Editoriali
Festival di Sanremo 2024 – Prima serata
Mi sono preparata per un anno, allenandomi come Rocky prima dell’incontro decisivo contro Ivan Drago – come se avessi mai guardato in vita mia un film di Rocky -, ho allenato i timpani, i bulbi oculari e i pollici, ma soprattutto ho già rubato tutti i 7000 Caffè ad Alex Britti (che sperò mi perdonerà) per arrivare pronta al Festival di Sanremo 2024 e regalarvi le mie tanto attese considerazioni che tutti stavate aspettando (un saluto a mia madre e alla mia amica che al momento sono i “tutti” di cui sopra)!
Inspiegabilmente la serata viene aperta dalla Fanfara del IV Reggimento dei carabinieri a cavallo, che quando l’ho letto sulla scaletta ho pensato fosse la prima gag di Fiorello e invece era proprio vero e c’era persino la mascotte! Ma si sa, Amadeus è un gran burlone e soprattutto un inspiegabile amante delle bande delle forze armate. Bizzarro? Probabilmente, ma su quel palco – e anche fuori, come in questo caso – ormai siamo abituati a vedere qualsiasi tipo di bizzarria che ormai non ci sorprende più niente.
Poi, per farsi perdonare, ci lancia Marco Mengoni sul palco che dà il via ufficialmente alla Settimana Santa presentando Amadeus e la vera sorpresa è che il nostro Ama non si è presentato con il solito smoking blu elettrico!
Ma partiamo subito con i TRENTA cantanti in gara, che qui il tempo stringe ed è un attimo che inizi la seconda serata. [NdR; Vi avverto, non sarà veloce e indolore.]
Ad aprire le danze c’è Clara, vincitrice di Sanremo Giovani e anche reduce del carcere minorile più famoso d’Italia; la canzone si balla, lei ha una buona presenza scenica, ma io lo so che nessuno l’ha perdonata per aver rubato la canzone a Cardiotrap!
Continuiamo poi con Sangiovanni, arrivato direttamente dalla gelateria Lollipop in piazza dimenticandosi di levarsi la divisa total white, con la stessa verve che ho io quando ho una telefonata con un agente immobiliare. Sangio, tutto bene?
Fiorella Mannoia è la terza cantante in gara e si presenta sul palco del Festival di Sanremo 2024 con il vestito identico e preciso a quello che io ho “pinnato” su Pinterest perché è quello che voglio per il mio matrimonio (quale matrimonio e soprattutto con chi non è una questione rilevante!); lei pazzesca, la si ama anche se ormai si è scocciata di quello che le donne non dicono e quindi eccoci scalze ad una bella sagra di paese serba!
Hanno cantato solo in tre e già abbiamo il primo ospite di cui non credo sentissimo la necessità, ma questo è l’ultimo Sanremo di Ama ed è tipo Avengers: Endgame in cui schiera tutto il suo arsenale migliore, compreso Ibrahimovic che tutto sommato fa anche un intervento abbastanza veloce e indolore e poi ci lascia di nuovo alla gara, che qui la notte è giovane.
La Sad portano il “Punk a Sanremo”, poi iniziano a cantare e sembrano i Finley. Probabilmente mi sarebbero arrivati di più quindici anni fa, di sicuro si apprezza il colore dei loro capelli che è uguale identico agli evidenziatori che usavo all’università, ma non lo stile che non siamo a New York negli Anni 70. Però bello e giustissimo il messaggio che hanno deciso di portare, quindi un cuoricino per loro.
È il momento di stendere tappeti rossi a Marco Mengoni ricordando gli infiniti successi che ha avuto “Due Vite”, il singolo con cui un anno fa ha vinto il Festival per la seconda volta. E si sa, quando Mengoni canta, non ce n’è per nessuno.
Dopo Marco dovrebbe essere illegale far cantare qualcun altro, ma tutto sommato Irama riesce nell’arduo compito, in look total black che ci fa vincere un po’ di punti al Fantasanremo e che palesemente soffre ancora per aver passato l’edizione del 2021 chiuso in hotel per la pandemia arrivando comunque al quinto posto.
