Interviste
Foja, gli esponenti del nuovo sound partenopeo
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“Miracoli e rivoluzioni”, il disco dei napoletani Foja, è uscito l’otto aprile. Fra i principali esponenti di un nuovo sound partenopeo che unisce tradizione e suoni contemporanei, la band ha infilato una serie di collaborazioni decisamente lunga per questo disco: Enzo Gragnaniello su “Nmiezo a niente”, Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti su “A cosa stai pensando?”, Clementino per “Santa Lucia”, Lorenzo Hengeller e il suo pianoforte in “Stella”, Alejando Romero per “A mano” e “D10S”, pezzo dedicato a Diego Armando Maradona.
I Foja hanno tre album in stuio all’attivo e hanno partecipato a diverse colonne sonore per film d’anomazione, come “L’arte della felicità” e “Gatta Cenerentola”, candidate al David di Donatello come migliori canzoni originali. “Duje comme nuje”; estratto da “Miracoli e rivoluzioni”, fa parte della colonna sonora del lungometraggio d’animazione “Yaya e Lennie, The walking liberty”, nuovamente candidata al David di Donatello 2022 nella categoria “miglior canzone”.
Noi abbiamo parlato con Dario Sansone: voce e chitarra dei Foja.
Io penso a Napoli e vedo il porto: da un porto si parte, ma arriva anche un sacco di roba. Voi, secondo me, siete un po’ come il porto di Napoli, raccogliete musica da mezzo mondo e poi la fate viaggiare. Come fate a tenere sempre le orecchie così aperte, e a fondere insieme così tanta musica?
Crediamo che questo nostro modo di intendere la musica sia derivato sicuramente dall'”essere napoletani”: la nostra città ha sempre sedimentato e accolto nei propri suoni e nella propria storia altre culture miscelandole e creando una propria identità. Siamo amanti della curiosità e dell’innovazione ma al contempo coscienti che le nostre radici sono fondamentali per la nostra espressione.
In questo disco ci sono Clementino, Davide Toffolo, Enzo Gragnaniello, alcuni dei componenti della Nuova Compagnia di canto popolare, Lorenzo Hengeller: com’è andato il lavoro con loro, e come è stato collaborare con questi artisti?
Ogni collaborazione ha una genesi e una storia a se, in generale ogni artista coinvolto in questo album ha messo a disposizione la propria esperienza per impreziosire il disco. Ogni featuring nasce innanzitutto dalla stima artistica ed umana; con Clementino era da tempo che volevamo mettere per “inciso” una nostra collaborazione dopo gli incontri sul palco, Gragnaniello per noi rappresenta la linea di sangue a cui sentiamo di appartenere, con Davide Toffolo condivido il “bipolarismo” artistico tra musica e disegno, Alejandro Romero è legato alla figura di Diego Armando Maradona come noi, Hengeller è sulle nostre frequenze per quanto riguarda l’approccio alla musica aldilà dei generi così come Michele Signore della NCCP.
Il dialetto napoletano è ovunque, forse complici anche il rap e “Gomorra”. Se da un lato credo sia positivo, perché vuol dire esportare cultura, dall’altro forse rischia di diventare quasi macchiettistico. Non so se andrebbe protetto o se andrebbe diffuso ancora di più. Voi cosa ne pensate?
Bisognerebbe evitare l’effetto “cartolina” che troppo spesso identifica la nostra città. La lingua napoletana nella sua nobile accezione andrebbe diffusa ma anche protetta. E’ una lingua viva e in continua mutazione, sempre accogliente rispetto a neologismi e slang ma dovrebbe essere comunque, a mio avviso, studiata nella sua grammatica e sintassi per non perdere il nostro patrimonio culturale.
Mi raccontate qualcosa di “Yaya e Lennie”, visto che avete composto alcuni pezzi per la colonna sonora e che Dario è anche aiuto regista?
Yaya e Lennie – The Walking Liberty, è un lungometraggio di animazione di Alessandro Rak realizzato dal team di Mad Enterteinment (L’arte della Felicità, Gatta Cenerentola) di cui faccio parte e con cui lavoro sin dal suo esordio, è un film che si interroga sul concetto di libertà e sui rapporti umani e sociali. Yaya e Lennie, i protagonisti del film che hanno ispirato la canzone “Duje come nuje”, sono due spiriti liberi che si muovono in un mondo post-apocalittico in cui la natura si è ripresa i propri spazi.
Domanda che faccio a tutti: se poteste suonare ovunque, qualunque strumento e con chiunque, cosa succederebbe?
Avverrebbe un Miracolo e al tempo stesso una Rivoluzione!