Interviste

Sziget Festival, intervista a Ettore Folliero responsabile della promozione per l’Italia

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Piccola ammissione da parte di chi scrive: non sono mai stata a Sziget, né al Balaton Sound: quale modo migliore per capire cosa rappresentino davvero questi festival, quindi, se non quello di farmeli raccontare da chi non solo li vive, ma ci lavora pure?

Ettore Folliero fa parte di Alternativa Events e si occupa della promozione di Sziget e Balaton Sound per l’Italia, oltre a gestire la produzione artistica di uno dei (numerosi) palchi dello Sziget Festival: il Light stage. Su questo palco salgono sia musicisti emergenti che musicisti più conosciuti che arrivano da tutta Europa, con una programmazione di musica live che inizia alle 12,30 per poi concludersi a tarda notte con i dj set.

Facciamo finta che non sappia chi sei, o che lavoro fai.
Sono Ettore Folliero, lavoro per Alternativa Events: curiamo la promozione di Sziget e Balaton sound per l’Italia dal 2004, e seguiamo la produzione artistica del Light stage di Sziget. E’ uno stage in cui portiamo musicisti sia italiani che stranieri, con una percentuale del 50 e 50.

Quindi tu a Sziget ci vai anche fisicamente, non ti limiti a lavorare dall’Italia.

No, noi praticamente viviamo sull’isola per tutto il festival!

Come reagiscono gli spettatori di Sziget alla musica italiana?

Dipende anche dai gruppi: ci sono band come Meganoidi ed Extraliscio che non hanno bisogno di presentazioni, per esempio. Poi ci sono quelli emergenti, quelli più giovani, ma in generale chi viene a Sziget è sempre curioso di scoprire nuova musica. Quest’anno il nostro palco ha una programmazione più “senior”, passami il termine: le band magari non sono famosissime, ma hanno comunque tutte una storia dietro.

Come scegli le band o gli artisti da portare al festival?

Prima di tutto mi piace ascoltare: cerco la musica, ascolto, scopro cose nuove. Poi abbiamo contatti con agenzie e booking che ci fanno le loro proposte.

Ti confesso una cosa: io allo Sziget non ci sono mai stata. Mi racconti l’atmosfera?

È una cosa grande: chi ci viene come visitatore, e non per lavoro, mi ha detto che la sensazione è quella di ricaricarsi le pile. Entri al festival e vedi le installazioni, incontri gente, senti musica che viene da tutte le parti. È praticamente una vacanza, ci sono circa 100 nazioni rappresentate e persone che vengono da tutto il mondo, compresi Stati Uniti, Sud America o Australia. 

Qual è la cosa più bella che hai visto succedere a Sziget?

Veder tornare la gente! Non siamo direttamente ai cancelli, lavoriamo lì da prima dell’apertura, ma dopo un po’ li vedi entrare, li vedi arrivare, e vedere le persone tornare a godersi la musica dal vivo è stato bellissimo.

Come ha fatto Sziget a diventare così importante, pur non essendo in un paese che viene considerato fra i “grandi della Terra”? 

(ride) Ognuno ha le sue skill! L’Ungheria, dalla fine dell’Unione Sovietica, ha creato il terreno fertile per questo tipo di eventi: c’è una scuola di tecnici e organizzatori molto seri e competenti che fanno si che eventi del genere funzionino alla perfezione.

Le persone comprano i biglietti per il festival ancora prima di sapere chi suonerà, è una dimostrazione di fiducia bella grossa.

È vero, e ogni anno ci sono nomi che non hanno bisogno di presentazione: quest’anno in campo ci sono Billie Eilish e gli Imagine Dragons, ma sono solo due fra i tanti. Poi c’è il campeggio, che è compreso nel costo del biglietto ed è attrezzato: niente bagni chimici, per prima cosa. Con 365 euro ti fai 6 giorni di festival e campeggio, ed è un campeggio organizzato molto bene: è difficile trovare un’offerta simile a un prezzo del genere.

Come dicevi prima: è una vacanza. Ho due amici che a Sziget hanno fatto il viaggio di nozze.
E per noi italiani cade anche perfettamente, è nella settimana di ferragosto! È difficile trovare una vacanza così economica in quel periodo. Il campeggio di Sziget apre già da qualche giorno prima del festival, quindi le persone possono farsi letteralmente 10 giorni di vacanza e visitare anche Budapest (in treno sono 20 minuti circa, n.d.a.): per 10 giorni hai, letteralmente, qualcosa da fare di continuo, qualcosa di nuovo. I prezzi all’interno del festival, poi, sono perfettamente accessibili: una birra costa circa 3 euro. E alla fine ti riposi anche!

Tu curi anche il Balaton Sound.

Esatto: con il Balaton Sound dobbiamo lavorare su un pubblico più preciso perché l’offerta musicale è basata sulla musica elettronica: al contrario di Sziget, che è più generalista. Con il Balaton comunque accontentiamo gli amanti della musica elettronica di ogni genere, e ci sono grandi nomi in cartellone. La location sul lago è incredibile: ci sono tramonti stupendi, e alcune strutture vengono costruite in legno sull’acqua, la gente va in giro in costume…praticamente è la festa da spiaggia di tutta l’Ungheria!

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