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Salmo e Noyz Narcos raccontano “CVLT”: «Il nostro joint album? Era nell’aria da sempre»

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Una collaborazione di ampio respiro tra Salmo e Noyz Narcos era nell’aria da anni, anzi, da almeno un decennio, e oggi finalmente è realtà. Si intitola “CVLT” e, attesissimo da tutti gli appassionati del genere, il joint album è disponibile, da venerdì 3 novembre, su tutte le piattaforme di streaming e in diverse versioni in cd e vinile. Ad accompagnare l’uscita, poi, il videoclip di incubi, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, diretto dal duo di registi YouNuts! e che vede la partecipazione di Dario Argento. Un ritorno quello del Maestro del brivido, che per la coppia di pilasti del rap italiano aveva firmato sceneggiatura e regia (sempre affiancato da YouNUts!) del cortometraggio, prodotto da Think Cattleya e Maestro, con cui l’intero progetto era stato annunciato.

Vero e proprio racconto horror, con Salmo e Noyz protagonisti di una situazione da paura, ospiti del summenzionato Maestro, il corto ci catapulta subito nell’immaginario, che da sempre accomuna i due rapper. «È una cosa che ci lega», ha raccontato Salmo, in conferenza stampa a Milano. «Personalmente sono rimasto traumatizzato da ragazzino, perché ho passato tutte le estati a vedere “Notte Horror”. Ema (Noyz) ha un paio di anni più di me e viene anche lui da quella scuola lì, anzi, lui è quello documentato, ha più cultura sugli horror, ci va sotto, conosce un sacco di film, più di me di sicuro».

La vera genesi del progetto, tuttavia, va fatta risalire ad un concerto, altro terreno comune di questi due «malati di live», come amano definirsi. «Suonavamo insieme la stessa sera, ma non avevamo voglia di fare il live convenzionale, chi suona prima, chi suona dopo. Quindi abbiamo deciso di mischiare i due live insieme, di fare un po’ di pezzi per uno, tanto ci conoscevamo, conoscevamo i pezzi l’uno dell’altro», ha spiegato Noyz. «L’abbiamo buttata un po’ in caciara, ma la cosa è stata accolta talmente bene, che ci ha spinto a decidere quella sera di fare un disco insieme, perché è un “CVLT”».

Il titolo, insomma, era scritto sin dall’inizio – «Da parecchio tempo quando succede una cosa figa diciamo: culto. È un modo di dire che avevamo già nel nostro vocabolario, quando una cosa è un culto è un culto, è una cosa su cui nessuno può dire niente, un culto ha i suoi seguaci» – ma a confermarne lo status, oggi, sono queste 15 tracce, che al centro mettono il rap, toccando e attraversandone le diverse declinazioni, ma senza mai allontanarsi dalla matrice originale. In “CVLT” trovano libero sfogo lo stile inconfondibile di Salmo e di Noyz, ma come in ogni joint album che si rispetti, c’è spazio per la sperimentazione, per quei momenti in cui le cose prendono una strada terza, per la sintesi.

«Abbiamo deciso da subito di portarci delle persone, con cui ognuno di noi già da tempo lavora bene», ha detto Noyz. «Io ho portato il mio produttore di fiducia che è Sine, Salmo ha prodotto alcune tracce, oltre a portare i suoi musicisti e Lucienn, che è il produttore che ultimamente lo sta seguendo di più e con cui si trovava meglio. Abbiamo pensato che in questa maniera, fondendo i diversi stili delle persone con cui collaboriamo, potevamo ottenere il sound che entrambi volevamo per l’album. In altre tracce, invece Sine e Lucienn hanno lavorato singolarmente. Abbiamo trovato delle belle quadre, anche grazie all’alchimia tra i produttori».

Lo raccontano tracce come “Anthem”, che omaggia alcuni dei più grandi classici della discografia di Salmo e Noyz Narcos, in un palleggio incrociato di barre, episodi più sperimentali, quali “Nightcrawlers” e pezzi intimisti come “Miracolo”. E poi ci sono le collaborazioni, sceltissime, con Kid Yugi nella title track: «Questa è una delle tante cose belle della musica rap, ci sono dei passaggi di testimone, in un disco così importante, se c’è un giovane che merita, ce lo devi infilare, è una cosa importante. Lo hanno fatto anche con me all’inizio, nel disco di Marra», ha affermato Salmo. Ed è proprio Marracash, il secondo ospite dell’album in “Respira”, mentre a chiudere il poker di ft. sono Coez e Frah Quintale in “My Love Song 2”, seguito ideale dell’anticonvenzionale “My Love Song” di Noyz.

Nato da un’idea sbocciata durante un live, “CVLT” è, nelle intenzioni di Salmo e Noyz, prontissimo per cavalcare la scena, anche se al momento, non sono ancora state annunciate date (Salmo, d’altro canto, è impegnato nella realizzazione della seconda stagione della serie tv “Blocco 181”). «Il live è una dimensione in cui ci ritroviamo molto, prima ancora dello studio. Confronto alla maggior parte dei rapper, che ci stanno ora, che forse non hanno ben capito qual è la dimensione del live, visto che cantano in playback, a noi piace sudarcela, ci diverte, ci permette di esprimerci», ha concluso Noyz, seguito a ruota da Salmo: «Sì, a entrambi piace parecchio il live. Ancora non c’è niente di organizzato, ma vogliamo puntarci un sacco».

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