Dischi
The Crooks celebrano il loro venticinquesimo anniversario con Mediacracy
È prevista per venerdì 28 ottobre l’uscita del nuovo lavoro della band power pop milanese The Crooks, in occasione del loro venticinquesimo anniversario. Il titolo, Mediacracy, riflette il concept intorno al quale ruotano le quattordici tracce che compongono il disco: la “mediacrazia”, il potere sconfinato e manipolatore di tutto ciò che è internet-driven, social media, complottismo, fake news; potere che risulta divisivo nei confronti dell’utenza, che viene separata al di là del senso critico in favore di un semplice opinionismo da tastiera.
Questi temi sono esposti usando il protagonista del concept album, Tony, come tramite. Tony decide di abbandonare la vita sedentaria per vagabondare come un artista girovago, e sono proprio gli incontri sul suo nuovo percorso ad incarnare quanto detto prima: il collega di lavoro che prova a convincerlo delle sue teorie complottisti, la band che cura più l’aspetto social che quello musicale, la ragazza che decide di non seguirlo in questa sua esperienza.
Mediacracy calca più corsie nella superstrada del rock’n’roll, prediligendo il power pop ed il pop punk ma sperimentando anche su glam rock, punk più tradizionale alla Sex Pistols e surf rock. Il brano che più mi è piaciuto in questo melange è You Are So Special, una love song più lenta e ai limiti dell’indie rock nelle strofe che però svolta sul glam dei T.Rex di Marc Bolan nel ritornello.
Ad impreziosire il long play diversi ospiti tra autori, musicisti e cantanti, italiani ed internazionali: basti pensare a due dei pezzi che mi sono piaciuti di più, It’s Easy e Rise it Up, cantati rispettivamente da Lester Greenowski, con la sua classica voce roca e cavernosa, e Kevin Preston, secondo chitarrista dei Green Day e frontman dei Prima Donna. Tra gli altri ospiti vediamo Raldo Useless dei Gluecifer, Ricky Rat dei Trash Brats e bassista dei Dead Boys, Nando dei Senzabenza e Zebra dei Boogie Spiders.
Mediacracy è un vinile leggero e pesante allo stesso tempo: il concept è costruito su temi importantissimi e di un certo peso, che però è alleggerito dal temperamento allegro e festoso del powerpop. Una combinazione vincente che rende il disco scorrevole ed orecchiabile pur non snaturandone l’elevato impegno sociale.
Ascolto consigliato, in studio e soprattutto live!