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“Mutiny In Heaven”: il docufilm su The Birthday Party di Nick Cave al cinema dal 2 al 4 dicembre

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Nick Cave and the Birthday Party in disused church in Kilburn, London, United Kingdom on 22 October 1981. (Photo by David Corio/Getty Images) authorized by mail from Nexo Digital

“Mutiny in Heaven | The Birthday Party. Nick Cave – La prima fila non è per i fragili”, la storia dei Birthday Party arriva al cinema, dal 2 al 4 dicembre, per un evento speciale targato Nexo Digital (lista completa delle sale). Diretto da Ian White e prodotto da Wim Wenders, l’atteso docufilm porta per la prima volta sullo schermo, il racconto, senza filtri, della parabola della band, dalle cui ceneri sono nati i Bad Seeds. Un viaggio serratissimo attraverso l’ascesa e l’implosione della supernova The Birthday Party, uno dei gruppi post-punk più selvaggi di tutti i tempi.

Presentata al Seeyousound International Music Film Festival di Torino, la pellicola, in 90 minuti ricchi di contenuti inediti, tra interviste esclusive, immagini d’archivio rare, opere d’arte, filmati in studio e live, animazioni e contenuti multimediali, oltre ad un’enorme collezione di oltre mille pezzi d’archivio recentemente ritrovati, restituisce buona parte dell’energia ferina, dionisiaca, autodistruttiva e della violenza primordiale delle performance della band capitanata da Nick Cave (New York ricorda ancora quel concerto di debutto negli States, fermato dagli organizzatori a 10 minuti dall’inizio, la band fuori controllo, troppo pericoloso andare avanti. Quello della sera successiva, per gli stesi motivi, ne durò 20 di minuti).

Nata, nel ’77, tra i banchi di scuola della Caulfield Grammar School di Melbourne, dove Mick Harvey (chitarra e poi batteria), Nick Cave (voce) e Phill Calvert (batteria) studiavano, dopo l’incontro col bassista Tracy Pew e gli inizi col nome di Boys Next Door, la band iniziò una rapida ascesa in patria, ma fu solo con l’arrivo del chitarrista Rowland S. Howard, nel ’78, che il mosaico prese forma. Attirati dall’ondata punk londinese, gli ex “ragazzi della porta accanto”, si trasferirono nella capitale britannica, dove ebbe inizio la vera e propria storia dei Birthday Party e, se i Doors, tra musica, poesia e qualche deviazione lisergica, avevano aperto le porte della percezione, Nick Cave e soci lo sguardo nell’altra dimensione lo buttavano sfasciandole a testate.

Tre continenti in 5 anni – Melbourne, l’odiatissima Londra e poi Berlino – 4 album in studio, una manciata di ep e migliaia di concerti, la miccia dei Birthday Party è bruciata in fretta, risucchiata in un caos, prima catartico, poi annichilente, tra dipendenze e conflitti interpersonali, producendo, però, una detonazione, il cui eco si sente ancora oggi. E con la risacca post punk, che sta tornando a frangersi veemente su questi tempi, quale momento migliore per puntare l’attenzione su una band seminale come The Birthday Party?

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