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Suicidal Tendencies: il punk hardcore arriva al Rugby Sound

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Seconda sera consecutiva al Rugby Sound per la redazione completa di MusicAttitude che, sentendosi immotivatamente giovane, dopo il live dei Placebo prosegue i concerti infrasettimanali con Agnostic Front e Suicidal Tendencies.

La serata è all’insegna del punk hardcore americano, quello grezzo e sporco senza compromessi che ha fatto da sottofondo ai pensieri e alle azioni di coloro che negli anni ’80/90 erano poco più che adolescenti, e che sono cresciuti con il senso di rivoluzione

Il concerto ha un timing non proprio da prima serata, ma ciò non ferma il pubblico variegato che fin dai primi minuti di apertura cancelli inizia ad accalcarsi. Se c’è un elemento che fin da subito balza all’occhio è il mix generazionale che unisce i vecchi lupi del punk hardcore alle giovani leve, che la paura del farsi male nel pogo proprio non sanno cosa sia.
Ma oltre a senior e junior il vero lo show lo hanno fatto i moltissimi bambini, di cui molti sottopalco, a dimostrazione che non vi sono generi da precludere e che le passioni possono essere tramandate senza timore, ma con orgoglio e divertimento.

Sono circa le 21 quando prendono possesso del palco gli Agnostic Front, che incuranti degli anni sulla spalle si muovono, corrono e intrattengono con fare felice e spregiudicato. La platea, che sembra in realtà essere lì solo per loro, si dimostra fin da subito partecipe, rendendo il circle pit protagonista indiscusso della quasi ora di performance.

La band, perfettamente coesa, si diverte e fa divertire e nelle rare pause tra un pezzo e l’atro parla con il pubblico, mantenendo viva l’atmosfera.
Menziona d’onore va fatta per Vinnie Stigma, vero “uomo concerto”, che incurante delle barriere ha superato le transenne suonando in mezzo al pubblico. Il punk hardcore è questo: vicinanza, fratellanza, zero compromessi e soprattutto zero etichette.
Poco prima delle 22 il live termina, tra un cielo sempre più nero e lampante, lasciando spazio ai Suicidal Tendencies, che nel totale silenzio e anonimato, prendono possesso del palco.

Le aspettative sono alte perché la band è fresca fresca della presenza di Jay Weinberg, che ancora deve spiegarci come accidenti faccia a suonare le cose più violente mantenendo grazia e sorriso. Ma sul palco insieme a Jay c’è un altro figlio d’arte, estremamente timido e riservato, ma dal talento decisamente evidente: Tye Trujillo, che certamente non ha bisogno di presentazioni.

L’atmosfera è sempre molto divertita, anche se appare del tutto evidente come la metà del pubblico fosse lì per gli Agnostic Front e non per i Suicidal Tendencies. Spiace dirlo, ma se non ci fossero stati Jay e Tye la performance, che dopo la prima mezz’ora ha iniziato ad arrancare, il live sarebbe risultato decisamente piatto e sgonfio. Mike Muir è sicuramente un frontman che sa il fatto suo, ma a conti fatti sembra essere affaticato e molto retrò nel voler intrattenere. Nel corso dello show, che pezzo dopo pezzo ha perso di potenza, vi sono state numerose pause coperte dal tanto parlare di Mike che ha fatto sì che ci si dilungasse per oltre un’ora e mezza. Anche su “Possessed To Skate” e “Pledge Your Allegiance”, che hanno visto la ressa sul palco, l’aria è stata decisamente tiepida.

La serata è stata comunque piacevole, molto revival e con un pubblico che non ha perso l’occasione di ritrovarsi, in memoria dei tempi che furono, vivendo e assaporando ogni momento.

A livello di suoni, durante gli Agnostic Front sono stati ottimi, ma per quanto riguarda i Suicidal Tendencies l’immotivata scelta di abbassarli ha decisamente intaccato la riuscita della performance.

Da addetta ai lavori mi permetto di segnalare la location pazzesca in cui si svolge e il bill, estremamente vario, che permette di vivere la musica a 360 gradi, al di là del genere.

Clicca qui per vedere le foto dei Suicidal Tendencies al Rugby Sound di Legnano, oppure sfoglia la gallery qui sotto:

SUICIDAL TENDENCIES

AGNOSTIC FRONT

Foto di Mairo Cinquetti
Testo di Francesca Carbone

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