Interviste
Denise Faro con un cambio di rotta presenta la sua doppia anima
Denise Faro racchiude la sua doppia anima nel suo album “CAMBIO DI ROTTA”. Oltre a questo, nel disco si percepiscono le difficoltà e le fragilità che Denise ha dovuto affrontare in quanto donna, l’accettazione di sè stessi in un mondo che non fa altro che dirci quanto siamo sbagliate, il percorso di rinascita dopo un brutto periodo di battaglie contro i disturbi alimentari e la difficoltà di riuscire a far sentire la propria voce. Denise muove i primi passi nel mondo dello spettacolo a Roma con un ruolo in “Un Medico in Famiglia”, diventa una stellina DISNEY e viene presa come volto di alcuni recital tra cui “High School Musical” in un tour che arriva in tutt’Italia. Presto conquista l’America Latina, vincendo premi importanti in Cile e in Messico, tra cui Il premio “El Festival de Viña del Mar”, che la consacra come promessa del pop. Si dedica alla musica, cavalca le radio messicane e argentine e nel 2019 torna in grande stile in Italia aprendo 2 concerti di Vasco a San Siro. Denise è anche madrina insieme a SHARON STONE di un’organizzazione no profit, Building Peace Foundation, che costruisce scuole e ospedali in Siria: lei raccoglie fondi, Denise canta agli eventi di beneficenza.
Finalmente il tuo primo album Cambio di Rotta / Cambio de Ruta, un debutto internazionale, nella versione italiana e in quella spagnola. Parliamo della gestazione e della realizzazione di questo lavoro?
È stato un lavoro molto lungo, di quasi un anno e mezzo e ne sono molto orgogliosa. Dopo tanti anni di musica “per gli altri” questo album è per me. Durante la pandemia mi sono resa conto che avevo bisogno di ritrovare me stessa, di ritrovare le mie emozioni e per farlo avevo proprio bisogno di un “cambio di rotta”.
Le due versioni sono nette e non hai creato degli inserti in una o nell’altra lingua, è stata una decisione dettata da esigenze discografiche o è una scelta dettata da un’esigenza tua personale?
In realtà ci sono tante piccole differenze che le rendono uniche ma ho, comunque, voluto ogni versione simile all’originale perché non volevo si perdessero le “vere emozioni”.
Nella versione italiana ci sono dieci tracce e non undici come in Cambio de Ruta perché manca ¿Vienes o Vas? Il brano con il ft. di Alexander Acha. Perché non inserirla nell’album versione italiana visto che è stata scritta da Claudio Guidetti e, secondo me, brano molto apprezzato anche qui in Italia?
¿Vienes o Vas? è nata in spagnolo e quando ho iniziato a fare la versione in italiano mi sono resa conto che non avrebbe funzionato come doveva, quindi insieme a Claudio e la mia manager abbiamo scelto di lasciarla solo in spagnolo. Ma il mio album è disponibile in digitale quindi ¿Vienes o Vas? è cmq disponibile per tutto il mondo in streaming. Chissà magari in un futuro faremo anche una versione in italiano!
Troviamo invece il ft. con Samo in Fuorigioco anche nella versione italiana. Come nascono i due ft.? Sia quello con Samo che con Alexander Acha.
Il primo approccio è avvenuto attraverso i nostri managements, nel caso di Alexander Acha è stata una vera e proprio scoperta, non conoscevo né lui né la sua musica, mi sono ritrovata a collaborare con un gran professionista e devo dire che mi sono divertita molto! Con Samo è stato molto diverso, sono sempre stata una sua grande Fan e per me cantare con lui è stata la realizzazione di un sogno, quando me lo hanno proposto non riuscivo a crederci e lui, oltre ad avere un talento incredibile, si è rivelato una persona eccezionale e ad oggi lo posso definire AMICO.
Se non sbaglio vivi a Los Angeles e ti muovi moltissimo verso l’America Latina dove immagino tu ti senta ormai adottata, credi che l’album possa avere un riscontro diverso rispetto all’Europa e all’Italia?
Si vivo a LA da otto anni ormai, ma mi sono sempre sentita un po’ figlia del mondo. di sicuro l’America latina ha un approccio diverso alla musica rispetto a noi europei e il solo fatto di essere italiana per loro è quasi “una garanzia di qualità” peró non so come andrà, di certo sono molto curiosa di scoprirlo.
