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Interviste

Senhit, cantante italo-eritrea, rappresenterà San Marino all’Eurovision 2021

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Senhit, cantante italo-eritrea, rappresenterà San Marino all’Eurovision 2021. Il suo nuovo singolo Breathe, remixato da Benny Benassi, è uno sfogo catartico che sembra scritto a posta per il 2020, con tutta la voglia di tornare a respirare liberamente.
Ogni mese interpreta in un nuovo modo un brano della storia dell’Eurovision, mettendo sempre al centro dell’attenzione le tematiche della libertà d’espressione, parità di diritti e lotta alla discriminazione.
Ci siamo fatti raccontare tutto questo da lei.

Partiamo dall’inizio: rappresenterai San Marino all’Eurovision 2021, le tue origini sono sia italiane che eritree. Trovo che porterai su quel palco un meraviglioso messaggio di unione di culture, arte e musica. Che ne pensi?
Hai detto bene, mia cara Valentina, porterò il messaggio positivo di una cittadina del mondo che nasce a Bologna ma ha sangue africano e sventola fiera la bandiera di San Marino.

Breathe” remixato da Benny Benassi è il tuo nuovo singolo ed è stato definito uno “sfogo catartico, un invito a tornare a respirare anche quando intorno a noi non tutto va come vorremmo”: è come se questo pezzo fosse stato scritto apposta per il 2020 e tutti i problemi che ci sono stati. Cosa significa per te?
Breathe significa letteralmente respirare e mai parola fu più giusta in questo anno funesto. Aprire le braccia e respirare, che non vuol dire sospirare, attenzione, ma respirare, sfogarsi, urlare e rendersi conto di quanto c’è di positivo intorno a noi …E anche avere forza e nuova energia per cambiare ciò che non va bene.

Come è stato lavorare con Benny Benassi, un gigante del panorama musicale: come è andata e come è nata la vostra collaborazione?
Benny abita a pochi chilometri da Bologna, città dove nasco e vivo, quindi entrambi emiliani abbiamo già una peculiarità di buon cibo e buona musica. Io lo seguo da sempre e per il remix di Breathe mi sembrava perfetto il suo tocco: dance ma che strizza l’occhio al commerciale/pop. Così gli ho mandato il brano e gli è piaciuto e da qui tante idee e progetti anche per il futuro.

Ogni mese interpreti in modo freaky un brano della storia dell’Eurovision Song Contest e lo fai ponendo grande attenzione alla lotta alla discriminazione, alla parità di diritti e alla libertà di espressione. Da poco c’è stata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne è il 25 novembre, a che punto siamo secondo te con questo problema?
Da sempre penso che la musica sia un modo per veicolare messaggi in cui credo. Lo stiamo facendo con Luca in questo #freakytriptorotterdam. L’ultima cover uscita, ad esempio, “AMAR PELOS DOIS”, è una carezza al cuore, una ninna nanna di Natale che commuove e fa riflettere con immagini straordinarie del grande Roberto Maestri che fanno da cornice a un mondo etereo, suggestivo. Quest’anno è stato diverso per tutti, nel bene e nel male, perciò merita anche un Natale unico, dove sono i bambini a portare i doni a Babbo Natale e dove ognuno possa sentirsi parte di una grande famiglia, qualsiasi sia il suo orientamento sessuale o religioso, qualsiasi siano le sue origini, cosa che purtroppo non è ancora così scontata. Inoltre, insieme a Fondazione Pangea Onlus, proprio a partire dal 25 novembre, abbiamo confezionato la challenge #danceforpangea. Conoscendo questa serissima fondazione, infatti, ho appreso quanto ancora c’è da lavorare per le donne vittime di violenza, non solo italiane ma di tutto il mondo. Il lockdown ha acuito alcune situazioni, infatti il numero delle chiamate valide al 1522 nel periodo compreso tra marzo e ottobre 2020 è cresciuto del +71,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono raddoppiate quelle per “richiesta di aiuto da parte delle vittime di violenza” e “segnalazioni per casi di violenza”. Perciò, in questi giorni in cui siamo in casa, invitiamo tutti a partecipare a #danceforpangea: per ogni persona che balla, io e Luca doniamo 100 euro al progetto Piccoli Ospiti della Fondazione Pangea Onlus.

E sempre a questo proposito: la musica ha un potere immenso di veicolare messaggi, credi che sia anche un mezzo per cambiare il mondo? (spoiler: io si)
Quanti preconcetti ancora bisogna abbattere e muri sfondare, ma sono sicura che con la musica, e l’arte in generale, si può sensibilizzare e aiutare a cambiare le cose concretamente. Si può e si deve contribuire ad aiutare: chi come me ha spesso un microfono in mano deve far sentire la propria voce, anche lanciando messaggi di positività e speranza.

 

SENHIT e LUCA TOMMASSINI hanno lanciato una straordinaria campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per Fondazione Pangea Onlus che si occupa delle donne e dei loro figli, contro la violenza domestica, dando il via alla challenge #DanceForPangea con 7 coreografie, che vengono svelate a poco a poco, sulle note della cover di “Waterloo” degli ABBA, che hanno l’obbiettivo di diventare virali per far conoscere il più possibile il nome di questa Fondazione.

 

JUSTINE MATTERA, FRANCESCA MANZINI e oggi, venerdì 11 dicembre, PAOLA BARALE, sono le prime colleghe e amiche che hanno supportato l’iniziativa, affiancando Senhit nell’insegnare i tutorial della coreografia (tutti i video sono visibili sul canale IG @senhitofficial).

 

Senhit e Luca si impegnano a donare per ogni persona che ripropone la coreografia 100 euro alla Fondazione, per il progetto Piccoli Ospiti.Per partecipare basta pubblicare un video in cui si ripropone una delle 7 coreografie sui propri social utilizzando l’hashtag#DanceForPangea e taggando i profili di Senhit e Luca Tommassini.

 

Verranno donati fino a 50 mila euro, ovvero 25 mila euro a testa per Senhit e Luca presi dai ricavi del loro sodalizio artistico di quest’annoin cui, nonostante ESC 2020 sia stato cancellato, il loro nome è stato tra i più apprezzati dai fan della manifestazione in tutto il mondo, dando grandi soddisfazioni per i singoli “Breathe” e “Freaky!” di Senhit e per la viralità della Freaky Dance.

Fondazione Pangea Onlus (https://pangeaonlus.org/) è un’organizzazione no profit che dal 2002 lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne e delle loro famiglie attraverso strumenti quali l’istruzione, l’educazione ai diritti umani, l’educazione igienico‐sanitaria e alla salute riproduttiva, la formazione professionale, la creazione di attività generatrici di reddito, la microfinanza. Attualmente Pangea opera in Italia, Afghanistan, India e Colombia. In seguito alla situazione di emergenza sanitaria che ha costretto in casa molte persone, sono aumentati i conflitti tra le mura domestiche, è aumentata la violenza sulle donne alla mercé di un compagno violento, spesso davanti agli occhi dei figli anch’essi in isolamento forzato. Per aiutare e supportare queste donne e i loro bambini, Fondazione Pangea Onlus ha realizzato il progetto Piccoli Ospiti, uno specifico programma di accoglienza e recupero del rapporto genitoriale tra le donne e i figli che sono stati testimoni degli abusi perpetrati contro le loro madri.

 

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