Editoriali

Festival di Sanremo 2024 – La finale

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Abbiamo cantato, ballato, abbiamo riso e ci siamo commossi, abbiamo imparato le canzoni a memoria, alcune sono diventate le nostre preferite ed altre le abbiamo odiate cordialmente; abbiamo perso tante preziose ore di sonno e finalmente siamo arrivati alla finale di Sanremo 2024! La serata in cui tutte le canzoni – vabè, quasi tutte! – ci sembrano bellissime, cantiamo tutto e sentiamo già il dolore del distacco.

Per scoprire tutto il festival ecco qui la prima serata , seconda serata, terza serata, quarta serata

Iniziamo subito alzandoci in piedi, mano sul cuore, a cantare l’Inno di Mameli suonato dalla banda musicale dell’Esercito Italiano e l’ingresso di Amadeus nella sua giacca più sbrilluccicosa. Già ci viene l’occhio lucido a pensare che tutto questo finirà a breve e per un anno non avremo più Sanremo da guardare, da commentare, da amare.

Le canzoni le abbiamo commentate a lungo nelle sere precedenti, abbiamo la nostra personalissima classifica – la mia che non coincide minimamente con i gusti di chi vota al televoto, ma vabè, è sempre così – e quindi mi limiterò ad una veloce carrellata delle esibizioni e poi i momenti TOP e FLOP di questa ultima serata di Sanremo 2024.

Renga e Nek alle 21 e dopo tutte queste sere non sembrano nemmeno così male, anzi qui c’è qualcuno che l’ha addirittura canticchiata la loro canzone (fingerò di non essere sola a casa!). Big Mama, stasera la nostra Red Lady dà il meglio di sé per quest’ultima serata. Gazzelle porta la seconda canzone che sto cantando di più di questo Festival, la perfetta colonna sonora per ripensare a quella sera che eri in auto con quel lui che ti ha tenuto per mano tutto il tempo e poi è sparito il giorno dopo.

Dargen D’Amico ha fatto una gara a parte con l’unico intento di indossare outfit assurdi, di divertirsi e di portare un messaggio importante su quel palco; Dargen, questo è un appello per te: diventiamo amici!

Il Volo, Irama e Mahmood


L’ho cantata già dalla seconda serata la canzone de Il Volo, mi auto-illudo dicendomi che sono molto migliorati da “Grande Amore”, forse perché sono diventati più Pop? Loredana Bertè pazza? No, pazzesca! Ai Negramaro bisogna riconoscere che riescono a cantare senza scoppiare a ridere dopo la presentazione di Fiorello che imita Giuliano quando canta, io non credo ci sarei riuscita nemmeno se ne valesse del podio.

“Tuta Gold” la prima serata non mi convinceva, ora in piedi a fare il balletto a tempo insieme a Mahmood. Dei Santi Francesi ricorderò soprattutto i messaggi da censurare di alcune/i amiche/i, la canzone la riascolteremo bene in radio.

Fiorella Mannoia, Alessandra Amoroso e Alfa


Volendo ragionare solo in termini del Festival della canzone italiana – come sarebbe giusto-, “Ti Muovi” è un pezzone sia nella partitura che nelle parole, oltre che nell’uso della voce e Diodato non sbaglia una nota, preciso come un accordatore. Fiorella Mannoia elegantissima nel suo abito lungo in velluto nero, davvero una regina senza trono (purtroppo). Alessandra Amoroso si presenta sul palco con l’extension ai capelli, un vestito da principessa ed una canzone che è stata ingiustamente criticata, invece secondo me ha fatto un ottimo Sanremo, giocandosela con discrezione ed eleganza, senza fronzoli, solo la musica, com’è giusto che sia.

Alfa, ora devi solo imparare a suonare la chitarra – se non lo fai già – e sei ufficialmente il nostro Ed Sheeran, che già ci piaci moltissimo e vogliamo sentirti ancora dopo Sanremo.

Irama fortissimo con gli streaming è un altro che ha fatto un buon Sanremo, discreto, dove la musica è stata la sua protagonista. Ghali tra i miei preferiti di questo Festival, con un pezzo impegnato, radiofonico e con Rich Ciolino, l’alieno che si è portato sul palco è che è diventato la diapositiva perfetta di tutti noi dopo cinque notti quasi in bianco a guardare il Festival.

Annalisa, Angelina Mango e Geolier


Annalisa alla sua sesta partecipazione a Sanremo ci dimostra che può cantare ballad romantiche o pezzi da ballare ed è sempre impeccabile, quanto avrebbe meritato questo primo posto! Angelina Mango con ancora più grinta in questa ultima serata, per dare tutto quello che poteva dare. Geolier è riuscito nell’ardua impresa di dividere il pubblico come non succedeva dal 2010, nel bene o nel male purché se ne parli.

