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A WILHELM SCREAM: le foto e il report del concerto di Milano
Serata all’insegna del melodic hardcore in una afosissima Milano che, innamorata della musica, non si arrende al caldo e ospita gli A Wilhelm Scream al Legend Club.
Tra una ventata di caldo ed una birra ghiacciata sono da poco passate le 20 quando sul palco approdano gli Stanis, trio bolognese la cui immobilità sul palco si contrappone alla grande energia della proposta musicale. Per prima cosa, uscendo dall’ambito professionale, va immediatamente spezzata una lancia a favore del cantante che in barba alla regole della autopromozione si è esibito con la maglietta di Auroro Borealo. Mito. Sia lui, che Auroro.
Al netto di questo la forza della band, purtroppo eccessivamente timida (o tanto tanto emozionata per la presenza degli AWS) sul palco, è il batterista che non ha mai perso il ritmo, nonostante il caldo, picchiando duro come se non ci fosse un domani. I suoni non eccessivamente belli hanno fatto sì che la performance passasse, coinvolgendo il giusto, ma sicuramente con la sensazione che si poteva fare qualcosa di più.
Di diverso impatto sono i successivi Splintera, direttamente dal Veneto, che pur avendo dei suoni da incubo hanno sfruttato ogni angolo del palco, saltando in continuazione e creando un filo diretto con il pubblico, troppo timido per pogare, ma molto attento a ciò che accadeva sul palco.
Di note positive ce ne sono moltissime, a partire dal fatto che quando si ha passione e si crede in ciò che si fa e si suona/canta, questa sensazione taglia l’aria come il burro, arrivando dritta al pubblico. Nel corso della performance hanno trovato spazio il ricordo a Tony Sly (che manca sempre un sacco e che mi auguro abbia raggiunto le playlist dei giovanissimi punkers) e il saluto ai Sick Of It All a cui l’intera redazione fa un mega in bocca al lupo, nonché l’essere riusciti a toccare temi importanti quali il femminicidio ed il disagio sociale derivante (o delirante) dal Covid e dall’isolamento.
I suoni sono stati veramente pessimi, penalizzando purtroppo la voce di Sisco che qua e là ha anche regalato qualche screamo. Grande attitudine, grande energia e la mia personale voglia di risentire la band in un contesto sempre da club medio-piccolo, ma con suoni gratificanti.
Sono le 22 e qualche cosa quando prendono possesso del palco gli americani A Wilhelm Scream, che nonostante i venticinque anni e più di carriera, non sono mai stanchi di fare quello che fanno e di farlo sempre al massimo. Bastano le note di I Wipe My Ass With Showbiz per far scatenare il pubblico, che fin da subito inizia a pogare. Nuno Pereira è decisamente un frontman con gli attributi, felice e sorridente di cantare una scaletta in puro stile A Wilhelm Scream che accontenta tutti, coinvolgendo una platea che si divide tra chi trova il coraggio di pogare a più non posso e chi preferisce goderseli muovendo la testa.
Circle pit, pogo, stage diving e un sacco di sorrisi over trentacinque anni, perché il pubblico era si giovane ma non certo giovanissimo, sono stati la costante di una performance senza increspature, forse nella prima parte eccessivamente veloce, ma senza mai peccare in qualità.
Sembrava doversi concludere tutto con il superclassico The King Is Dead ma il pubblico del Legend Club non ne ha abbastanza, ha ancora voglia di un ultimo giro di pogo, e cosi gli AWS ci regalano The Rip, con la quale si conclude per davvero il loro concerto milanese.
Il bello della musica, soprattutto di un genere come questo, è che permette di ritrovarsi sotto palco, di condividere una passione azzerando in poco tempo le tante differenza, sociali e generazionali, che soffocano la quotidianità. Il live degli A Wilhelm Scream, che hanno lasciato i pezzi forti sul finale, è stato proprio questo: ritrovarsi, divertirsi e alleggerirsi, cercando in tutti i modi di non far morire il genere e di tenere alto il nome della scena.
LA SETLIST DEGLI A WILHELM SCREAM A MILANO
- Me vs. Morrisey In The Pretentiousness Contest (The Ladder Match)
- I Wipe My Ass With Showbiz
- 5 to 9
- Mute Print
- Killing It
- Be One To No One
- Boat Builders
- The Soft Sell
- The Kids Can Eat A Bag Of Dicks
- The Last Laugh
- Anchor End
- Devil Don’t Know
- The Horse
- Figure Eights In My Head
- Famous Friends And Fashion Drunks
- The King Is Dead
- The Rip
A WILHELM SCREAM
SPLINTERA
STANIS
Foto di Mairo Cinquetti
Testo di Francesca Carbone