Si dice che la musica sia una lingua universale, credi che le percezioni della musica stessa o dei testi possa davvero arrivare ai cuori delle persone nello stesso modo o tutto cambi a seconda del luogo dove la si ascolta?
Credo davvero che la musica sia la lingua universale per eccellenza perché le parole molto spesso sono superflue, le canzoni vivono di emozioni e quelle sono uniche.
In questi, ormai quasi due, anni di pandemia quando tutto si è fermato come hai mandato avanti il tuo mondo musicale e il tuo album?
Ho iniziato a scrivere durante il lockdown dalla mia casetta di Los Angeles, e sono fortunata perché ho un team di “matti” che ha intrapreso questa avventura con me nonostante il mondo discografico fosse fermo! Appena ho potuto sono tornata in Italia e mi sono “rinchiusa” in uno studio di Milano. Devo dire che in un certo senso sono grata alla pandemia, perché mi ha dato il tempo di cui avevo bisogno per scrivere il mio primo album proprio come lo avevo sempre desiderato!
Ora che invece sembra che il mondo stia cercando di ricominciare (speriamo), che tipo di promozione è prevista per questo tuo nuovo progetto, che immagino ti porterà in giro per il mondo?Si! e ne sono felicissima… dopo il primo mese di promozione in Italia inizieremo il tour promozionale andando in Argentina a marzo e di nuovo Messico ad aprile!
Sei molto giovane ma la tua carriera è davvero lunghissima e costellata di successi e soddisfazioni, hai fatto moltissime cose e tante altre ne avrai in programma, quale di quelle che hai fatto ti è rimasta incollata addosso?
Devo dire che tutto quello che ho fatto fino ad ora per me è stato importantissimo, dalle cose più piccole a quelle più grandi! Forse una che ha segnato un cambio netto nella mia vita è stato vincere il “Festival di Viña del Mar” che corrisponde al nostro Eurovision. Quando mi hanno detto che mi volevano come concorrente non riuscivo a crederci e mai e poi mai avrei immaginato di poterlo vincere! Quella vittoria mi ha aperto tante porte ma soprattutto mi ha fatto capire che quella era la mia strada.
Cosa vuol dire aprire il concerto di Vasco e quindi in qualche modo ottenere la sua piena approvazione?
Io e Vasco ci conosciamo ormai da 5/6 anni e ci possiamo sicuramente definire amici, certo aprire i suoi concerti per me è stata un’opportunità unica, cantare davanti a quasi 120.000 , dentro lo stadio di San Siro e sul suo palco è uno di quei momenti indimenticabili, e io non smetterò mai di ringraziarlo anche perché non sono molte le donne italiane che hanno avuto l’opportunità di cantare in quello stadio .
C’è una cosa bellissima che fai e della quale vorrei si sapesse. Tu sei madrina, insieme a Sharon Stone, di un’organizzazione no profit, Building Peace Foundation, che costruisce scuole e ospedali in Siria: la Stone si occupa di raccogliere fondi e tu canti ai vari eventi di beneficenza. Io credo sia una cosa grandiosa e vorrei che me ne parlassi per far sì che anche qui in Italia si potesse saperne molto di più.
Sono entrata a far parte di questa associazione quasi per caso qualche anno fa, mi avevano appunto invitato a cantare in uno dei loro eventi, lì ho conosciuto Sharon e proprio grazie a lei e ai suoi racconti mi sono innamorata del progetto, il loro scopo è quello di raccogliere fondi per costruire scuole ed ospedali in Siria. In generale credo che aiutare il prossimo sia una delle cose più belle del mondo, e molto spesso sento dire “è, se ne avessi la possibilità li aiuterei” e la verità è che tutti possiamo trovare il modo di aiutare, il più piccolo gesto può essere l’inizio di qualcosa di molto grande.
Questa la tracklist di “CAMBIO DI ROTTA”:
1- Evergreen
2- Atto di coraggio
3- Fuorigioco feat. Samo
4- 2123
5- Jacuzzi
6- Da qui
7- Fuori posto
8- Cambio di rotta
9- Zona comfort
10- Fare finta di niente
“Cambio di rotta” è scritto da Denise Faro, insieme all’aiuto di noti autori del panorama discografico italiano, e prodotto da Daniele Coro e Claudio Guidetti.