La canzone che probabilmente canteremo di più di tutte tra le cantabili è sicuramente “Apnea” di Emma. Il Tre è un altro giovane che ha fatto un buon Sanremo e l’apprezzamento del pubblico si vede. Dei Ricchi e Poveri all’ultima serata si inizia ad apprezzare l’intraprendenza. I The Kolors hanno il grandissimo merito di averci svegliati e trascinati a ballare a bordo piscina come i veri animatori di questo villaggio turistico che è l’Ariston.

La Sad, Fred De Palma e Mr. Rain


Maninni, il mio preferito dei Giovani, ha capito perfettamente come fare il Festival in modo classico, con una bella canzone romantica con un interessante tappeto d’archi ed un’ottima gestione della voce.

La Sad palesemente i protetti di Amadeus che si diverte troppo ad annunciarli con questo urlo pseudopunk. Mr. Rain ci ha convinto per il secondo anno, nonostante l’autotune sul ritornello. Fred De Palma forse non è nel suo habitat naturale sul palco dell’Ariston ma tutto sommato per lui sarà un’ottima vetrina per il tour.

Sangiovanni non nel suo miglior momento, ma saprà fare di meglio in futuro. Clara ci prova a farci ballare all’1.30 di notte ma noi iniziamo a cedere, comunque brava perché ha fatto un buon percorso. I BNKR44 si levano le giacche alla fine dell’esibizione sperando di svegliarci, ma dopo Roberto Bolle nessuno può. Rose Villain chiude la gara di questo settantaquattresimo Festival perplimendoci ancora un’ultima volta con un ritornello decisamente dissonante rispetto alle strofe.

La finale di Sanremo 2024 – Momenti TOP


Il bacio che Dargen ha dato a Mara Venier.
L’ingresso di Fiorello e il suo mash-up tra Micheal Jackson e Domenico Modugno insieme ad un corpo di ballo dell’Ucraina ricordandoci che è il più grande showman italiano.

Il ritorno di Tananai che infiamma il Suzuki Stage con “Tango”, che ancora dopo un anno ci spacca il cuore in un milione di pezzi, soprattutto perché sono passati due anni da quando è iniziata la guerra in Ucraina.

Roberto Bolle nel Bolero di Ravel, che grande ballerino, che divinità.
Fiorello che dà lo stop al televoto insieme al pubblico in galleria affermando che è cintura nera di villaggio turistico, questo stop il momento più atteso della serata perché tenere gli occhi aperti è un’impresa ardua anche se molti stanno per attaccarsi le palpebre con il nastro adesivo come nei cartoni.

La finale di Sanremo 2024 – Momenti FLOP


Il coro che canta “Io Che Amo Solo Te” nel bel mezzo della gara, capisco l’omaggio a Sergio Endrigo ma è stato assolutamente random.

Gigliola Cinquetti che canta “Non Ho L’Età”, canzone che era già triste e vecchia sessant’anni fa quando è uscita, sebbene abbia vinto l’Eurovision Song Contest nel ’64. Era proprio necessario? Forse no.

Tedua sul palco della Costa Smeralda, non la migliore delle esibizioni sulla nave da crociera, forse perché ha giusto un tantino abusato dell’autotune.
Il momento spot per Doc Nelle Tue Mani, mi rendo conto che sia una delle serie Rai più amate degli ultimi anni, ma è quasi mezzanotte ed hanno cantato solo la metà di cantanti in gara.

Lazza alle 2 di notte non ce lo meritavamo proprio, vogliamo solo sapere chi ha vinto.

Chi ha vinto la finale di Sanremo 2024


E ora il momento più atteso con i premi e la classifica definitiva.
Il Premio Città Di Sanremo a Pippo Balestrieri che da quarantun’anni si occupa di far funzionare il palco del Festival.
Il Premio della Critica Mia Martini a Loredana Bertè.
Il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla ad Angelina Mango.
Il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo va a Fiorella Mannoia.
Il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale va ad Angelina Mango.
Quinto posto per Irama, quarto posto per Ghali, terzo posto per Annalisa, secondo posto per Geolier e vince la finale del Festival di Sanremo 2024 Angelina Mango!

E mentre i coriandoli ricoprono il palco dell’Ariston, Amadeus e Fiorello si prendono per mano, escono dal teatro che salutano un’ultima volta dopo che è stato il loro castello per cinque fortunate edizioni.

Se ne vanno via in una carrozza bianca, lasciandoci un sorriso dolce-amaro e la consapevolezza che sarà difficile fare un Sanremo migliore di questi.

Testo di Helda Tassi

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