Interviste

Ribaltavapori: l’unione fa la forza anche sotto il livello del mare

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Ribaltavapori ha pubblicato “Rifiuti speciali”, un lavoro che presenta una geografia fatta di mare e terre di confine dove vivono eventi, persone e luoghi altrettanto “apolidi”. Nei nuovi pezzi, come dice lui stesso, ci sono “Sogni, memoria, violenze, ingenuità, litigi, inerzia, passione, superficialità. Tutto questo troviamo in “Rifiuti speciali”. Persone o esperienze di cui ci vorremmo liberare o che sono uno scarto agli occhi dei più. Per me è impossibile e dannoso rimuovere ciò che è scomodo. Ed eccoli lì, i miei rifiuti con le loro sirene speciali, a ricordarci la singolarità della vita”.
Ribaltavapori, mezzo sardo e mezzo catalano che abita a Trieste, non si pone confini nemmeno musicalmente: dentro “Rifiuti speciali” c’è musica da mezzo mondo, fusa insieme perché, come i pesci da cui prende il nome, l’unione fa la forza.

Ti chiami come un pesce, quello che in Toscana chiamiamo “pesce povero” e, probabilmente, a Livorno metterebbero nel caciucco. Ora ti chiedo una cosa, e mi puoi anche rispondere “e io che ne so”: come mai questo pesce è stato ribattezzato “ribaltavapori”?
Ciao Valentina ! Che buono il caciucco.. a Trieste è il Latterino è stato chiamato così perché si dice che questi pesciolini quando si spostavano in grandi flotte, per mangiare il muschio sotto le navi a vapore, erano così tanti che davano l’impressione di poterle ribaltare. L’unione fa la forza.

Con “Rifiuti speciali” pare di leggere un libro: racconti cose successe o che hai visto, che ti hanno fatto diventare quello che sei (volente o nolente). Più che un disco è quasi una terapia. Che ne pensi?
In un certo senso si, perché nel disco ho messo tutto quello che sentivo e che mi stava più a cuore nel periodo in cui ho scrivevo i pezzi. Scrivo le canzoni per me in primis, e quindi si, inconsciamente scriverle è come fare terapia. C’è un po’ tutto quel che ho vissuto personalmente o indirettamente negli ultimi anni. Dagli “Ingenui” dell’ultima traccia, a la “Monetina” a cui nessuno dà importanza, alla “Saracinesca” che guarda il mondo da un punto di vista inusuale ma senza distrazioni. In canzoni come “Ormai è giovedì” e “Iveco” mi sono più addentrato nella mia intimità, mentre in “Lenezza” parlo di una persona che ha subito tanta violenza e che comunque ha la forza di restituire bellezza a questo mondo.

Sei mezzo sardo e mezzo catalano, e vivi a Trieste. È come se i confini e le zone “oltre”, diverse e particolari, fossero roba tua. È così?
In effetti penso sia un po’ così. A parte il fatto che amo il mare e quando vivevo in pianura mi mancava come l’aria. Forse è proprio una cosa ancestrale. Poi sicuramente sono sempre stato curioso e attratto dalle differenze, dalle novità da quel che non conosco. I confini un po’ li detesto e un po’ no: li vorrei abbattere tutti perché ostacolano la libertà e creano chiusura, ma allo stesso tempo hanno creato tutte quelle piccole o grandi differenze culturali che amo particolarmente.

Restiamo sul tema: questo tuo essere di qualunque posto e di nessuno si riflette nella tua musica? E come?
Sicuramente. È il problema più grande ogni volta che mi accingo a registrare nuove canzoni, avendo mille influenze musicali, vorrei mettere tutta la musica che amo dentro ai nuovi pezzi, dalla musica popolare, all’elettronica, al folk, alla bossanova, alla musica africana e balcanica. Poi scelgo quel che credo vesta meglio la canzone per evitare di fare pastrocchi.

In pratica vivi di porti: ma preferisci rimanere in porto o prima o poi farai come Jack Sparrow, zomperai su una barca e ciao, è stato bello? (io faccio domande improbabili, non so se l’hai notato)
Non sono domande improbabili, anzi ti ringrazio, mi sono piaciute molto (ride).  Diciamo che sono pigro, molto pigro. Quindi stare in porto mi piace molto, ma dentro possiedo anche uno spirito zingaro e avventuroso quindi non si sa mai.

Momento tecnico: hai già date fissate per i tuoi “Rifiuti speciali”?
Di fissato ancora non ho nulla ma questa estate sicuramente qualcosa verrà fuori. Per tutte le news e lamentele potete scrivermi sulla mia pagina Instagram.

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