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Rilassatevi, Calcutta è tornato!

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Testo di Maddalena Pagliarino – Foto di Federica Signorile

Dopo l’annuncio del suo nuovo album, le attese da parte dell’Italia intera erano altissime. Calcutta si è fatto aspettare per ben cinque anni ma l’attesa ne è valsa la pena, nonostante i pareri siano discordanti. Ma non tutti possono permettersi di fare un’operazione di questo tipo, a quanto pare, lui sì, considerando che il tour invernale, ancor prima dell’uscita di Relax, era sold out in gran parte delle date proposte. Ora, però, ci aspettiamo che resterà in scena per molto tempo per decodificare le emozioni come solo lui sa fare.

Pieno di suggestioni e sentimenti contrastanti è anche il suo concerto, che ogni volta regala
sensazioni diverse. Un grande tabellone riporta l’orario e sovrasta le teste dei partecipanti. Ad ogni minuto che passa il pubblico si scalda e attende fremente l’inizio di un momento che aspetta con ansia da mesi. Allo scoccare delle 21 un sipario di LED si alza e ha inizio lo spettacolo.

Oltre ad una strepitosa band, l’attore protagonista è senz’altro Calcutta, che con delicata potenza scatena l’intero palazzetto di Bari. Sin da subito, si è catapultati in una strana intimità. Non si avverte la grandezza del luogo perché tutti sembrano immersi in un momento preciso, in cui ogni singola parola dei testi di Calcutta hanno provocato un ricordo, un’emozione, un’istantanea della propria esistenza. Con naturalezza, quindi, ci si ritrova a cantare a squarciagola, tanto da sovrastare la voce di Edoardo che, compiaciuto, non smette di fare complimenti durante tutto il concerto e cercare feedback, come se avesse bisogno di sentirsi dire: “Vai avanti, ti vogliamo bene”.

Le canzoni si susseguono veloci, alternandosi tra i grandi successi del passato alle nuove canzoni edite il 20 ottobre scorso. Poche parole le sue, eppure non risulta affatto un concerto freddo, perché ciò che restituisce il legame tra il pubblico e il cantante sul palco è senza dubbio la forza della musica. Tutt’intorno visual stile anni ’90, luci psichedeliche, video amatoriali che fanno venir fuori l’ironia dello stesso cantautore di Latina, e sono capaci di stamparti un sorriso sulla faccia mentre i brani scorrono e non fai altro che mescolare la tua voce ad un flusso di gioia e disinibizione.

Perciò, Calcutta è davvero il cantante di cui abbiamo bisogno in questo tempo della storia della musica italiana, perché è in grado di donare cura e gentilezza attraverso i suoi brani. Partecipare ad un suo concerto, infatti, è un’esperienza terapeutica capace di farti sentire bene e che vorresti non finisse mai.

Clicca qui per vedere le foto di Calcutta al PalaFlorio di Bari, oppure sfoglia la gallery qui sotto.

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