Interviste
Giò Sada aka Gulliver, ci parla del suo Grande Buio, un viaggio in musica e immagini
Grande Buio, l’EP tratto dal docufilm di Gulliver (all’anagrafe Giò Sada) è uscito il 2 luglio con quattro pezzi di cui, Amaranto e Terranova, in versione live e la collaborazione di Pasco Pezzillo dei Joycut. Variabile impazzita di X Factor, Giò Sada presenta Il Grande Buio – Tetralogia del coraggio insieme ai compagni di sempre: Marco Fischietti e Raffaele Stellacci.
Il progetto Gulliver arriva dopo la vittoria a X Factor del 2015, il disco d’oro per Il rimpianto di te e il debutto con il primo album, Volando al contrario, del 2016: Gulliver ha suonato allo Sztiget Festival, ha pubblicato il primo album nel 2020 chiamandolo Terranova e ora non vede l’ora di suonare su un palco.
Per curiosità: spesso capita che un artista parta con un nome d’arte e poi decida di tornare a chiamarsi col suo nome di battesimo, tu hai fatto il contrario. Come mai?
Ciao Valentina! in realtà non è un vero e proprio cambio di nome, Gulliver rappresenta il contenitore musicale attraverso il quale Giò Sada presenta le cose che fa. A dirla tutta è come se fosse una Band.
Hai scelto Gulliver: la prima cosa che viene in mente, ovviamente, è il viaggio. Poi però arriva il Gulliver di Arancia Meccanica: il cervello, la macchina pensante, ciò che mette in moto le cose. Credi che i due concetti possano coesistere, intendo il viaggio e il pensiero, il rimuginare sulle cose, visto che Il grande buio parla anche della ricerca su se stessi?
Si credo che possano coesistere e che siano la conseguenza l’uno dell’altro, il viaggio che sia fisico o meno può mostrarti i limiti di ciò che credevi giusto e mettendoti in discussione poi non si può che migliorarsi.
Hai scelto di presentare un EP e un docu-live, e l’hai chiamato Tetralogia del coraggio. Con il documentario ci hai letteralmente messo la faccia, ovunque e di continuo, tutti ti vedono: quanto coraggio ci vuole per fare una cosa così? (te lo chiedo perché io vivo dietro la macchina fotografica e davanti non ci andrei manco morta)
È una cosa che non mi sono mai chiesto, mi riesce piuttosto naturale mostrarmi in video o stare su un palco quando è legato ad una performance, forse proprio perché mentre mi riprendono non penso al fatto che lo stiano facendo.
Salto nel passato: sei stato una variabile impazzita della TV commerciale, vincendo X Factor e poi facendo il contrario di quello che di solito fanno tutti. Ovvero una manciata di canzoni dal classifica che li tengano (appunto) in classifica. Tu invece ti sei messo a scavare e sei rimasto fedele a quel ragazzino che si è fogato per Shock the monkey. Quanto ha inciso, però, X Factor sulla tua carriera musicale? E pensi che programmi simili siano davvero utili alla musica?
X Factor per me è stato l’inizio di un percorso di rapida presa di coscienza della strada da percorrere. I due mesi del programma sono stati molto belli, essere parte di quella squadra in quel momento è stato un privilegio per me, con gli altri del mio anno ci sentiamo spesso, con Elio anche e ci supportiamo tutti. E’ stato anche un acceleratore emotivo, 10 anni compressi in 5, di bene e di male ma di grande crescita. In sé per sé i talent non credo servano alla musica, servono a chi vuole farne e ha bisogno di conquistarsi il tempo per farla, salvaguardando l’anima nello stesso tempo.
Parlando di Grande buio parli della “luce individuale” come l’unico “lume da seguire” per uscirne. Giuro, sei il primo che si affida a sé stesso senza aspettare che gli facciano luce gli altri, che siano umani o divinità. E’ tipo: “oh, se non muovi il culo da solo nessuno ti salva, quindi sarà il caso che ti alzi”. Giuro che è una cosa che apprezzo un sacco.
Sono quasi convinto che il buio sia collettivo e la luce individuale, quindi come hai ben detto “gli facciano luce gli altri” o aspettarsi la riconoscenza, credere di meritarsi, aspettarsi un dovuto riscontro sono l’inizio di un baratro di aspettative e inoltre credo che gli umani in grandi masse facciano molti danni e da soli invece riescano ad essere umani.
Ultima cosa: ora che i palchi sono FINALMENTE tornati accessibili, che progetti hai per portare in giro la tua musica? E come hai iniziato a collaborare con Pasco Pezzillo dei Joycut? (adoro i Joycut)
Finalmente questo mese faremo il nostro primo concerto dopo più di un anno a Helsinki il 23 Luglio, quest’anno sono cambiate tante cose e tante altre le ho dovute mettere al proprio posto dopo la perdita di mio padre, farò un film quest’estate perché ho anche ripreso l’attività da attore che anzi voglio portare avanti di pari passo alla musica, spero di poter fare un tour autunnale, che è la stagione preferita di Gulliver sicuramente, insieme a Pasco. Ora abbiamo ripreso a lavorare insieme e chissà su quali sponde arriveremo, il nostro incontro è stato un re-incontro, stavo cercando qualcuno con cui le mie idee potessero prendere la forma più sana e giusta, ci è bastato guardarci sul ciglio della porta.
Grazie!
Grazie a te Valentina, ti aspetto ad un concerto!
Questa la tracklist dell’EP:
ANIMA
GRANDE BUIO
AMARANTO (versione live)
TERRANOVA (versione live)