Interviste
Ilaria torna a raccontarsi al suo pubblico con “Sala Blu”
Ilaria ha pubblicato “Sala Blu” il 28 aprile: l’ultima fatica discografica di questa cantautrice toscana classe 1998 contiene otto pezzi, ed è stata presentata all’Ostello Tasso di Firenze. L’album arriva dopo la pubblicazione dell’EP “My name”, uscito quando aveva 16 anni e dopo essere stata finalista a X-Factor 2014, e i singoli “Amami” e “Mare”.
“Sala Blu”, prodotto da Renato D’Amico, racconta la vita quotidiana di una persona, la stessa persona che canta e scrive le canzoni: nel disco ci sono tutte le influenze e gli amori musicali i Ilaria, gli studi e le sperimentazioni accumulate negli anni, e tutta la voglia di tornare a parlare al suo pubblico.
Partiamo dalle novità: hai presentato “Sala Blu” il 28 aprile all’Ostello Tasso di Firenze: com’è andata?
È stata una serata meravigliosa! Io, la band e la mia squadra preparavamo questo live da mesi, ed è stato bellissimo suonarlo finalmente. È stato accolto ancora meglio di come ci aspettassimo e non vediamo l’ora di risuonarlo! Vedere i miei amici, la mia famiglia, persone che non avevo mai visto, tutti lì con noi per questo disco, mi ha dato quella carica che ci voleva.
C’è “Sala Blu”, c’è “Mare”, c’è la copertina del disco: l’impressione è che tu e il colore blu abbiate un bel rapporto. È così? E se sì, come mai?
È sempre stato il mio colore preferito, da piccola, di “default”, perché era quello di mio padre e mi piaceva copiarlo. Crescendo ho trovato dentro questo colore sempre più significati, sensazioni, e quindi ricordi. La musica e il colore per me vivono in simbiosi:non sono sinestetica, ma ogni suono, canzone, melodia, mi fa pensare a un colore o una sfumatura e questo dico è blu.
Hai pubblicato “My name” giovanissima, se non mi sbaglio a 16 anni: come è cambiata la tua musica in questi anni, riascoltando la tua musica di allora cosa senti?
Sento che avevo più grinta che mai! Un po’ mi manca, ma sono contenta del percorso e della crescita, sia personale che artistica che ho fatto. Effettivamente sono passati quasi 10 anni. Oggi quando scrivo ho le idee molto più chiare, sebbene la mia scrittura sia diventata più ermetica e meno descrittiva.
Visto che ci siamo: che consigli daresti a quella ragazza ancora minorenne che si affacciava al mondo della musica?
Di continuare così, anzi di picchiare ancora più duro. Ammiro la determinazione e la caparbietà che ho avuto in quei contesti e in quegli anni, cosa che mi ha fatto sudare un po’ ma mi ha sempre reso fierissima. Quindi Ilaria non mollare!
Domanda tecnica: dopo la presentazione a Firenze cosa hai in serbo? Come promuoverai la tua musica?
Continueremo a suonare, andremo a Genova, poi Roma, Milano, e altre da annunciare, faremo un po’ di video live per far conoscere il nostro concerto anche a chi non riesce a vederlo dal vivo, e sicuramente tornerò più vicina ai miei ascoltatori, ora che abbiamo qualcosa da dirci.