Interviste
Aminta: Atto I, amore come filosofia di vita
Lo scorso mese il progetto avellinese Aminta pubblica il suo EP d’esordio Atto I. D’ispirazione tassiana (e non solo), Atto I è un lavoro neo-soul votato alla ricerca dell’amore, del piacere, della gioia; trovare ed amare ciò che è bello e ciò che piace nella vita.
Questo pensiero si fa strada lungo le quattro tracce dell’EP, recintato da un intro ed un outro contenenti un “easter egg” sul filosofo Bertrand Russell (Bertrand’s intro e Russell’s Outro):personaggio sempre fondamentale per la filosofia del disco che con la sua massima “Love is wise, hatred is foolish” cementa ulteriormente il significato dietro ad Atto I.
L’EP, dal fascino magnetico e sperimentale, è stato presentato liveil 30 dicembre al circolo Arci “Avionica”, ad Avellino, insieme ad altri brani inediti unreleased e cover riarrangiate. Il gruppo è in crescita e continuerà a scrivere e suonare: supportateli, scopriteli, amateli (e andate ad ascoltarli live se ne avete l’occasione!).
Il 13 gennaio è uscito il vostro EP Atto I. Un viaggio di circa venti minuti, quattro tracce più un intro e un outro. Come e quando nasce questo primo EP? Nasce in concomitanza con il progetto Aminta o è stato anticipato da altri lavori?
Alcuni brani dell’EP sono stati elaborati prima della nascita degli Aminta; il progetto acustico creato da Lorenzo Pesce, il nostro chitarrista e Caterina Aprile, la nostra cantante, è stato il motore di tutto. Alcuni brani sono poi stati scritti successivamente.
La cornice del disco, il Bertrand’s intro ed il Russell‘s outro, crea il nome appunto del filosofo Bertrand Russell. Come mai questa scelta? Dove converge il vostro EP con il pensiero di Russell?
Bertrand Russell è un filosofo a noi molto caro, quanto mai attuale. Con il messaggio ai posteri che dà nel programma televisivo della BBC Face-to-Face nel 1959 dice: “Love is wise, hatred is foolish” (L’amore è saggio, l’odio è sciocco) il quale messaggio, per quanto semplice, a nostro parere, ha una forza non indifferente. Lo stesso nome del gruppo deriva da una favola pastorale di Torquato Tasso nella quale si può trovare la massima “S’ei piace, ei lice” (Se una cosa piace allora è lecita). Il tutto per dire semplicemente che il filo conduttore di questo EP, come della vita e di tanto altro è l’amore, il piacere e la felicità.
L’EP è stato anticipato dal singolo Be Grateful, che traccia una linea ben definita per tutto il mood ammaliante e magnetico di Atto I. Avete già portato live il singolo e/o altri vostri brani? Se sì, qual è stato il primo approccio con il pubblico?
Abbiamo presentato l’EP venerdì 30 dicembre 2022 al circolo Arci di Avellino “Avionica”. Oltre ai brani dell’EP abbiamo suonato altri brani inediti, i quali in futuro verranno registrati, e quattro cover riarrangiate per il nostro sound. La risposta del pubblico fu molto calorosa e rimanemmo molto contenti della serata. E che c’è da dire… adoriamo suonare live! La gente che muove il corpo a tempo, che sorride, che balla insieme a noi.
A proposito di Be Grateful, è già uscito il videoclip del brano. Cosa racconta il video? Qual è stato il processo creativo dietro alla sua realizzazione?
Il videoclip di Be Grateful è merito del nostro giovanissimo regista di fiducia Mattia Arnone il quale ha ideato una fotografia ed un plot davvero intriganti. La prima volta che lo incontrammo vedemmo questo ragazzo che aveva preparato un sito per spiegarci come aveva percepito il testo della nostra canzone e cosa ne voleva tirare fuori e noi abbiamo detto “perfetto, ci piace!”.
Tre delle quattro tracce sono in lingua inglese, mentre Se non è… è in italiano. È una scelta puramente esplorativa o volete mantenere questo aspetto bilingue nei lavori futuri?
La nostra frontwoman, Caterina Aprile, scrive tutti i testi. Siamo partiti scrivendo in inglese per poi esplorare anche l’italiano senza però metterci dei paletti. Si può dire che è il brano stesso a scegliere la lingua.
Il titolo Atto I lascerebbe presagire l’uscita di un seguito: è effettivamente così oppure è solo una scelta stilistica dedicata a questo lavoro in particolare?
Atto I è un rimando all’opera di Tasso la quale è divisa in cinque atti. Il nostro obiettivo è sicuramente quello di produrre altra musica e per questo continuiamo a scrivere e a suonare ma non sappiamo cosa possa riservarci il futuro: vogliamo solo crescere e far conoscere la nostra musica.
Volete dire qualcosa ai vostri fan?
Vi ringraziamo tanto per il supporto che ci date quando ascoltate i nostri brani e quando condividete la nostra musica. Davvero, grazie di cuore. Per chiunque non ci conoscesse e ci leggesse per la prima volta qui, seguiteci su Instagram come amintaband.