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BAY FEST 2024: il report e le foto della seconda giornata del festival

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La seconda giornata del Bay Fest 2024 è forse quella più attesa dalla fetta di punk-rocker cresciuta negli anni novanta e duemila, infatti come headliner abbiamo i Millencolin, attivi ormai da 30 anni e spesso presenti sia qui in Romagna che comunque sul territorio italiano.

L’unico aspetto che rispetto a ieri non è cambiato (a proposito, leggi il report e guarda le foto del primo giorno!) è il clima, caldo, tanto caldo, e no, la scusa che ci troviamo al mare non ci basta. E a proposito di artisti nati nei 90’s e che, ancora oggi, spiegano come si sta su un palco, ecco gli Shandon ai quali spetta l’apertura di questa giornata.

Olly e soci sono da anni, tra pause, scioglimenti e cambi di formazione, protagonisti della scena punk nostrana e a loro è spesso toccato il compito di aprire a band più altisonanti, compito svolto sempre nella miglior maniera possibile da veri professionisti.


Rispetto a ieri il pubblico è molto più numeroso, merito anche della band lombarda che ci mette poco a far ballare chi è sotto lo stage o anche chi è più lontano. Placebo Effect, Janet, Evoluzione, Viola, sono giustamente le loro “hit” che non devono mai mancare nella scaletta: loro suonano e il pubblico risponde, gli Shandon sono in ottima forma e regalano uno show davvero impeccabile. Chi vi scrive conosce moto bene sia la band che Olly come cantante e come persona, e sa bene che non è mai stato uno di molte parole sul palco, invece ieri l’abbiamo ritrovato più loquace e coinvolgente anche su questo aspetto. “Ogni band ha la sua Alba Chiara” dice ridendo prima di chiudere con Questosichiamaska, sicuramente uno dei brani più iconici degli Shandon.


I cambi palco del Bay Fest durano generalmente mezz’ora o poco più, abbiamo dunque il tempo per girare la location e dare uno sguardo al merchandising ufficiale (piuttosto caro), per prendere una birra o un hamburger sopportando lunghe code, ma soprattutto per giocare al Sarapunka. Il Sarapunka è un gioco creato da Riccardo Comaron (sui social noto come Warlhosss) che ha il ruolo di “conduttore”, mentre due squadre si sfidano in un quiz dove lo scopo è quello che indovinare l’artista del brano proposto che lo stesso Warlhoss sceglie dopo che il concorrente ha girato una ruota per estrarre il genere musicale. In palio dei cd di band underground italiane, e sopratutto una mezz’oretta di puro divertimento. Bravo Riccardo, idea davvero ottima!


La location, situata come lo scorso anno al Beky Bay, pochi metri dal mare, è ormai al limite del sold-out quando arriva il momento della seconda band che è un gradito ritorno: i Less Than Jake. Attivi ormai da più di trent’anni, sono e restano una garanzia a livello di show, presenza e coinvolgimento, condito principalmente dal loro ska-punk molto ballabile ma con svariate influenze . Il loro live non promuove nessuna nuova uscita quindi lecito aspettarsi una scaletta varia e soprattutto incentrata su brani più noti o comunque richiesti dal loro pubblico. Vengono così eseguiti pezzi come Automatic, Happyman, Al’s War, Broken Words, All My Best Friends are Metalhead, per un totale che si avvicina alla ventina di brani. La band di Gainesville, Florida, si dimostra ancora una volta capace e sempre con una carica davvero invidiabile, il pubblico presente non tarda a farsi coinvolgere e risponde tra balli, pogo e stage-diving. Anche i Less Than Jake vengono totalmente promossi, se proprio dobbiamo trovare un difetto, li abbiamo rivisti un po’ meno scenografici rispetto al passato, dove ricordiamo dei lanci di carta igienica dal palco come se si fosse in uno stadio sudamericano, ma per noi va benissimo anche cosi.


Un’altra partita al Sarapunka, un’altra birra e siamo pronti per i Millencolin che puntualissimi arrivano sul palco, neanche il tempo per un timido saluto, e partono subito con un loro brano iconico, Penguins & Polarbears. Che inizio! Alla opener segue Da Strike, ripescata, come Mr.Clean, da Same Old Tunes, disco d’esordio degli svedesi che quest’anno compie ben trent’anni. La loro set-list è un regalo verso i fan della prima ora, un viaggio nella loro carriera. Olympic, Bullion, Lozin’Must, Story Of My Life.

Qualche interazione col pubblico non manca ma, anche se apprezziamo tanto lo sforzo di tentar di dialogare in italiano, il risultato purtroppo non è dei migliori. Tra balzi nel passato lo show continua e ovviamente non possono mancare pezzi attinti da Pennybridge Pioneers, disco imprescindibile, per molti il migliore della loro carriera, dal quale vengono eseguite anche Duckpond, Fox e la “semi-ballad” The Ballad. Il caldo, la calca, l’energia che si respira è proprio quella che sentiamo ogni anno al Bay Fest, e piano piano ci accorgiamo che siamo quasi giunti ala fine. Arriva quindi il momento degli encore, dove i Millencolin scrivono l’ultimo paragrafo del loro live con Ray, Kemp per arrivare a No Cigar, che segna definitivamente la fine dello show.


Anche la seconda serata giunge alla conclusione, almeno per quanto riguarda l’aspetto live, come di consueto è il turno del dj set che si protrarrà fino a tarda notte. Un ultimo drink, un ultimo giretto nella location ormai dimezzata a livello di presenze del pubblico e anche questa giornata arriva ai titoli di coda.

E noi siamo già pronti per la terza giornata del Bay Fest 2024, e sarà tutto un altro genere. 

Clicca qui per vedere le foto del secondo giorno del Bay Fest 2024, oppure sfoglia la gallery qui sotto:


Foto di Arianna Carotta
Testo di Piero Di Battista

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