Editoriali
Ana Mena: per la prima volta sul palco dell’Ariston con Duecentomila Ore
Il 27 gennaio ho avuto il piacere di assistere alla conferenza stampa di Ana Mena, cantante spagnola in gara per la prima volta a Sanremo. L’artista si è infatti esibita durante la prima serata della settantaduesima edizione del Festival della canzone italiana con il brano Duecentomila Ore, scritto da Rocco Hunt, Federica Abbate, Zef e prodotto da quest’ultimo.
Durante la conferenza Ana ha raccontato il suo rapporto con la musica italiana, della cultura e dell’amore per essa: un amore nato grazie al padre, che da sempre ha ascoltato musica italiana e trasmesso alla figlia l’affetto nei suoi confronti, crescendola con nomi come Matia Bazar, Mina, Ricchi e Poveri, Sergio Endrigo…
L’attrazione verso la musica e la lingua stessa dell’Italia l’hanno inevitabilmente avvicinata dapprima alla scena musicale nostrana (prima opportunità con il rapper torinese Fred De Palma con D’estate non vale, nel 2018), poi all’amicizia con Rocco Hunt e all’interesse verso il Festival; tanto che Ana ha già precedentemente provato a parteciparvi, e l’anno scorso ha pubblicato un rifacimento in spagnolo della preferita Musica Leggera di Colapesce e Dimartino. Quest’anno finalmente, non senza una grande emozione dato l’esordio, la cantante classe ’97 di Estepona riesce a salire sul palco dell’Ariston davanti al pubblico italiano.
Duecentomila Ore, a detta di Ana stessa, è una canzone che parla di una storia d’amore particolare finita troppo presto, intensa e malinconica, sensuale ed emotiva (e, tra le altre cose, disponibile sulle piattaforme per l’ascolto), scritta da Federica abbate, Zef e Rocco Hunt. Nota di particolare affetto per quest’ultimo: Ana infatti ha parlato della sera in cui lei e il rapper salernitano si sono conosciuti, prima della pandemia, ad una festa di Natale. In quest’occasione lei ha espresso la sua stima nei suoi confronti e ha proposto una collaborazione, giunta poi con A un passo dalla Luna. Sempre con Rocco Hunt duetterà nella terza serata portando un medley di tre canzoni: Il Mondo di Jimmy Fontana, Figli delle Stelle di Alan Sorrenti e Se mi lasci non vale di Julio Iglesias.
Ana ha parlato infine dei suoi progetti futuri, a partire dal ritorno alla recitazione (parteciperà alla serie Netflix Bienvenidos a Edén) per poi parlare del suo prossimo album, primo dopo quattro anni, in lingua italiana. Ha aggiunto poi su quest’ultimo che sarà una svolta particolare e che mostrerà un suo lato più intimista, lontano dall’attuale festoso pop che la contraddistingue.
Quest’anno Ana Mena si trova davanti a diverse sfide nel corso dell’edizione: cantare in italiano, essere la concorrente donna più giovane (per uno stacco di soli venti giorni dalla coetanea Ditonellapiaga, partecipante in coppia con Donatella Rettore) ed affrontare l’esperienza dell’esordio tra i Big. È nervosa ma emozionata, non ha particolarmente considerato le polemiche in merito al suo non essere italiana (giustamente peraltro) e, fondamentalmente, è molto contenta di poter partecipare al Festival della canzone italiana. La prima serata è stata dura, ma personalmente riconosco l’enorme impegno che ci sta mettendo e sono molto curioso di sentire il medley con Rocco Hunt.
In chiusura ricordo che Duecentomila Ore è disponibile all’ascolto, se ve la siete persa vi consiglio di recuperarla!