Dischi
The Heavy Countdown #153: Frontierer, Black Veil Brides, Limp Bizkit
Frontierer – Oxidized
La capacità dei Frontierer di far esplodere emicranie lancinanti nei loro ignari (e anche ben consapevoli) ascoltatori è cosa risaputa, e rimane invariata nel corso degli anni e dei lavori della band. Con “Oxidized” siamo arrivati al terzo full-length in carriera, e come sempre, siamo ben oltre i limiti di mathcore, noise, sludge ed elettronica, che conflagrano in un qualcosa di assimilabile alla proposta dei loro amici Car Bomb. Ascoltateli a vostro rischio e pericolo, consci del fatto che uscirete dall’ascolto di pezzi tipo “Corrosive Wash”, “Death /” o “Glacial Plasma” ammaccati e intontiti.
Four Stroke Baron – Classics
I Four Stroke Baron erano già entrati nei nostri radar nel 2018 con “Planet Silver Screen”, quindi come farsi scappare la nuova fatica di questo strampalato duo? “Classics” è per l’appunto schizofrenico fin dalla opener “Radium”, ma in questo delirio totale di prog, metal vario ed eventuale e synth pop (e qui menzioniamo Devin Townsend, a tirare i fili dietro le quinte di questo strambo palcoscenico), il fil rouge costante è il feeling ottantiano, specie per la voce di altri tempi del vocalist Kirk Witt (“Friday Knight”, “Sundowner”).
Sentinels – Collapse By Design
Avercene, di debutti così. I giovani Sentinels danno alle stampe un disco da musicisti consumati, un’opera che ricalca il (progressive) metalcore di stampo “classico” con gusto e personalità. I Nostri sono tanto tecnici e precisi quanto brutali e diretti, e “Collapse By Design” è un mix letale ma accurato, con aperture melodiche inaspettate (“Albatross”, “Solitude”). Insomma, un lavoro equilibrato e a modo suo gradevole, sempre che siate del mood giusto, perché non è da affrontare alla leggera.
Black Veil Brides – The Phantom Tomorrow
Tra un film, una serie TV, un set fotografico (e mettiamoci pure una pandemia) e l’altro, Andy Biersack riesce a trovare ancora il tempo di fare nuova musica con la sua band (quella reale, non quelle delle fiction). Non è la prima volta che i Black Veil Brides si cimentano con un concept album (è la terza, se vogliamo essere precisi), e infatti “The Phantom Tomorrow” è la versione pop-alternative-metal(core) di una rock opera, tutta corettoni furbetti e melodie facilone che vi ritroverete immediatamente a canticchiare senza volerlo (“Scarlet Cross”, “Crimson Skies”).
Limp Bizkit – Still Sucks
“Still Sucks” è il disco di cui nessuno aveva bisogno, ma che tutti aspettavano. Dieci anni da “Gold Cobra” non sono pochi, però i Limp Bizkit, con questa nuova uscita, ironizzano sul fatto che sono ormai morti e sepolti, anzi, che fanno ancora schifo, o meglio, che sono terribilmente fuori moda (“Out of Style”, per l’appunto), ma che in qualche modo sono ancora qui nel 2021 a fare musica. Ce ne ricorderemo tra vent’anni come “Significant Other” o “Chocolate Starfish…”? Molto probabilmente no, ma in questo momento, sta strappando qualche sorriso nostalgico a chi si cibava di pane e Limp Bizkit a inizio anni 2000.