Interviste

Galil3o, le cose belle finiscono QuasiMai

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L’attesa per il disco è quasi finita: il cantautore romano Galil3o ha infatti pubblicato il suo nuovo singolo QuasiMai, presumibilmente l’ultimo anticipo prima dell’uscita dell’album prevista per fine novembre. QuasiMai è il terzo estratto dall’LP dopo Francesco (esci tutte le sere) e Viaggiare Leggeri, con cui condivide artwork, stile musicale e mood in generale. L’ultimo singolo è un pezzo pop dinamico ed energico, arrangiato da Luigi Di Chiappari ed Andrea Guastadisegni e masterizzato da Matteo Gabbianelli, militante nei KuTso.

Dietro la coltre di spensieratezza della canzone si nasconde un fondale di paura per la fine delle cose belle, dalle più semplici a quelle più complesse; l’ansia nel vedere le soddisfazioni e la felicità scivolarci via dalle mani. E, di conseguenza, della gigantesca importanza del “quasi”, la rottura del cerchio, la salvezza dalla reiterazione della delusione.

È uscito il tuo ultimo singolo QuasiMai, un pezzo apparentemente molto allegro ma che in realtà nasconde un testo particolarmente malinconico. Di cosa parla la canzone? C’è qualche antefatto che l’ha ispirata?

L’ispirazione è nata dalla paura che le cose belle possano finire. Da quelle più complicate, come le relazioni d’amore ma anche d’amicizia, a quelle più semplici, come i film, i libri, le canzoni o l’estate. Ci sentiamo, io in primis, troppo piccoli per riuscire a sorreggere tutto, quindi abbiamo la sensazione che la felicità, i traguardi, le relazioni ci sfuggano di mano. Volevo spronarmi a godere dell’attesa, del raggiungimento e anche della perdita, anche se so che non è poi così semplice. E qui si incastra quella parola “quasi”! Non può essere sempre, ma non può essere nemmeno mai, per sempre, quindi quel QuasiMai è un po’ un non darsi per vinti e godere di tutto quello che ci accade, traendone solo cose belle. A un testo così un accompagnamento con un mood non allegro non avrebbe aiutato molto, quindi tutto il resto è venuto da sé…

QuasiMai è uscita su Spotify ed il suo artwork è facilmente collegabile a quello dei tuoi precedenti due singoli, Francesco (esci tutte le sere) e Viaggiare Leggeri. Uscirà presto un disco con questi tre singoli? Ce ne saranno altri ad introdurlo?

Prestissimo. A fine novembre dovrei far uscire questo disco, a cui ho lavorato duramente in questi anni, che contiene sia i singoli che altre tracce inedite! Forse per l’uscita succederà qualcosa, ma non voglio spoilerarvi nulla…

A proposito dei tre singoli, il 2 ottobre hai suonato live sul Palco Giovani del MEI di Faenza. Hai portato anche qualche spoiler dell’album? E all’uscita del disco ci sarà un tour promozionale (situazione concerti permettendo)?

Al MEI è sempre emozionante suonare, sempre una bella esperienza! Accompagnato da Cristiana Della Vecchia alle tastiere abbiamo eseguito i tre singoli nuovi e altri due brani che però non faranno parte del nuovo album. Sono singoli usciti ancor prima, due brani a cui sono molto legato: “Termini” e “Sola”, che potete trovare sempre sul mio Spotify o su YouTube. Ci stiamo anche organizzando per riuscire a promuovere un po’ il disco in uscita, nella speranza che la situazione che stiamo vivendo oggi possa durare e migliorare ancora! Vi terremo aggiornati sui prossimi step e vi aspettiamo in prima fila!

Nel corso della tua carriera solista sembra tu abbia trovato il tuo mood a livello prettamente musicale: cambierà qualcosa nel disco o hai intenzione di proseguire su questo stile?

Come vi accennavo prima, è stato un percorso lungo e voluto. Ora che la musica è tutta comodamente fruibile e in tempi brevissimi puoi utilizzare qualsiasi piattaforma per poterla divulgare, io, da amante della musica degli anni 60/70, dove il disco rappresentava il punto di partenza, ho voluto mettere un punto. Per arrivare a registrarlo la strada è stata lunga, impervia con tanti cambi di rotta, ma posso dirti che sono riuscito a trovare il mio “mood” ed esso rimarrà intatto sia nel disco che per i live a seguire. Poi in un futuro, chissà… “Quasi mai” non cambio idea!

Hai avuto qualche ispirazione particolare durante la produzione dell’album?

Le ispirazioni sono state molteplici, elencarle tutte sarebbe impossibile, però posso dirvi che con l’aiuto di Luigi Di Chiappari e Andrea Guastadisegni, che hanno arrangiato e prodotto il brano (che ci tengo a ringraziare perché, dove hanno potuto, hanno sempre cercato di accontentarmi), abbiamo cercato di percorrere quelle che sono le mie passioni musicali ovvero quelle degli anni 60/70 e del cantautorato italiano di quegli anni, fino ad alcune canzoni anni 80 o al bellissimo disco “Canzoni dell’Appartamento” di Morgan, rendendolo però un po’ più attuale. Matteo Gabbianelli dei KuTso ha poi masterizzato il tutto, chiudendo il cerchio.

Vuoi dire qualcosa ai tuoi ascoltatori?

Certo che sì. Ci tengo a ringraziarli per l’affetto che mi hanno dimostrato e mi stanno dimostrando! Di continuare a farlo, perché la musica per me, oltre ad essere un’esigenza per esternare ciò che sento, è l’occasione di condividere le emozioni e le esperienze. Sentirli cantare insieme con te o ricevere un commento, una telefonata o un messaggio dove dicono “bella la canzone, in quel pezzo mi ci sono ritrovat* tantissimo”… beh, è una sensazione magnifica, che ripaga tutto quello che c’è dietro. Con l’occasione ringrazio anche voi, per la bella intervista, e vi aspetto al prossimo live!

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