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The Heavy Countdown #140: Erra, Landmvrks, Papa Roach

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Erra – Erra
Un self-titled è spesso uno statement, e anche gli Erra non fanno eccezione, con un LP monumentale nella lunghezza e articolato sia nelle tematiche che nel sound. Portando sempre alti i santini di Northlane e Periphery, J.T. Cavey e soci, a una decina di anni dal debutto discografico, fanno la voce grossa cercando di scavarsi una nicchia tutta loro. Tastieroni, vocoder, riff da videogames e breakdown belli grassi, un vero e proprio divertissement da nerd (“Snowblood”) non per questo immune ad aperture melodiche “larger than life”, come dicono quelli che se ne intendono (“Gungrave”), senza dimenticare cosa significhi essere veramente aggressivi (“House of Glass”). Un pattern che si ripete per tutta la durata del disco, che dato il running time abbondante qualche filler ce l’ha, ma scorre via piacevole con un paio di variazioni sul tema (“Electric Twilight” e “Eidolon”).

Landmvrks – Lost in the Waves
Sono passati circa tre anni da “Fantasy”, un lavoro che aveva portato molta fortuna ai Landmvrks, facendoli notare in tutti i giri metalcore che contano. “Lost in the Waves” si fa riconoscere da subito con la sua quasi title track e un breakdown che trascina fin sottoterra, per poi catapultarci a volare altissimo nel refrain, settando il mood di tutta l’opera. La svolta arriva con la trap francese di “Visage”, anche se è solo (per fortuna) una parentesi prima di tornare verso lidi più confortanti. Il nuovo nato in casa Landmvrks, pur essendo un buon full-length, risulta un po’ confusionario per i palati più raffinati, tra simil rap, miele “pop”, pig squeal e blast beat, ma dove i Nostri decidono di pestare per bene, lo fanno sul serio (“Overrated”).

Papa Roach – Greatest Hits Vol. 2 -The Better Noise Years
Sembra impossibile da credere, e soprattutto ci si sente incredibilmente vecchi se ci si sofferma troppo sugli anni che passano alla velocità della luce, ma i Papa Roach sono già arrivati al secondo Greatest Hits. Questo Vol. 2 include i maggiori successi di Jacoby Shaddix e i suoi eterni ragazzi dal 2010 al 2019, più qualche gustoso remix e qualche appassionata cover acustica, oltre a un’ospitata del rinato Danny Worsnop in una nuova versione di “Broken As Me”.

Klee Project – Screaming Out Loud
Terza fatica in studio per gli italianissimi Klee Project, a quasi tre anni di distanza dal precedente “Living In Confusion”. Li avevamo lasciati sulle strade riarse dal sole del southern rock e proprio lì li ritroviamo, intenti a scaldare i motori (pardon, la voce e le chitarre) con un vero e proprio inno alla speranza, o meglio alla certezza che una volta finiti i tempi difficili che stiamo vivendo tutti, non possa che verificarsi una inevitabile rinascita. E poi, con l’aggiunta di Corrado Pirri alle sei corde e del singer statunitense Jessie Galante è impossibile non andare a tutta birra.

A River Crossing – Forsaken
Verrà pubblicato il prossimo 26 marzo “Forsaken”, il secondo full-length degli A River Crossing, un disco che promette di essere (e dimostra di esserlo in pezzi tipo “Hidden”) un ideale collante tra post-rock, indie e shoegaze. Come dichiarato dalla band stessa, “Forsaken” descrive la vita da un punto di vista incerto, e ogni brano fa storia a sé, pur essendo interconnesso l’uno all’altro da un tessuto che fa luce sulla vita da angolazioni diverse. Il nuovo album degli A River Crossing può essere benissimo inteso come un concept proprio sulla vita e sulla sua essenza, in tutte le sue possibili sfumature.

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