Interviste

Management: rabbia, follia ed Ansia Capitale

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Nell’orizzonte degli eventi che è questo 2022 i MANAGEMENT tornano in scena con il nuovo tormentatissimo disco Ansia Capitale, marcando l’ingresso dei MaDeDoPo nel roster di Garrincha Dischi nel decimo anno dalla pubblicazione di AUFF!!.

L’album si schiera nettamente contro l’atteggiamento tipico della società occidentale orientata ed asservita al consumismo, ripetitiva allo sfinimento, stordita dalla routine e dal bombardamento a tappeto di informazioni che la colpisce su base quotidiana. Lungo le otto tracce il disco si infuria per poi lasciarsi cadere in uno stato di sfinimento disorientato nell’ultima canzone: condizione che non lascia nè propone via d’uscita, in quanto rappresentazione di una sorta di inferno in terra.

Il mio consiglio post ascolto è: ascoltate assolutamente il disco, ascoltatelo tutto e arrabbiatevi, ma che sia una rabbia lucida, una rabbia che porta a porsi delle domande e a fare delle riflessioni; ascoltate e godetevi la fine del mondo.

È uscito il vostro nuovo album Ansia Capitale, a tre anni dal vostro ultimo progetto discografico Sumo. Innanzitutto, il titolo: cos’è l’ansia capitale nel vostro disco, che dà anche il titolo al brano d’apertura? Qual è il suo ruolo lungo il disco?
È un’ansia che pervade tutta la società.  È un’ansia da prestazione, da fine del mondo (letteralmente) un’ansia che deriva da un’assenza totale di speranza nel futuro. Senza nessuna speranza la vita si trasforma in una guerra totale di tutti contro tutti.

Ascoltando Ansia Capitale ho percepito una rabbia che cresce in una sorta di climax fino all’ultima canzone, che mi è sembrata in preda allo sfinimento. Questo crescendo è voluto?
Ogni vita è come una lunga giornata, ed ogni nostro disco è come una lunga canzone. Si cerca di raccontare tutte le sfumature di un pensiero, senza ripetersi in un solo discorso noioso, come l’amore ad esempio.  L’amore è solo una parte della vita, detesto gli artisti che parlano solo ed esclusivamente quello. Sì, il disco si sviluppa in un racconto di tutta la pesantezza delle cose di questo mondo, da portare quasi fino allo sfinimento. 

Ansia Capitale è un disco di presa di posizione evidente contro la tendenza iperconsumistica tipica della nostra quotidianità. Quando è nata l’idea di buttare fuori questo sconforto con un album? Quand’è stato il momento in cui non ne potevate più?
È un disco che è nato e cresciuto durante il periodo di isolamento, quindi è evidente il senso di noia che abbiamo voluto esprimere. Ma noia soprattutto verso la ripetitività degli atteggiamenti umani, la cattiveria e la stupidità, la ridondanza delle informazioni che ci sommergono senza informarci di niente. È tutta follia. L’immagine più stupida che mi viene in mente è una fila di migliaia di persone che fanno a botte per entrare in un centro commerciale e accaparrarsi l’ultimo I-phone.

Come detto Ansia Capitale è un disco che di fatto si arrabbia, ma qual è la soluzione? Per l’appunto, “Dov’è l’uscita da questo inferno?”
Non c’è più nessuna soluzione!

Sono passato dieci anni dal vostro debut album AUFF!!; a vostro avviso, c’è qualcosa che collega il vostro primo e il vostro ultimo album? Se doveste trovare un punto in comune tra AUFF!! e Ansia Capitale, quale sarebbe?
Una nuova rabbia. Più complessa, più matura, più indirizzata, più ragionata.

Questo è il disco che segna il vostro ingresso in Garrincha Dischi. Come nasce la decisione?
Per questo disco, anzi, da questo disco in poi, abbiamo deciso di lavorare solo con persone di cui abbiamo cieca fiducia, e che conoscono il nostro ambiente e il nostro stile. Che sanno di cosa stanno parlando quando parlano di musica alternativa.

È cominciato il vostro tour estivo, al momento fino al 26 agosto, date ancora in aggiornamento. Cosa deve aspettarsi chi non vi ha ancora visto live in questo tour?
Siamo in forma, abbiamo voglia di divertirci. Abbiamo voglia di far riflettere, ma anche di far sudare.  Abbiamo voglia di tutto, della vita.

Volete dire qualcosa ai vostri fan?
Siete pronti per la fine del mondo?

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