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Interviste

Icaro: Soli, in amore e con se stessi

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Icaro: Soli, in amore e con se stessi

Venerdì 3 marzo è uscito il nuovo singolo del cantautore romano classe 2000 IcaroSoli, che lo lancia ufficialmente sotto l’occhio di bue dando inizio alla sua carriera. Ad un anno dallo scorso Dove seiSoli veste quasi i panni di un sequel spirituale, un reboot dello scorso brano in una chiave più matura, più epica, più “pretenziosa” (nel senso più positivo possibile). Il singolo è infatti strutturato come un brano puramente pop all’italiana le cui colonne portanti sono rappresentate una strumentale orchestrale maestosa ed ampia, che crea un interessante contrasto con l’intimità e la profondità emotiva del testo. In Soli la malinconia prende il sopravvento, raccontando un amore crepato dalla distanza emotiva e la difficoltà nel mantenere viva la propria identità all’interno di una relazione

Comincia ufficialmente con Soli il percorso musicale di Icaro, che vola senza paura di sciogliere le sue ali al sole e prepara il suo pubblico all’uscita di un disco in un futuro plausibilmente non troppo distante. Non perdetevi il pezzo!

Lo scorso venerdì è uscito il tuo nuovo singolo Soli. Primo brano del 2023, nonché tuo secondo singolo pubblicato sulle piattaforme di streaming. Il pezzo è un pop orchestrale, classico, quasi piacevolmente “sanremese”: come nasce l’idea per un brano così epico?

Soli nasce con la voglia di raccontare un sentimento, un po’ come tutti gli altri brani. All’inizio non avevo idea di come l’intero arrangiamento dovesse suonare, solo una volta finito il brano ho pensato che l’intimità dovesse essere al centro del sound e quindi di costruire un arrangiamento orchestrale.

Il pezzo esce a praticamente un anno di distanza dal singolo di debutto Dove sei. Con esso sembra vagamente condividere le tematiche di fondo, come una sorta di “seguito spirituale”.Sono effettivamente accomunati in qualche modo? Cosa li differenzia invece dal tuo punto di vista?

Soli è la presa di coscienza che in Dove sei non era così presente. Quindi probabilmente sì, lo reputo il suo normale proseguimento, penso sia un brano più maturo su vari aspetti, frutto di un lavoro su me stesso e sulla mia musica.

A proposito della distanza cronologica tra i brani: c’è una scelta dietro questa pausa quasi annuale? 

Credo che ogni cosa bella richieda tempo, ed essendo le canzoni una cosa così intima e viscerale, per me non sarei mai riuscito a fare uscire il brano senza che fosse come lo immaginavo in ogni sua parte.

Su Instagram hai specificato che Solè il primo singolo del tuo nuovo album. Puoi dirci qualcosa di più a riguardo? 

C’è un album. Un disco in cui ho messo tutto me stesso insieme al lavoro e al sacrificio di anni, non posso dire con precisione quando uscirà ma c’è.

Il nome del tuo quasi neonato progetto è Icaro, nome di una certa rilevanza mitologica e ricco di simbolismi. Come mai hai scelto questo nome? Cosa accomuna Roberto ad Icaro? Vuoi dire qualcosa ai tuoi fan?

Ho scelto questo nome perché più di ogni altro mi rappresenta, è come se mi ricordasse che per i propri sogni e obiettivi vale sempre la pena dare tutto. 

Vuoi dire qualcosa ai tuoi fan?

Alle persone che mi seguono mi piacerebbe fargli sapere che sto lavorando e lavorerò sodo sempre sulla mia musica, e ciò che sentiranno non sarà mai un qualcosa di fatto tanto per fare, metterò sempre tutto me stesso in questo, promesso.

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