto quasi di sopravvivenza, ho incominciato a scrivere canzoni e non mi sono più fermato.

 Progetti futuri?
Intanto esce in copia fisica Settebello ed è una cosa importante perché è stato un album parecchio sfortunato per ovvi motivi e quantomeno la soddisfazione di toccare con mano il proprio lavoro è qualcosa che fa stare meglio. Ovviamente la testa è sempre proiettata al domani, a quello che sarà, le canzoni stanno crescendo e non vedo l’ora di ripartire, ma solo quando la situazione Covid e dei concerti tornerà ad essere quella di una volta.

L’album sarà disponibile sia in versione CD standard che in un’esclusiva edizione autografata limitata per Amazon e all’interno dell’album ci sarà anche una versione speciale di “Cercasi Amore” uno dei brani più amati del disco.

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