Interviste
Emma Nolde: prosegue il tour di Dormi nelle tappe estive, il 4 luglio in apertura a Tamino durante Acieloaperto
La cantautrice toscana classe 2000 Emma Nolde si è imbarcata nell’ala estiva del tour promozionale del suo ultimo disco Dormi. L’album è uscito il 30 settembre dello scorso anno, quasi un anno fa, ed è già stato seguito da una prima parte di tour nei da novembre ad aprile; questa seconda parte, che coprirà il periodo tra 21 maggio e 26 agosto, si svolgerà nei vari festival estivi ed aprirà nuovi orizzonti per presentare Dormi a sempre più persone.
L’album, prodotto con la collaborazione di Francesco Mottadurante il primo post-quarantena, assorbe le ansie di questo periodo riflettendo invece una libertà d’espressione e d’azione impedita dal lockdown. Come Emma stessa afferma, lo scorso Toccaterra le ha permesso di dire quello che non poteva dire mentre Dormi le ha permesso di dire quello che non poteva fare. In entrambi i casi, una catarsi creativa il cui risultato è un disco originale, musicalmente ed emotivamente impegnato ma mai pesante o gravoso. Un disco che live lascia spazio, di conseguenza, ad uno show dove convivono picchi di energia ed esplosività e momenti di grande emozione e sensibilità.
In una mattina temporalesca abbiamo intervistato Emma Nolde per farle due domande su album, tour e progetti futuri. Non perdetevi i suoi concerti!
Ciao Emma: intanto come stai?
Bene. Tutto a posto. È un periodo di concerti e di scrittura. Sono otto giorni che con Andrea, che è il ragazzo con cui produco, siamo stati a scrivere. Da un paio d’anni l’estate è diventata il momento dove concentro di più quello che scrivo durante l’anno a livello di registrazione e concerti.
Il tuo disco Dormi è uscito il 30 settembre 2022. Come è stata la ricezione? Come hai passato questo quasi anno dall’uscita?
Allora, a livello di ricezione è sempre molto relativo rispetto a quello che provi te e i risultati effettivi. Io ho deciso di fare un disco di cui sono estremamente felice, per me e per le persone che mi sono vicine e che stimo. Mi ha lanciato in quello che voglio fare a livello professionale, mi ha fatto arrivare a chi volevo che arrivasse. Per me è molto importante, specie per persone che da tanti anni qui in Italia fanno musica e sono riuscite a sentire il mio disco. Questa è una delle cose che mi rende più felice, oltre ad altri traguardi personali tra cui il fatto di scrivere per altri. È difficile fare un elenco di punti, però ora posso dire di fare musica.
A proposito di professionisti raggiunti mi viene mente Francesco Motta, che ha prodotto questo tuo ultimo album. Come nasce la collaborazione? Continuerà in futuro?
È stato il primo a crederci. Siamo sempre in contatto e stiamo già facendo altre cose insieme. Ci siamo conosciuti nel 2018 ad un suo concerto, avevamo la stessa booking quindi eravamo entrati in contatto tramite loro. Ci siamo rivisti poi nel 2021, ma ci eravamo sentiti telefonicamente già prima perché gli avevo mandato le demo di questo disco. Lui si è innamorato e ha detto che voleva lavorarci con me. Quindi sono scesa a Roma, e dopo un paio di sessioni abbiamo deciso di fare il full in lì. È stato un punto di riferimento a Roma, quindi stavamo praticamente sempre insieme.
Dormi è un disco impegnato ma non impegnativo, sono dieci tracce strumentalmente ricchissime, con linee vocali originali e una scelta di suoni chirurgica, di una qualità rara e preziosa ultimamente. Cosa racconti con questo disco? Da dove arriva e dove arriva?
Pure io in un pezzo dico impegnata E impegnativa ahahah! Ho iniziato a scriverlo in marzo 2020, mi sembrava sfuggisse tutto dalle mani, non avevo nulla di concreto in mano e non avevo nulla sotto controllo. La sensazione di “mettere tutto in pausa perché tanto non si può fare nulla al momento” nasce in quel periodo. Io sono una che non riesce a stare ferma, poi ci sono giorni dove lo faccio ma la prendo male, la vivo male. IN quel momento avendo tanta voglia e poca possibilità mi serviva smettere di pensare, e scrivere canzoni mi faceva vomitare tutto quello che volevo fare.Toccaterra mi ha permesso di dire quello che non potevo dire e Dormi mi ha permesso di dire quello che non potevo fare. Sono stati catartici, come ogni cosa creativa che fai secondo me. Sono cose che ti danno la luce.
Hai presentato il disco con un primo tour da novembre ad aprile di quest’anno. Com’è stato?
Bellissimo. Veramente bellissimo. La dimensione dei club per me è perfetta, è meno dispersiva, è più “rannicchiante”. Per la prima volta presentavo queste nuove canzoni e il pubblico partecipava moltissimo, e quando il pubblico partecipa così tanto te la vivi molto meglio. Per la parte estiva abbiamo cambiato leggermente la scaletta ed abbiamo raggiunto un paio di canzoni, e anche se non è nei club ma nei festival sono ancora più felice.
Cosa deve aspettarsi una persona che non ti ha mai vista live da un tuo concerto?
Tanta energia, io salto tantissimo, mi muovo un sacco e cerco di parlare il più possibile con le persone. Quello e, spero, di lasciarsi molto andare. All’inizio sono salti ed energia, dopo poi momento sfoghi emotivi e piantini. È sempre utile alternare.
Vuoi dire qualcosa ai tuoi fan?
Venite ai concerti, chi viene ai concerti è un eroe e anche chi li organizza. È da quattro anni che suono live e scegliere di uscire di casa e venire ad un concerto per me e per chi come me fa questo lavoro è il regalo migliore possibile. Venite ai concerti.
04/07 TAMINO
ROCCA MALATESTIANA @CESENA TAMINO
openging: Emma Nolde, Jack Botts, G.EM