Interviste

Belladonna, Dani Macchi e Luana Caraffa tornano con una cover della PFM “Suonare Suonare”, prima uscita in lingua italiana della band

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È davvero un piacere poter parlare di musica con la M maiuscola con artisti del calibro di Dani Macchi e Luana Caraffa, lui chitarrista, lei voce e insieme fondatori e autori di tutti i brani dei Belladonna, una band che ha tenuto molto in alto la bandiera italiana oltreoceano e che ha al suo attivo riconoscimenti e collaborazioni con i più grandi artisti della scena musicale mondiale. Da poco è uscito un nuovo singolo, una cover della PFMSuonare Suonare”, prima uscita in lingua italiana e con un’ospite d’eccezione come Adam Holzan che ha regalato un moog solo da perderci la testa.

Accolto con entusiasmo in tutti i paesi di uscita, il brano rappresenta una condizione davvero molto attuale, la voglia incontenibile di suonare e di tornare a vivere di musica e con la musica. In un panorama musicale come quello odierno Dani e Luana sono saldamente attaccati alle radici che hanno fatto grande la musica nel senso più alto e più ampio del termine, forse controcorrente rispetto a quello che si ascolta ora dove il nuovo di oggi è già il vecchio di domani, i Belladonna raccontano del rispetto per la musica stessa. Non starò qui a raccontarvi la biografia di questi due musicisti perché è lunga e non vorrei rovinarvi la sorpresa quando andrete a scoprire chi sono e cosa hanno fatto in giro per il mondo ma vi porto nel loro rock noir con questa piacevolissima chiacchierata.

Ciao Dani, ciao Luana, non vedevo l’ora di poter fare due chiacchere con voi per farmi raccontare le novità. La prima è sicuramente il nuovo singolo “Suonare Suonare”, cover di un brano anni ‘70 dell’incredibile PFM. Ha riscosso molto successo, ho visto articoli in diversi paesi europei e oltre oceano che hanno accolto il brano con entusiasmo. Riarrangiato con il noir dei Belladonna, prima volta in italiano e prima volta con il talento di Adam Holzam che regala un moog solo meraviglioso. Raccontatemi tutto dall’inizio, dall’idea alla realizzazione.

LUANA:

Ciao Robin, innanzitutto grazie per questa intervista!! Come ben sai è un periodo duro per i musicisti di tutto il mondo e il testo di “Suonare Suonare” sembra paradossalmente parlare proprio di questo… ovvero potrebbe sembrare essere stato scritto oggi alla luce di quanto è accaduto nell’ultimo anno, ed anzitutto per questo abbiamo deciso di realizzarne una nostra versione. Molti cultori di musica sparsi nel mondo ricordano ancora con affetto la PFM, caso rarissimo di band italiana di livello internazionale, e noi siamo lietissimi che abbiano ben accolto la nostra versione di questo brano.

 DANI:

Quando abbiamo deciso di riarrangiarlo (la nostra interpretazione è molto diversa dall’originale) e di registrarlo ci è subito venuto in mente quanto sarebbe stato bello avere un solo di Moog finale in puro stile anni ’70, e abbiamo proposto di suonarlo a quello che riteniamo il più grande solista di Moog al mondo (non per nulla ha suonato per anni con Miles Davis). Siamo stati felicissimi e onoratissimi che Adam abbia accettato, regalandoci un solo di Moog così emotivamente travolgente.

 

Parlatemi anche dell’iniziativa di farvi inviare delle parti cantate dai vostri fans, come vi è venuto in mente? Idea incredibile per altro.

LUANA:

L’idea di registrare “Suonare suonare” è sorta insieme a quella di regalare ai nostri amici e fan qualcosa che potesse non solo descrivere la difficoltà del momento che tutti noi stiamo vivendo, bensì la possibilità di scavalcare ogni distanza attraverso la musica. Quindi ci è sembrato naturale lanciare un invito a tutti a partecipare nel coro finale.

