Interviste

YTAM, il primo singolo GBYE è un film cult

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Da Michael Jackson a Mike Tyson, da Hitchcok a Forrest Gump, il singolo di debutto di YTAM è un tripudio di riferimenti alla cultura pop. Il pezzo del nuovo artista Sony, GBYE, è uscito il 21 gennaio che mischia elementi indie/elettronici a chitarre distorte e riff punk.

Il GBYE (o goodbye) del titolo si riferisce ad una porzione interiore che l’artista stesso cerca di abbandonare, una parte “bad come Michael”.
Il singolo diventa quindi un viaggio catartico dove i personaggi pop rappresentano veri e propri fonti di aiuto oppure ostacoli lungo il percorso.

Un pezzo decisamente originale, con un concept altrettanto unico ed interessante; insomma, un ottimo inizio. Abbastanza da farmi tenere gli occhi puntati su YTAM in attesa di nuove uscite.

La prima domanda riguarda, banalmente ma non troppo, il tuo stesso nome YTAM. Chi è YTAM? Cosa significa questo nome?
Il significato del nome YTAM è un segreto! Ero alla ricerca di un nome immediato e che suonasse un po’ internazionale e, dato che tendo a semplificare le cose all’essenziale, queste quattro lettere mi sembravano perfette!

Il 21 gennaio è in uscita il tuo primissimo singolo GBYE. Un pezzo originale, catchy, e pieno di riferimenti alla cultura pop. Quanto ci hai messo per mettere insieme le idee e crearlo? Cosa rappresenta questo pezzo per te?
Penso di averci impiegato abbastanza poco, non ricordo con precisione ma in un paio di settimane la struttura del pezzo era pronta. Questo pezzo per me è molto importante, un po’ perché simboleggia il primo step nel mondo della musica e un po’ perché rappresenta una battaglia personale a tutte le mie paure e insicurezze.

Il titolo del singolo appare diverse volte nel testo. A chi si rivolge questo GBYE? Che ruolo hanno queste figure pop nel tuo pezzo?
GBYE è rivolto a un nemico invisibile e “interiore” che incarna tutte le mie paure. La grande sfida è proprio quella di riuscire a dire addio a un lato cattivo di noi stessi per poter affrontare le sfide importanti della vita. Le figure pop che cito nel pezzo hanno il ruolo di aiutarmi o ostacolarmi nella mia personale battaglia con il “nemico” e rappresentano gli stati d’animo che ho attraversato quando ho scritto GBYE.

Il beat e il tuo cantato creano un connubio particolarissimo, viaggia tra indie pop e il pop rock, un semicerchio abbastanza evidente. Come è nata l’idea per questa unione? Hai avuto qualche fonte di ispirazione particolare?
L’idea è nata nel momento in cui volevo far convivere nel pezzo contemporaneamente una parte elettronica e una più suonata. Abbiamo mescolato un sacco di elementi come chitarre distorte, bassi 808, e synth e il risultato è stato molto positivo!

Come già detto GBYE è il tuo primo singolo, ma ha già un’impostazione chiara. Hai già altri pezzi pronti per uscire o ti sei dedicato interamente a GBYE? Pensi di seguire lo stesso mood?
Non ho ancora parlato di cosa succederà dopo questo primo singolo ma posso dire che ci sono altri pezzi pronti in cantiere, ognuno con una personalità propria!

Vuoi dire qualcosa ai tuoi ascoltatori?
Per prima cosa spero che GBYE vi dia la stessa carica che ha dato a me per affrontare le proprie paure. Tenete d’occhio la mia pagina Instagram che a breve ci saranno delle news! 🙂

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