Interviste
Leo Gassmann, calma e inquietudine di un giovane artista e della sua musica
Leo Gassmann ha pubblicato da pochissimo il suo ultimo singolo Down, un brano maturo con il quale l’artista sceglie di esorcizzare i problemi legati a un periodo difficile della sua vita- Down fotografa la lotta di Leo contro i suoi demoni interiori: le paure, le angosce, le insicurezze e le delusioni che diventano mostri da guardare in faccia e affrontare attraverso la musica.
Dopo la partecipazione a X Factor 12, arrivando sino alla semifinale, e la vittoria nel 2020 nella categorie delle Nuove Proposte al Festival di Sanremo con Vai bene così, il percorso di Leo Gassmann è tutto in ascesa. L’artista continua a mostrare le sue doti da cantautore e una grande maturità e intensità di interpretazione nonostante la sua giovane età. Il videoclip di Vai Bene così vanta ad oggi oltre 7 milioni di visualizzazioni su Youtube e gli vale anche il Premio Roma Videoclip alla Festa del Cinema di Roma. Il suo album di esordio, Strike, supera gli 11 milioni di streaming e al suo interno vi sono i singoli estratti Vai bene cosi, Maleducato e Mr. Fonda.
Hai pubblicato da pochi mesi il tuo ultimo singolo, Down, un brano molto maturo. Come si sta evolvendo la tua musica?
Il brano appartiene ad una serie di pezzi che ho scritto durante questo ultimo anno e mezzo. Io sto lavorando al disco nuovo da parecchio tempo, perché comunque mi sono concesso un po’di tempo per lavorare bene alle mie cose, per riscoprirmi e per cercare di sperimentare, creare delle cose che vadano oltre il semplice prodotto musicale. Io vedo nella musica un modo per portare dei messaggi e un modo per cercare il bello della vita, e quindi ho deciso di intraprendere questa strada, che è un po’più lunga, un po’più lenta, però sono sicuro che porterà i suoi frutti.
Nonostante tu non abbia vinto X-Factor, sei stato uno di quelli che ha avuto più successo nella tua edizione. In tutto il tuo percorso di hanno spesso messo sulla graticola sia per il tuo cognome ingombrante, ma anche perché sei troppo bello, troppo gentile, troppo educato e via dicendo, quasi come se queste non fossero qualità ma difetti.
I pregiudizi, gli stereotipi, tutto quello che ne consegue, fanno parte dell’essere umano, e questa cosa non si può cambiare. Pprobabilmente è semplicemente una parte del processo, un ostacolo che va superato con intelligenza e con tranquillità, nel senso che è tutta una questione di testa, per quanto mi riguarda, dipende anche come interpreti determinate cose, ed il senso che dai loro. Comunque, quando mi fanno i complimenti mi fa piacere, ma comunque penso ad altro! Io faccio il mio percorso, faccio la mia musica, e la cosa che mi più mi fa piacere è quando ho un ritorno dai miei fan che mi fanno sapere che la mia musica tiene loro compagnia.
Ti sei dimostrato sempre un ragazzo molto maturo, ma hai confessato che in questi ultimi brani hai cercato di affrontare le tue paure e i tuoi stati d’animo meno positivi. Data la famiglia da cui vieni sicuramente sarai più abituato a respirate il mondo dello showbiz, ma sei un ragazzo giovane e non è comunque facile affrontare tutto quanto.
Il percorso è in salita per tutti, ognuno ha una propria intensità. Io, per dirti, non ho questa mania e questa arroganza di diventare il numero Uno, o di essere il più famoso al mondo. Per me la musica è un modo per stare bene con me stesso, perché mi aiuta nei miei momenti privati, ed è l’unica gioia intensa che vivo. Dopo comunque vedo che ad alcune persone fa stare bene, e quindi mi auguro che un giorno possa arrivare sempre a più persone, però non è la mia preoccupazione principale! Io potrei anche girare il mondo con un furgone, e sarei felice lo stesso! Per me l’importante è portare un messaggio, fare bene alle persone che ho intorno, e poi più sono, meglio è per il messaggio che voglio trasmettere, che comunque reputo un messaggio positivo.
Hai ribadito più volte questo concetto del messaggio che vuoi far arrivare ai tuoi fan. Come ci sente quando riscontri che anche persone molte più grandi di te ti prendono come esempio? Ti senti più responsabile?