A Ghali palesemente devono aver detto “fai un pezzo moderno” e lui ha capito “fai cadere il governo” (cit. qualche genio su Twitter) e noi non possiamo che amarlo per il suo look scintillante e per la canzone un po’ alla “This Land Is Your Land” di Guthrie.
I Negramaro invece decidono di omaggiare i Negramaro portando una canzone che è identica a tutte le loro canzoni. Bravi eh, ma forse ci aspettavamo di più.
Il collegamento con Fiorello dal suo Aristonello fa sorridere per il mantello con la scritta “Ama pensati libero… è l’ultimo” ma incredibilmente è un intervento veloce e continuiamo subito con la gara e soprattutto con la mia preferita di questa edizione e di tutte le altre in cui ha partecipato: Annalisa. Lei ha deciso di non portare più canzoni da cuore spezzato che non le fanno guadagnare la simpatia della sala stampa, ora il suo unico obiettivo è buttare giù TikTok con un’altra canzone che sicuramente Joey Di Stefano sta già coreografando e che già da oggi starà passando in heavy rotation in tutte le radio. La canzone non mi fa impazzire, lo ammetto, ma la voglio comunque sul podio.
Uno dei momenti più alti del Festival di Sanremo 2024 è stato sicuramente l’ingresso di Mengoni carico di robe: la scopa con cui Morandi ha spazzato il palco dopo lo sclero di Blanco, le borsette come quella rubata da Piero Pelù, il materassino per evitare che qualcuno minacci di lanciarsi giù come nel Sanremo del ’95 di Baudo, il retino per acchiappare l’eventuale lancio degli spartiti dell’orchestra e soprattutto il “preserbacino” affinché nessun bacio faccia scandalo; Giovanna che si è alzata in tempo record per baciare Marco con il preserbacino UNA DI NOI! Fatto da chiunque altro questo sketch sarebbe risultato cringe e invece Marco è bello, bravo e pure simpatico, pensa te!
La gara continua con Mahmood che come al solito porta il brano perfetto per le sue corde e ci fa muovere i fianchi a ritmo di musica e poi Diodato – anche lui dipendente della gelateria in piazza con il suo look total white – che ha sempre una voce incredibile ma purtroppo non si riesce a smettere di associarlo al 2020. Tra l’altro prima “Fai Rumore” e ora “Ti Muovi”, Diodato in pratica la quota in rappresentanza di coloro che odiano tutti, tipo me… grazie Antonio!
Il Suzuki Stage in Piazza Colombo quest’anno viene inaugurato da Lazza che con la sua “Cenere” ha avuto un anno ricco di successi e poi l’omaggio all’Ariston a Toto Cotugno con la sua bellissima Gli Amori.
Quindi si ritorna alla gara con la “Pazza” Loredana Bertè che porta una canzone che parla di lei – ma anche di me, oggettivamente – e che anche se un po’ calante e fuori tempo, ci fa comunque venire voglia di darle un premio.
E poi il momento “ho passato 12 anni a far capire alle persone che a Napoli non parliamo tutti come Genny Savastano” e invece arriva Geolier – direttamente da un pre-diciottesimo ad Afragola – a contraddirmi con la sua canzone tutta in dialetto. Grazie eh.
Alessandra Amoroso bellissima nel suo abito lungo, agile come una gazzella nello scendere la famosa scalinata con tacchi a spillo da 12 centimetri ma purtroppo i suoi autori le hanno affibbiato il ruolo della cantante a cui va male qualsiasi amore, Pausini-style, e ormai non se lo scollerà più di dosso. Peccato.
