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Interviste

Ciliari, affronta i suoi disagi e manda Tuttoaputtane

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Il 21 ottobre è uscito il quinto singolo del progetto Ciliari, Tuttoaputtane. Ciliari nasce nel 2019 dal cantautore pugliese trapiantato a Milano Domenico Tinelli in qualità di progetto solista: Tinelli è infatti stato membro del gruppo Gli Amanti, il cui ultimo disco è stato pubblicato nel 2019.
Tuttoaputtane, come anche i singoli precedenti, affronta con una vena ironica i disagi del cantante, nel caso dell’ultimo singolo si parla appunto di buoni propositi non rispettati, procrastinazione, di errori e piani non riusciti. Il tutto, paradossalmente, inserito in un’atmosfera allegra, dinamica, tendente all’indie-pop.

È infatti questo uno dei tratti distintivi di Ciliari, che riesce a trattare con “leggerezza” i suoi stessi problemi estraendo un momento difficile dal suo contesto e reinserendolo in un ambiente più calmo, più controllabile: quello della sua stessa musica. Una sorta di metodo di autoanalisi, un peculiare modo di affrontare la vita, una semplice tecnica di scrittura: in realtà ciò che importa è che Ciliari riesce a rendere i suoi prodotti accattivanti, e lo conferma il pubblico relativamente ampio nonostante la non gigantesca produzione del cantante. Aspettiamo quindi nuove uscite e vi consigliamo l’ascolto di questi brani per calarvi in un’atmosfera più tranquilla dove i problemi sembrano quasi non esistere.

Come prima e mai banale domanda ti chiedo: cos’è Ciliari? Come e quando nasce?

Ciliari nasce già nel 2019 dopo un periodo davvero complesso per me. Ciliari è quello che sono diventato col tempo, nel bene e nel male, è la mia esperienza e quello che ho vissuto, quello che ho imparato negli anni, ed è tutto quello che ho voglia di comunicare senza costrizioni o limiti. Ciliari è il mio piccolo spazio libero.

Giovedì 21 ottobre è uscito il tuo ultimo singolo Tuttoaputtane. Quanto ci hai lavorato? C’è una storia dietro a questo pezzo?

“Tuttoaputtane” è la storia della mia vita, quindi per scriverlo ci ho impiegato una vita intera di errori, disagi e di buoni propositi mai mantenuti, più il giorno in cui ho capito che alla fine mandavo sempre “tuttoaputtane”. Se anche voi fate parte di questa fantastica categoria di individui bellissimi allora vi consiglio l’ascolto di questa canzone almeno tre volte al giorno, al bisogno e a volume a palla!

I tuoi singoli da solista dal 2020 ad oggi hanno un pattern di titoli chiaro: Io che non sono Niente, Tuttoaputtane, la più famosa Giornata di Merda. Eppure, i titoli riflettono fino ad un certo punto le atmosfere dei brani. Come mai questo dualismo tra titolo e mood?

Mi piace comunicare le cose con ironia e leggerezza, anche se i testi rimangono magari molto seri o parlano spesso di cose tristi. E’ il mio modo per affrontare i momenti difficili. Scherzo sui miei disagi o almeno ci provo, perché altrimenti sarebbe davvero un disastro.

Prima del 2020 eri in un gruppo, Gli Amanti, con cui hai pubblicato due album su Spotify. È un progetto defunto o tornerai a lavorarci? Come mai questa separazione?

La musica non muore mai, e Gli Amanti ci saranno sempre, per chi avrà voglia di ascoltarli. La separazione dalla band tuttavia è stata, per ogni elemento, un atto necessario e naturale, anche per una crescita personale e artistica. Personalmente avevo bisogno di esprimermi in maniera differente e con delle logiche che non fossero quelle della band, ma comunque con Gli Amanti è stato un percorso straordinario, in un periodo vicinissimo ma assai diverso, un periodo in cui il numero di followers su Instagram non era così importante o almeno non lo era per noi, in cui la musica girava attraverso i club e il passaparola e in cui ci importava solamente di stare insieme, di andare in giro a suonare e di far casino. Sembra una vita fa ma era solamente il 2013, giuro.

Il 20 ottobre hai suonato live all’Arci Bellezza, a Milano. Da quanto non suonavi live? Come cambia per te l’esperienza da band a solista su un palco?

Avevo già suonato quest’estate a chiusura dell’evento “Top Of The Indie” al Ride di Milano, un’esperienza davvero bellissima, ma diciamo che quello all’Arci Bellezza è stato il mio primo vero concerto “completo” da solista perché ho potuto presentare tutti i miei brani full band, anche quelli che devono ancora uscire, e perché sapevo che il pubblico era lì per me e con me.
Avevo un’ansia incredibile perché pensavo che non sarebbe venuto nessuno e invece per fortuna era pieno (nel rispetto delle capienze consentite) ed è stata finalmente una grande festa, dopo tantissimo tempo. Per la prima volta, dopo la fine del tour con la mia band nel 2016, sono ritornato a suonare di fronte ad un pubblico che poteva godersi liberamente un concerto e fare casino con me, e non vedevo l’ora!
È vero che sono un solista, ma con me sul palco ho la fortuna di avere dei musicisti fortissimi, una band davvero straordinaria, con Roberto Pace alle tastiere, Emanuele Alosi alla batteria, Marco Rossi al basso, Luca Mezzadra alla chitarra e Francesco Fiore “Fiorellino” al Sax. Siamo una bella famiglia e vi invito davvero a venire ai live di Ciliari perché si suona, si suda e si fa un bel casino. Ne vale davvero la pena, promesso 😉

 Hai già pubblicato cinque singoli tra 2020 e 2021. Ora che sta per finire l’anno ci attendono altri progetti più ampi? Qualche sorpresa?

Ho pubblicato dei singoli perché volevo dare importanza ad ogni pezzo e perché è anche necessario per un progetto che è nato da così poco e in uno dei periodi più complessi della storia per la musica dal vivo e non solo, ma credo che la prossima volta saremo qui a parlare di un disco.

Vuoi dire qualcosa ai tuoi ascoltatori?

Se avete letto fin qui siete stupendi e VVB tantissimo! Grazie a tutti, a presto! 😉

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