La responsabilità la senti, però io non ho mai considerato gli artisti delle persone speciali, o superiori agli altri. L’artista è comunque uno che scrive, diciamo che è semplicemente una persona che ha una qualità ben precisa, e usa uno dei linguaggi che arrivano al cuore di tutti! Nel senso che comunque è un talento in un’abilità che ti permette di arrivare a più persone. Però ognuno di noi ha le proprie qualità, infatti delle volte, quando qualcuno mi ferma, io mi ci sento suo amico, come se fossimo tutti amici! Se io passeggio per strada, e mi salutano delle persone che non ho mai conosciuto, mi salutano come se fossi un loro amico! Mi fa piacere, nel senso che comunque è bello sapere di avere degli amici in giro che neanche hai mai conosciuto. Quindi spesso, quando posso farlo, mi fermo a chiacchierare con delle persone che hanno da raccontarmi delle cose. È bello potersi confrontare, chiacchierare, ascoltare le persone che hai davanti, senza le quali fare musica non sarebbe possibile, perché la musica nasce dall’esperienza, dall’ascolto degli altri.
Dopo la trasmissione praticamente non ti sei mai fermato. Ti piacerebbe prendere del tempo per te per affrontare un viaggio e arricchire il tuo bagaglio di esperienze?
Assolutamente, pensavo proprio di prendere un furgone, vendere la mia macchina, e girare il mondo su questo furgone per un po’di mesi nei paesi lontani dall’Italia. È una cosa che ho maturato anche a Sanremo, perché avevo unito questi toni africani a questo brano con sonorità classicamente italiana, e diciamo che è stata una cosa che mi ha fatto tanto bene, perché comunque mixare delle culture ti dà la possibilità di creare delle cose che non sono mai state concepite. Anche questo è il bello della musica: evoluzione e confronto. Il dialogo è fondamentale per trovare qualcosa di nuovo, ecco.
Hai mai avuto un piano B?
Guarda, io in realtà so fare tante cose: sono un grande sportivo, ho fatto qualsiasi tipo di lavoro. Io dico sempre che nella vita per strada non ci finirò mai, perché anche se ci fosse da lavare i piatti, io sarei felice di farlo, nel senso che per me il dono della vita è qualcosa di immenso, che va protetto, e qualsiasi cosa capiti va affrontata con il sorriso. Però io comunque faccio l’università, adesso mi laureo in Comunicazione e Psicologia, in inglese, poi ho fatto anche l’esperienza di doppiare un cartone animato per il cinema, quindi un po’di cose le abbiamo fatte.
A proposito di cinema, ti piacerebbe stare davanti alla cinepresa?
Non lo so, in realtà, perché per adesso mi sto concentrando sulla musica e sull’università, che mi prendono già tantissimo tempo! Dormo molto poco la notte, per riuscire a fare entrambe le cose. Quindi, in questo momento costituirebbe uno sforzo ulteriore in qualcosa che al momento non potrei fare al meglio.
Invece provare a dirigere o concepire un tuo videoclip?
Sì, assolutamente! Ma in realtà gli ultimi due videoclip che sono usciti, sono stati delle mie idee, e piano piano sto migliorando nel dirigere quelli che sono i registi che mi affiancano. Diciamo che però le idee di solito le ho avute io, e mi piace molto questa unione tra cinema e musica, e più andrò avanti nel tempo, più svilupperò questa mia capacità.
La nostra rivista si chiama Music Attitude, quindi ultimamente mi piace chiedere: qual è la tua attitude nella vita?
Io vivo, nonostante abbia una tempesta dentro di me, in maniera sempre molto tranquilla. Cerco sempre di sdrammatizzare anche i momenti più difficili! Ho un equilibrio importante che mi è stato donato anche dalla mia famiglia, e dall’amore che mi è stato dato. Le situazioni, la maggior parte delle volte, le vivo in maniera tranquilla e distaccata.
Affronti le cose in questo modo perché ti spaventa il disequilibrio, o perché riesci a tenere le situazioni sempre sotto controllo?
Le mattate le faccio, ma per brevi momenti della mia vita, perché dopo cerco sempre di tornar con la testa sulle cose che ho da fare, perché se ti lasci troppo andare c’è il rischio che ti affezioni a questo modo di vivere selvaggio, maledetto. Quindi, le mattate le faccio, ma contenute!
Tendenzialmente sei più genio, che sregolatezza.
Forse sì!
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