 

La voce di Luana sembra velluto e si amalgama perfettamente alle sonorità di questo brano che ci trasporta in un’epoca che musicalmente ci ha regalato tantissimo, più volte avete sottolineato l’importanza della conoscenza di questo periodo musicale, cosa portate dentro al vostro mondo noir di quel periodo? Quanto vi ha influenzato?

LUANA:

Ti siamo grati per le tue parole! Sicuramente ci portiamo dentro la spinta emozionale, pulsionale e libera di quel periodo storico – gli anni ’60 e ’70 – in cui la musica era emozione, cultura e originalità, “fatta a mano” e quindi umana e vera.

 DANI:

Ora tutti sono in grado di realizzare una registrazione tecnicamente perfetta – con ogni nota perfettamente intonata e perfettamente a tempo – grazie ai computer, ma quella secondo noi non è Musica. I grandi songwriters, i grandi musicisti, le grandi band, i grandi produttori, i grandi album si stanno tragicamente ma inesorabilmente estinguendo. E del resto il periodo di decadenza umana e culturale che stiamo vivendo da qualche decennio non poteva non colpire anzitutto la più intensamente umana delle arti, la Musica.

 

Come sappiamo è difficile essere profeti in patria, voi siete conosciuti e avete un seguito all’estero che vi ama molto, senza dimenticare le innumerevoli e blasonate collaborazioni che avete avuto nella vostra carriera e che sempre più spesso vi hanno portato fuori dall’Italia, nello stesso tempo siete una band che sin dall’inizio ha avuto in Italia un seguito incredibile, siete stati il gruppo rock italiano con più ascolti subito dopo i Lacuna Coil (su MySpace ndr ) e poi un crescendo di riconoscimenti, date, interviste etc. Cosa volete vi riservi il futuro? Ci saranno altri brani in italiano?

LUANA:

Immaginiamo tu ti riferisca a MySpace quando menzioni il nostro essere stati il gruppo italiano con più ascolti al mondo dopo i grandi Lacuna Coil. E in quel caso, il seguito era in parte anche italiano, ma principalmente statunitense e inglese. Non sappiamo se ci saranno altri brani dei Belladonna in italiano in futuro, ma sappiamo che è un futuro che vorremmo spendere a creare musica, esattamente come facciamo ora.

 

Per rimanere in tema, è un periodo storico nel quale sembra che ci sia un gran fermento musicale, un underground che si fa sentire, gli assoli di chitarra tornano nei brani e anche in Italia qualcosa si muove, non solo musica commerciale ma progetti che osano e si ritagliano piccole fette di mercato. Sarebbe bello poter “educare” le orecchie dei fruitori finali. Proviamo a consigliare qualche esercizio musicale per evolvere il gusto e tentare di andare verso il bello senza pregiudizi nel genere al quale appartiene?

DANI:

Io personalmente consiglierei a chiunque faccia e ami la musica di ascoltare esclusivamente i grandi dischi del passato, quelli – diciamo – registrati prima del 31 dicembre 1979. Questo non solo per la qualità delle melodie, dei testi, dei cantanti, dei musicisti, delle produzioni, ma anzitutto per il contenuto emotivo. Se tutti quelli che fanno musica oggi passassero 6 mesi ad ascoltare esclusivamente, che so, Bobby Womack o Joni Mitchell o AC/DC o Marvin Gaye o Pink Floyd o Curtis Mayfield o Billy Joel o James Brown o The Doors o The Temptations o Bob Dylan (potrei continuare per ore!) credo che molta della musica di oggi sarebbe molto diversa, e forse più vera e viva.

 

Luana tu sei un’artista a tutto tondo, oltre alla musica sei impegnata come scrittrice, pittrice, fotografa. Mi piacerebbe sentire dalla tua voce come vorresti essere dipinta o fotografata e da chi? In realtà mi piacerebbe conoscere anche dove trovi il tempo ma magari questo me lo dici in privato!

LUANA:

Mi commuove molto che tu mi descriva in questa maniera!! Non so come le persone mi vedano dal di fuori, e mi colpisce il tono da te usato rispetto ad alcune mie attività extra-musicali che in realtà vivo in maniera estemporanea e casual… Ad esempio non avrei mai pensato di essere definita fotografa in senso ufficiale! Rispetto all’appellativo di pittrice invece mi sto pian piano abituando all’idea ed è stato solo grazie a Dani se ho venduto in soli due anni più di 40 quadri, perchè è stato lui a spingermi a renderli pubblici.

