Interviste
Veronica Fusaro ci fa vedere il cielo da una stanza chiusa
Veronica Fusaro debutta il 20 gennaio con “All the colors of the sky”, disco di inediti che si muove fra pop, blues e soul. Nata a Thun in Svizzera, con origini italiane, Veronica Fusaro ha iniziato il suo viaggio nella musica nel 2016 con il primo EP, “Lost in thought”, e non si è più fermata: quel primo EP si è aggiudicato il premio “Demo of the year” al festival M4Music, le è valso la nomination agli Swiss music awards nel 2017 e il premio per “Best Talent” dall’emittente radiofonica SRF3. Da allora ha continuato a suonare e comporre, aprendo per artisti come Eagle Eye Cherry e Mark Knopfler, suonando a Glastonbury, Eurosonic e Blue Balls.
“All the colors of the sky” sembra una metafora per tutte le sfumature musicali che sei riuscita a inserire in questo lavoro: è così? Altrimenti a cosa si riferisce?
Il titolo è ispirato a un tramonto in Italia, dove vive mia nonna. Guardavo il cielo e le nuvole che lo ornavano colorarsi in tutte queste splendide tonalità. Da allora, il titolo mi è rimasto in testa. Man mano che mettevo insieme le canzoni per l’album, mi rendevo conto che contenevano uno spettro relativamente ampio di emozioni, propio come lo spettro die colori del cielo che amo osservare. Ecco perché questa descrizione, questo titolo mi sembra perfetto per l’album. Ma le canzoni sono anche ispirati e influenzati da vari generi.
Restiamo sul tema: unisci un sacco di generi, ma da cosa sei ispirata e influenzata per comporre la tua musica?
Per farla breve: la vita. Qualsiasi cosa mi occupi, mi tenga sveglia di notte, le cose che osservo nel mondo. Tutto questo può ispirarmi a scrivere una canzone.
Rispetto ai tuoi lavori passati “All the colors of the sky” sembra un disco decisamente più adulto: hai sentito qualche differenza mentre scrivevi? E quali sono i tuoi progetti da ora in poi?
Credo di essere cresciuta molto, soprattutto negli ultimi tre anni. Ho imparato molto dal punto di vista musicale e personale. E penso che queste esperienze vissute anno influenzato molto la mia musica. Ho anche sviluppato una visione molto più chiara della musica che voglio creare, sono diventata molto più sicura di me stessa e del mio lavoro.
So che hai aperto per Mark Knopfler e Eagle Eye Cherry: qual è il tuo concerto dei sogni? L’artista con cui vorresti suonare insieme su un palco, scrivere musica insieme?
Difficile dirlo, ci sono così tanti artisti che adoro. In questo momento mi piacerebbe scrivere una canzone con SZA, sarebbe davvero bello! Oppure con Jovanotti, sarebbe sicuramente molto d’ispirazione.
Hai scritto il tuo disco nel tuo studio in Svizzera, lontana dalle distrazioni: come hai fatto a scrivere un disco che parla di tutti i colori del cielo da un seminterrato?
(ride) Bella domanda. Il mio studio è il luogo dove porto tutte le impressioni del mondo e le emozioni che ho vissuto per poi scriverci delle canzoni. La musica è come il mio migliore amico a cui posso raccontare tutto. Ho bisogno di stare da solo con la mia musica nel mio studio, in modo di poter così posso elaborare o digerire i miei pensieri e sentimenti.