Interviste
Ludovica Russo: la mente dietro Concerto Annullato, l’evento della rivalsa
Ludovica Russo è la mente dietro “Concerto annullato”, una serata in cui ha portato le band del suo rooster sul palco per tornare ad ascoltare musica dal vivo: l’undici marzo, al Whishlist Club di San Lorenzo (Roma), sono saliti Danilo Ruggero, Dinosauro, L’ultima fila e Nabir, per “Concerto annullato Vol.1”. Management Russo è una realtà che lavora nel settore discografico e gestisce artisti emergenti e non con l’unico obiettivo di mettere in circolo buona musica, quind è con una certa soddisfazione che vi raccontiamo anche che “Concerto annullato Vol. 2” si è tenuto il 25 marzo con Biba, Elettra ed Edy e Le Larve come special guest.
Prima di tutto: ti presentano come una rarità del settore, e io non posso dire di conoscere il tuo settore abbastanza bene da potermi esprimere. Quindi: com’è il tuo settore per le donne, e sei davvero una rarità?
Ciao Valentina e piacere di conoscerti, prima di tutto. Credo che “rarità” sia una parola molto importante e sinceramente non credo di sentirmi tale, ma ti ringrazio. Sicuramente figure come la mia non credo siano ancora molto chiare a tutti, nel settore. Noto sempre molta confusione tra ciò che viene chiamato manager, management o booking.
Sono una persona che pensa a fare bene il suo lavoro e a portare a termine gli obiettivi preposti in principio di lavorazione dei progetti, cercando di mantenere il più possibile ciò che fa parte di loro, ciò che li possa caratterizzare al meglio, inserendoli nel mercato discografico. Il tutto richiede ovviamente i suoi compromessi commerciali, ma deve avvenire senza snaturalizzare il progetto, anzi, cogliendone tutte le sue sfumature e caratteristiche.
In ogni caso credo che in ambito culturale essere donne porti ancora oggi ad avere delle difficoltà, figuriamoci in un ambito così poco conosciuto come quello musicale.
“Concerto annullato” è una scritta che ho visto comparire ovunque per due anni: chiamare un evento “Concerto annullato” sa molto di rivalsa, quindi. Che ne pensi?
Hai colto pienamente. Più che rivalsa credo sia un discorso che va oltre tutto quello che si è detto in questi due anni, dove il settore artistico è stato quello che ha dovuto sacrificare di più. E non parlo solo a livello lavorativo, ma anche a livello emotivo, di cui si parla sempre troppo poco.
Un ambiente forse che farà ancora più fatica a riprendersi perchè – parliamoci chiaro – per gli emergenti era già difficile prima: ora, con così tanti locali chiusi, organizzazioni, festival, nuovi modi di fare e lavorare con la musica, non sarà di certo una passeggiata ripartire.
Portare sul palco un “concerto annullato” è forse un atto di denuncia. Sul palco i miei artisti che, come tanti altri, hanno vissuto un “annullamento” subdolo, che forse non abbiamo ancora compreso del tutto.
Sempre sul tema: credo ci sia bisogno di rivalsa non solo nei confronti di un virus, che comunque è senziente il giusto e dà poca soddisfazione, ma anche contro tutto un mondo che non vede l’arte come lavoro, e che pensa che sia pagabile in visibilità. Credi che con la pandemia e la scomparsa dell’arte dal vivo la gente si sia resa conto della sua importanza o fra poco saremo punto e a capo?
Credo che al momento siamo ancora in una fase “dormiente”: si percepisce ancora un po’ di timore o forse stordimento. Parleremo di lenta ripresa almeno fino all’arrivo dell’estate, che permetterà spazi aperti e forse più serenità nello stare vicini, rispetto a prima. Ma penso anche che tutto questo abbia cambiato molti, per cui sarà interessante vedere come evolverà la situazione sotto un punto di vista lavorativo e soprattutto umano. Ci sarà un’evoluzione di cui sono curiosa di far parte.
Ora che, in teoria, stiamo ripartendo hai già in cantiere progetti per il futuro di Management Russo?
Stiamo lavorando sodo. Per ora quello che posso dirti è sì, arriveranno tantissime novità!