Interviste
I BOTANICI tornano con Grandina, riff potenti e decibel furiosi per la band campana
Dopo il fortunato EP di featuring “Kirigami”, I BOTANICI tornano sulle scene in una veste completamente rinnovata,
annunciando questa metamorfosi di suono e di stile con un singolo in uscita l’11 febbraio per Garrincha Dischi:
“Grandina”, un brano intriso di algida malinconia che sancisce l’inizio di un nuovo capitolo discografico per la band
campana.
Al trio di Benevento, infatti, si aggiunge Stefano Titomanlio al basso, portando un ulteriore incremento di decibel al
già corposo wall of sound a cui ci avevano abituati, un cambiamento che allarga ulteriormente lo spettro sonoro e
arricchisce gli arrangiamenti. Sul progetto rimane però la firma di Alberto Bebo Guidetti de Lo Stato Sociale, che
insieme a Nicola Hyppo Roda e Antonio Del Donno ha prodotto il nuovo singolo.
“Grandina” si pone come manifesto della trasformazione radicale della band. Un brano che, come pioggia ghiacciata,
si scaglia dritto al cuore di chi ascolta congelando per un attimo le sue emozioni, sospese tra chitarre che tessono
trame intricate e un pianoforte che simula il ticchettio del tempo. Tutto riprende vita nel ritornello, dove potenti riff di
chitarra e pattern di batteria marziali ricominciano a battere nel petto dell’ascoltatore, mentre la voce esplode in un
urlo lancinante che esprime l’attesa inesorabile di un futuro dove poter tornare ad unirci tutti in un pogo furioso.
Parto subito col dirvi che ho trovato il vostro nuovo singolo, “Grandina”, molto interessante e decisamente diverso dalla vostra produzione precedente.
Tony. Grazie. Si, essenzialmente siamo completamente impazziti, o siamo semplicemente un po’ cresciuti, e forse un po’ migliorati dal punto di vista dei gusti musicali. Già se ascolti Kirigami si intravede un cambiamento, abbiamo abbandonato la forma delle canzoni che magari poteva essere più regolare.
Gas. Diciamo che con Grandine e con i prossimi brani che verranno, abbiamo voluto sperimentare una forma del brano meno convenzionale e siamo presi delle liberta in più!
Ho voluto riascoltare qualche vostro vecchio brano proprio per avere un confronto più fresco quello che ho notato è, sicuramente, una maggiore maturità artistica, ma anche un sound più ruvido e spigoloso.
Gas. Ma si! Come ti diceva Tony abbiamo abbandonato la struttura della canzone standard e quindi di conseguenza cerchiamo di dare più spazio alla musica e in modo da esprimerci senza nessun vincolo di forma. Questo sicuramente rende i brani più spigolosi, come giustamente hai notato. Poi chiaramente cambia anche l’esperienza che uno fa nell’ascolto. Per esempio, se uno si sofferma un pochino sul testo di “Grandina”, le dinamiche che vengono affrontate sono un po’ più spinose; l’arte è una manifestazione di quello che uno vive, e l’esperienze che fai ti condizionano. Come sempre, abbiamo cercato di essere il più onesti possibili con noi stessi e nei confronti di chi ci ascolta.
Sicuramente, a mio modestissimo parere, è un grande pregio riconoscere in un’opera artistica le fasi emotive che vive l’artista. Un artista sempre uguale a se stesso per lunghi periodi è poco credibile. Prendetelo come un grosso complimento da parte di un umile ascoltatore.
Gas. Grazie grazie, ne approfitto per ringraziarti dei complimenti sul singolo che hai avuto il piacere di ascoltare, quello per noi è importante perché iniziamo a capire dove stiamo andando.
Purtroppo voi vi siete beccati la fase COVID nel periodo dove forse stavate raggiungendo il picco della vostra ascesa artistica.
Tony. È vero! Sicuramente è stato bello, abbiamo fatto quasi 30 date in 3 mesi e mezzo, eravamo proprio carichi, stavamo preparando la stagione estiva ed effettivamente era un bel periodo. Però tutto sommato ci è andata bene che non avevamo fatto ancora uscire nulla di nuovo e non ci siamo giocati così tanto lavoro per nulla, come, purtroppo, è successo a molti altri nostri colleghi.
Cercando di essere ottimisti, magari avevate proprio bisogno di una pausa per maturare un lavoro così ben riuscito e maturo.
Gas. Per quanto mi riguarda è normale che uno viene condizionato da quello che uno vive. E dal mio punto di vista, nei brani in cui ho dato il mio contributo, c’è molto di quel periodo.
Tony. Per quanto riguarda me, non ho vissuto male quella fase, come dire ci sono tantissime altre cose che sono cambiate, però sicuramente come diceva Gaspare, l’ambiente che ti circonda fa molto anche se magari non te ne accorgi.
Voi in questo brano parlate del rimanere impantanati in un limbo, in una specie di incapacità di sapere come reagire a qualcosa. Non so se ho interpretato nella maniera corretto, ma mi piacerebbe se ancora vi sentite in quel modo e se è una sensazione che poi ha trovato la sua soluzione.
Gas. Allora tanto per cominciare, ognuno deve trarre le sue conclusioni da un brano senza necessariamente che debba dire qualcosa. Io parlo per il mio personale punto di vista, è una fase abbastanza superata, questo cambiamento complesso è passato.
A proposito di cambiamenti. Non solo il sound, ma anche la formazione non è più la stessa di prima.
Gas. In realtà noi siamo partiti con una formazione a 4, poi per un breve periodo siamo diventati 3 e ora con l’ingresso di Stefano siamo tornati ad essere 4. Anche sui social, dove alcuni fan ci hanno chiesto la stessa cosa, noi rispondiamo che siamo sempre stati 4.
“Grandina” nasce da una vostra ormai consolidata collaborazione con Bebo de Lo Stato Sociale. Siete già al secondo brano fatto insieme.
Tony. Si Bebo ha lavorato con noi non ufficialmente anche molte più volte di quelle citate, sia per brani già fatti che per cose che devono ancora uscire. C’è una bella sintonia, molto stretta, e per quel che ci riguarda, spero duri ancora per molto tempo.
Poi mi sembra di capire che Bologna vi piaccia in particolar modo. La citate apertamente anche nel testo.
Tony. Si assolutamente! Io vivo qui da ormai 3 anni; poi c’è stato anche Gianmarco, il cantante, che per un periodo si è trasferito qui. Almeno per me Bologna è proprio casa, ma anche per gli altri è una città importante.
Spero ovviamente che stiate anche organizzando di tornare dal vivo al più presto. Siete famosi per fare tantissime date. Immagino vi manchi.
Gas. Qualcosa in realtà lo stiamo già organizzando. Sicuramente la nostra dimensione ideale è quella del live. La nostra finalità è quella di suonare. Noi siamo una band che devi vedere dal vivo, devi vivere dal vivo. Vorremmo riuscire a suonare già in primavera e sicuramente faremo un tour in estate. Ma decisamente speriamo di suonare anche prima.
La nostra rivista si chiama MusicAttitude; qual è la vostra music attitude nella vita?
Gas. Per me calci in faccia!
Tony. Oddio non so rispondere bene a questa domanda; immagino intendi quello che noi cerchiamo di far arrivare al pubblico. Ti risponderei “esplorazione”. Per me la musica è un modo per dare un senso al tempo. Quando scrivo, quando suono, sono mentalmente impegnato a fare qualcosa che da un senso al mio tempo.