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Interviste

Manitoba, l’esplosivo ritorno del duo fiorentino

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Con un prolifico tour estivo, due opening per Piero Pelù e un EP in arrivo i Manitoba sono tornati a quasi un anno dal loro ultimo singolo. Stare Bene infatti è uscito nel dicembre del 2020, in un momento di grande stallo per la scena musicale e artistica italiana. Senza sicurezze sui live il duo fiorentino ha infatti deciso di posticipare le uscite, prendendosi un momento di pausa in attesa di certezze nel panorama live del paese. Attesa vincente, perché il tour estivo partito a giugno e ancora in corso ha permesso loro di girare e portare la loro musica in quasi tutto lo Stivale e di aprire in due date a Piero Pelù.

I Manitoba, partecipanti all’edizione 2020 di X-Factor fino alla seconda punta dei live, stanno preparando attualmente un EP, possibilmente anticipato da un singolo promozionale, che aprirà un nuovo capitolo per il duo, più pronto che mai a tornare in scena con nuova musica.
Nell’attesa li abbiamo intervistati: tra Casa Manitoba, X-Factor ed esperienze live, ecco i Manitoba!

Il vostro ultimo singolo Stare Bene è uscito a fine 2020. C’è un motivo dietro alla pausa del 2021? State preparando qualcosa?

Stiamo preparando un EP che speriamo esca presto, ci stiamo ancora lavorando ma siamo molto soddisfatti. Avevamo già altre canzoni pronte dopo La Domenica e Stare Bene, però a dicembre non si capiva bene cosa sarebbe successo dal punto di vista live e buttare fuori qualcosa per poi non poterlo suonare live ci avrebbe messo un sacco di tristezza. Abbiamo preferito aspettare un momento.

A proposito di live appunto, siete ancora in tour per il vostro tour estivo e avete anche fatto da opening per Piero Pelù. Com’è stato l’incontro con lui?

Abbiamo fatto da opening per Piero Pelù e lo rifaremo il 16 settembre a Firenze all’Ultravox, dove abbiamo aperto anche a Emma. Quando siamo usciti da X-Factor io e Filippo abbiamo iniziato a fare delle dirette su Instagram, si chiamavano “Casa Manitoba”. Invitavamo sempre ospiti, musicali e non, e Filippo aveva comprato il libro di Piero Pelù e se n’era appassionato. Abbiamo detto “perché non proviamo a invitarlo?” senza troppe aspettative; invece gli è piaciuta l’idea e ha accettato l’intervista, io e Filippo gli siamo piaciuti e siamo diventati “amici”, se si può dire, si è appassionato al progetto e ci ha proposto quest’apertura. Ovviamente abbiamo detto di sì. Speriamo che il rapporto duri e di fare altre cose insieme.

Sempre riguardo al tour: avete suonato praticamente da quando sono ripartiti i live. Com’è stato tornare live?

Abbiamo fatto la prima data a giugno nella nostra città Firenze e poi qualche data ancora a giugno, ma non molte perché la situazione era un po’ in stallo. Dopo c’è stato un boom, tutti volevano suonare e fare concerti, i mesi più caldi sono stati luglio e agosto. Abbiamo fatto praticamente tutta Italia, siamo arrivati un po’ ovunque. È stato molto bello.

Domanda invece su Casa Manitoba. Volete continuare il format? Com’è nata l’idea?

È nato perché eravamo chiusi in casa ed eravamo appena usciti da X-Factor, siamo passati dall’essere lì in programma davanti alle telecamere tutti i giorni all’essere a casa senza poter uscire. In quel momento il nostro Instagram era bello seguito, quindi volevamo intrattenere i follower con dei contenuti interessanti. E anche per essere in contatto e coinvolgere altri artisti che erano fermi come noi, per sapere come se la stavano vivendo, come si “tenevano in vita” artisticamente parlando.  Vorremmo continuarlo, abbiamo visto che rinnovandolo un pochino e passandolo anche in radio ci siamo trovati bene. Io voglio continuare a farlo, Filippo anche penso.  Servirebbe stare un po’ fermi, aspetteremo la fine del tour perché comunque è impegnativo, devi preparare il tutto, contattare gli ospiti.

Domanda X, letteralmente. Per quanto riguarda X-Factor, cosa vi ha lasciato e cosa vi manca invece del programma?

Mi manca sicuramente il momento prima di salire sul palco e la situazione della diretta. La fase registrata è divertente ma è fatta di grandissime attese. Quello mi manca un po’ meno. Il momento della diretta mi manca, anche la finale, un momento bellissimo dove ci hanno invitato di nuovo tutti, sembrava la classe del liceo che si ritrova alla fine della scuola. In quel momento si azzeravano tutte le ansie, le gerarchie, la competizione, com’è andata è andata. Ecco, questo me l’ha lasciato X-Factor: quando arrivi ai live e raggiungi quell’obbiettivo devi già essere contento. Alla fine, la differenza è poca. Un conto è vincere, arrivare all’ultima puntata, però da quando iniziano ai live alla finale con gli ultimi quattro partecipanti cambia poco. L’esperienza è quella. Te la devi godere, perché è figo. Poi in un momento dove era tutto rosso, tutto chiuso, eravamo in una bolla.

Comunque è stata una bella esperienza per voi.

Sì. È stato impegnativo, non è stato solo divertente tutto il tempo. Alla fine della musica rimaneva poco. Era molto stressante. Però quando arrivavi in puntata, salivi sul palco e portavi la tua canzone era fighissimo. Avevi l’attenzione, ti scrivevano. In un modo o nell’altro per un artista arriva un momento dove tutto questo ti serve.

Ultima domanda: oltre al vostro EP in uscita, avete altri progetti in uscita?

L’EP sarà anticipato da un singolo che inizierà il nuovo capitolo Manitoba, più fresco e divertente che mai. Se va male ho già pronto l’album tristissimo da solista…

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