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Old Sea Brigade e l’importanza dell’alba in “5 A.M. Paradise

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Old Sea Brigade presenta il suo nuovo lavoro: “5 A.M. Paradise” arriva dopo “Motivational speaking”, uscito nel 2021, che gli è valso l’inserimento dalla rivista SPIN fra i migliori musicisti di quell’anno.

Produttore, songwriter e musicista, Old Sea Brigade ha iniziato il suo progetto solista da relativamente poco ma è già al terzo album: “5 A.M. Paradise” è stato scritto nelle montagne della Carolina del nord, dove l’artista ha costruito il suo studio e ha registrato le 10 tracce dell’album muovendosi fra sintetizzatori, chitarre e pop elettronico ed onirico. Le cinque del mattino non sono solo un orario, ma un modo nuovo di rapportarsi alla vita: “sono diventato uno che si alza presto solo di recente – ci ha detto – quindi di albe me ne sono perse parecchie”

Sei sia produttore che musicista e cantautore. Cosa cambia nella tua testa mentre passi da un ruolo all’altro?

Per me la musica è tutto un processo di scoperta. Quello che mi eccita è la prospettiva di scrivere una canzone, creando qualcosa dal niente. La produzione è, in molti modi, il secondo passo della composizione, allo stesso modo in cui il mixing e il mastering sono il terzo e il quarto. Molte volte quando lavoro come producer per un artista discutiamo su che tipo di dischi piacciono a entrambi e quale può essere la nostra visione condivisa per il progetto, ma di solito quando iniziamo la produzione poi cammina sulle sue gambe e un’idea tira l’altra. 

Scrivere canzoni funziona allo stesso modo, e anche il mixing. Credo che come producer tu debba guardare a tutto più in generale, cercando di capire quale sia il modo migliore per trasformare il pezzo di un artista in un disco: è un processo di scoperta per tutte le persone coinvolte. Non c’è niente di più divertente, o spaventoso, che produrre una grande canzone.

Hai detto che “5 A.M. Paradise” parla anche di veder sorgere il sole, vivere quelle notti lunghe con gli amici e le persone che ami. Mi ricordo che quando sono stata in Croazia ho aspettato l’alba per ore su una spiaggia e il sole non si vedeva mai: abbiamo pensato “come è possibile, se c’è già luce?” poi ci siamo girati e il sole sorgeva dall’altro lato. Ora, potrebbe essere una storia divertente di gente ubriaca, ma è stato anche una specie di fallimento personale: “ti sei persa qualcosa perché non prestavi attenzione”. Ti è mai successo di cercare qualcosa nel posto sbagliato?

Sono diventato recentemente uno che si alza presto, quindi ho mancato parecchie albe. Credo che crescere sia cercare le cose nei posti sbagliati, ricerca ed errore. Quindi si, l’ho decisamente fatto.

Sei una brigata, ma sei anche un artista solista. Come funziona, nascondi dentro di te più persone che solo te stesso?
Si, ho un’intera brigata di musicisti chiusi in studio continuamente. No, scherzi a parte, ho solo pensato che il nome fosse forte. Ho iniziato il progetto Old Sea Brigade come il mio progetto solista, e in molti modi lo è ancora, ma ho potuto crescere come persona e come musicista collaborando con gli altri.

Hai lavorato con Trent Dabbs per “Monochrome”: quello che preferisco è che ti abbia detto “ascolta, va bene così, senza lavorarci altro”. Credo sia bello avere qualcuno che ti ricordi che non è necessario che le cose siano complicate per funzionare, o che ciò che hai fatto va già bene di per sé. Come ti sei sentito visto che, per tua ammissione, dici agli artisti di non pensare troppo quando sei il produttore ma pensi troppo quando sei l’artista?

Tutti pensano troppo alle cose. Potrei obiettare che sia parte del lavoro di un artista, in un certo senso: stiamo tutti cercando di decostruire dei sentimenti che non capiamo bene o che non siamo sicuri di riuscire a esprimere come vogliamo, quindi li trasformiamo in una canzone. A volte hai bisogno di qualcuno nel tuo angolo, che sia il tuo co-writer, amico, compagno o compagna, terapista, che ti dica che va bene così. O nei termini di produzione e composizione: “non pensarci troppo sopra”.

Domanda standard: Come promuoverai questo album?

Andando in tour. Tramite i social. Pensando troppo.

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