I The Kolors a mezzanotte meno un quarto mi regalano il primo vero momento villaggio turistico con una canzone che ascolteremo in radio fino all’estate e che ci riscuote dal sonno. Questa non sarà Ibiza, ma si balla comunque! E continuiamo con questo mood anche con Angelina Mango, anche se dopo i primi due singoli, questo sembra una mano un po’ meno fortunata; ma lei è brava, è giovane ed andrà avanti a prescindere dal possibile podio – a mio dire prematuro – in questo Festival di Sanremo 2024.
A questo punto è mezzanotte, l’incanto dovrebbe essere ormai al termine per noi principesse moderne che lavoriamo, ma Mengoni è il principe azzurro che ci insegue con una scarpetta di cristallo fatta di medley dei suoi brani più belli, facendoci venire i brividi e la voglia di votarlo al televoto anche se non è in gara.
Il Volo dopo Mengoni è un brutto scherzo e invece – incredibile, non ci credo che lo sto scrivendo veramente! – la canzone non è nemmeno brutta ma magari ecco, non li farei tornare sul podio se posso permettere un consiglio agli amici della sala stampa, della demoscopica e del televoto.
Big Mama emozionatissima sul palco, con una canzone orecchiabile che però devo ammettere che forse per l’orario non mi è particolarmente rimasta né ha reso meno drammatico ascoltare e guardare i Ricchi e Poveri, su cui ho deciso di non soffermarmi nemmeno. Visto come sono matura adesso?
Emma è la mia rivelazione di quest’anno, la mia folgorazione sulla via di Damasco come San Paolo: l’ho criticata molto quando eravamo entrambe più giovani ma ora penso che sia maturata molto artisticamente e che i capelli castani la rendano una gnocca pazzesca. E sono addirittura pronta ad affermare senza vergogna che la sua è tra le mie canzoni preferite di questo Festival… come sono cambiati i tempi da quando commentavo il Festival di Sanremo dalla mia cameretta a Bologna nel 2012!
Nek e Renga sono la quota “ormonella per le signore”, dirige l’orchestra il Maestro Chiaravalli appena tornato dalle riprese della seconda stagione di Wednesday. Nulla da dire, fanno il loro e sono una coppia ormai consolidata dopo il tour insieme ed hanno la maturità necessaria per affrontare Sanremo divertendosi.
Mr. Rain con il titolo della sua canzone, “Due Altalene”, ci svela finalmente dove ha rapito i bambini per il coro dell’anno scorso, lui è tenero e la canzone orecchiabile.
Intanto è l’1.30am e qui c’è gente che è nata quando la Jugoslavia era ancora unita, quindi restare concentrata con Rose Villain, i BNKR44, i Santi Francesi e Fred De Palma è stata un’impresa ardua e infatti ho riascoltato le loro canzoni stamattina in streaming perché non le ricordavo.
Tanti cuori invece per Gazzelle che aspettavo e che ringrazio per avermi dato l’ennesima canzone che ascolterò in loop in metro di ritorno dal lavoro con il cuore spezzato per qualche ragazzo che non lo merita.
E tanti cuori anche per Dargen D’Amico vestito con una ghirlanda di orsacchiotti e gli occhiali da sole ma a lui della gara non frega niente, però finisce la canzone e BOOM! Ecco il “cessate il fuoco” che aspettavamo, un messaggio forte, chiaro e giustissimo. Bravo Dargen, ti si vuole bene.
L’ennesimo collegamento con Fiorello che dovrebbe passarmi il numero del suo spacciatore per essere così attivo ancora a quest’ora e poi gli ultimi tre cantanti in gara: Maninni che oh, è bravo!
Alfa che ci porta queste vibes alla Ed Sheeran dei poveri con una canzone da ascoltare al tramonto in spiaggia bevendo Corona gelata e poi Il Tre che, come detto da lui stesso, non è solo il suo nome d’arte ma rischiava di essere anche l’orario di esibizione.
Sono le 2am, siamo sopravvissuti, meritiamo l’Onorificenza al merito direttamente da Mattarella e la sala stampa ha messo Nali in top 5 al Festival di Sanremo 2024, per me va bene così.
Testo di Helda Tassi