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Noel Gallagher attacca Glastonbury: sta diventando “troppo woke”
Noel Gallagher, che come sappiamo non è nuovo a polemiche di ogni genere, ha attaccato il Festival di Glastonbury definendolo “troppo woke” e criticando le continue dichiarazioni politiche che porterebbero in secondo piano la musica.
L’ex Oasis, che è un grande frequentatore del Glasto sia come spettatore ma anche come musicista, sostiene di non capire il motivo di cosi tante promozioni politiche quando chiunque dei ragazzi tra il pubblico ha un cellulare in mano per informarsi di cosa sta succedendo nel mondo senza bisogno di ascoltare le prediche dei musicisti.
Quest’anno Glastonbury è stato caratterizzato da numerose dichiarazioni politiche e umanitarie, come ad esempio l’azione di Banksy che ha lanciato una zattera gonfiabile contenente finti migranti tra la folla durante gli spettacoli di Idles e Little Simz.
Oppure durante il set dei 47Soul, gruppo rap alternativo palestinese, dove vi è stato un forte sostegno per la causa della Palestina, con bandiere sventolate durante e dopo tutta la giornata.
Damon Albarn, frontman dei Blur, ha accusato di dare troppo potere agli ottuagenari, lanciando un chiaro riferimento al Presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Noel Gallagher però si dimentica che Glastonbury non è affatto nuovo a manifestazioni di politica e pensiero, basti ricordare le numerosi questioni affrontate da Greenpeace, oppure le campagne sul disarmo nucleare e molte altre situazioni.
Foto copertina: Mairo Cinquetti