Anche la scrittura è vissuta in via piuttosto estemporanea… ho un nuovo libro in cantiere e ancora non so se finirlo e iniziare a farlo leggere a qualcuno o girarmi le dita fra una foto di una pozzanghera e uno dei miei selfie dadaisti! 😀 Scherzi a parte, non so come mi si veda dal di fuori e sinceramente non ho mai riflettuto sull’essere immortalata in un dipinto o in una foto (per rispondere alla tua domanda). Sicuramente però, finora, il mio fotografo preferito è sempre stato Dani! Forse perchè, scrivendo musica da anni insieme, so che lui mi “vede”e profondamente.

 

Dani: eclettico, musicista/chitarrista dalle incredibili fantasie musicali, profondo conoscitore della materia e produttore. Collaborazioni in produzioni molto importanti etc. Quale delle cose che hai fatto finora ti ha lasciato qualcosa di profondo da non poterci pensare senza un tuffo al cuore?

DANI:

Grazie per le tue gentilissime parole!! Di sicuro per me l’emozione più profonda che il fare musica può regalarmi è quando faccio ascoltare qualcosa alla quale ho contribuito musicalmente e scopro che chi sta ascoltando si commuove. Mi è successo innumerevoli volte eppure ogni volta è per me come fosse la prima volta, e sì, ogni volta è per me un tuffo (meraviglioso) al cuore.

 

Nel vostro repertorio c’è una cover che amo in maniera viscerale “I Was Made For Lovin’ You”, un arrangiamento struggente che ti passa da parte a parte. Come nasce l’idea di rivoluzionare completamente un pezzo rock’n roll dei Kiss e farne una ballad incredibile? (https://open.spotify.com/track/34XLEHktWDtao1MYaTEbpN?si=nU8INBXlR_CncxPuElsX0w)

DANI:

Anzitutto farne una versione identica a quella originaria dei Kiss non avrebbe avuto alcun senso. Ha senso coverizzare un brano non karaokizzandolo, ma piuttosto cercando di tirare fuori da quel brano degli aspetti nuovi, magari poco evidenti nella versione originale. Questo abbiamo cercato di fare con “I Was Made For Lovin’ You”, che secondo noi nascondeva un’anima molto più sensualmente romantica di quanto emerga nella potente versione dei Kiss, e siamo stati felici ed onorati che Desmond Child, autore di “I Was Made For Lovin’ You” con Paul Stanley, abbia pubblicamente dato un segno di gradimento alla nostra versione.

 

Ascoltare i vostri dischi, chiudere gli occhi e veder scorrere immagini è qualcosa che nasce spontaneo e spesso la vostra musica è entrata a far parte di colonne sonore di film importanti. Di quale film avreste voluto scrivere la colonna sonora?

LUANA:

E’ molto bello quello che dici sul tuo chiudere gli occhi e veder scorrere le immagini ascoltando la nostra musica… è proprio quello che sempre facciamo noi ascoltando la musica di artisti che profondamente amiamo. Difficile rispondere alla tua domanda… o meglio è difficile ora pensare ad un capolavoro del cinema e sottrarvi la colonna sonora che noi sentiamo intimamente ad esso connessa, per eventualmente immaginarvi la presenza della nostra musica. Meglio fantasticare su un futuro capolavoro ancora tutto da scrivere. 

 

Inutile dire che i live manchino come l’aria, quali sono i vostri progetti futuri e ci sono live in previsione appena questi saranno possibili? Live in streaming?

LUANA:

Tornare a suonare live è il sogno di tutti anche se noi siamo talmente in full immersion nella produzione di nuovi brani per svariati progetti top secret che al momento non stiamo immaginando nulla di preciso a riguardo.

 

Grazie di cuore a Dani e Luana per questa chiacchierata e speriamo che questi progetti top secret escano presto alla scoperta.

 

 

 

 

 

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