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FRIDA KAHLO – Una vita per immagini.

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Nella magica città dei Trulli, Alberobello a sud di Bari, è attualmente visitabile una mostra che personalmente reputo imperdibile: “Frida Kahlo. Una vita per immagini.”

La mostra promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Alberobello e organizzata da Bass Culture srl, Rjma Progetti culturali e in collaborazione con Locus Festival e Diffusione Italia International, è visitabile presso il Museo del Territorio – Casa Pezzolla.

La mostra curata da Vincenzo Sanfo, inizialmente visitabile dal 24 giugno all’8 ottobre, ha avuto così tanto successo e gradimento del pubblico arrivando a registrare oltre 10mila ingressi sino ad ora che ha portato gli organizzatori e l’Assessorato a prorogare la mostra di un’ altra settimana fino al 15 ottobre.

Questa mostra su Frida Kahlo non è la classica mostra ma è un “album fotografico” che mira a ricostruire la vita dell’artista dalla sua infanzia alle vicende spesso dolorose ma appassionate che l’hanno portata ad essere l’emblema dell’indipendenza femminile.

Frida non viene ricordata ad oggi unicamente come simbolo di Libertà e femminismo contemporaneo, ma viene ricordata anche come Icona della ribellione artistica non collocandosi pienamente in nessuno stile artistico ma passando dal Surrealismo ad una sorta di realismo magico che la rende speciale. Una donna con una personalità così prorompente che non poteva non lasciare un segno indelebile nella storia messicana e mondiale.

Nella mostra, il percorso della sua vita viene trattato attraverso l’esposizione di un centinaio di scatti quasi tutti originali, molti dei quali intimi ed estremamente personali scattati dalla sua infanzia alla giovinezza dal padre Guillermo, fotografo professionista di origine tedesca, e successivamente da alcuni dei più grandi fotografi della sua epoca come Leo Matiz, Imogen Cunninghan, Edward Weston, Lucienne Bloch, Bernard Silbertein, Manuel e Lola Alvarez Bravo, Nickolas Muray e altri. 

In mostra sono esposte in gruppo anche delle piccole fotografie molto intime di Frida, realizzate dalla gallerista Julien Levy nel 1938.

A contestualizzare il periodo storico troviamo anche alcune litografie di Rufino Tamayo insieme al catalogo originale della mostra di Frida organizzata a Parigi e il primo “manifesto della pittura rivoluzionaria” firmato da Breton e Rivera.

È difficile spiegare a parole le emozioni che suscita questa mostra, un misto tra meraviglia e nostalgia nei confronti di una grande donna e artista che nonostante la sua breve vita è riuscita a donarci tutta se stessa.

Sicuramente, questa è una mostra che merita di essere vista e ascoltata, attraverso l’audioguida data in dotazione, almeno una volta nella vita. 

Per chi lo volesse, la mostra è ancora visitabile fino al 15 ottobre, presso il Museo del Territorio – Casa Pezzolla di Alberobello. 

Fotografie di Federica Signorile

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