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Dente – Dente

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Con il nuovo omonimo album “Dente” (uscito il 28 febbraio scorso), il cantautore emiliano Giuseppe Peveri, riparte da se stesso in una veste più attuale. Chiuso un cerchio caratterizzato da sonorità vintage ed uno stile retrò ricamati in un linguaggio enigmistico e dai testi intimistici, Dente stavolta prende una direzione che lo porta ad uno stile più moderno, mettendo da parte la chitarra acustica per dare spazio all’elettrica e al pianoforte, che diventa lo strumento dominante, e al digitale. La produzione e gli arrangiamenti diventano più lineari ed orecchiabili pur conservando uno stato di coscienza che ne permea i testi. Anche qui un evidente distacco col passato. Ai giochi di parole si sostituiscono concetti più diretti, ma che non mancano di potenza.

Undici tracce in cui l’autore decide di mettersi a nudo confessando in primis a sé limiti e debolezze, di come il tempo ci cambi e di quanta consapevolezza ci voglia per rimanere comunque se stessi: “Sono io quando mi sbaglio / Quando rido quando piango / Quando mi sveglio / Quando mi spoglio/ Sono io anche se non voglio”. Recita così “Anche se non voglio”, primo singolo che ha anticipato l’album.

Il tempo sembra essere il filo che lega “Adieu”(altro singolo dell’album uscito il 18 ottobre 2019) alle restanti tracce dell’album, dove il tema ricorre di continuo. Brano pop e malinconico, è una riflessione sul distacco e di come sia faticoso da sopportare, ma che può essere anche motivo di slancio verso qualcosa di nuovo, lontano e ancora sconosciuto e forse più soddisfacente. Un modo per ritrovare se stessi e liberarsi da vecchi vincoli sui quali troppo spesso per abitudine ci areniamo, soprattutto nelle relazioni sentimentali.

Il tempo resta al centro della riflessione di Giuseppe che in “Tra 100 anni” prova a proiettarsi nel futuro e dal futuro inizia a chiedersi su come sia trascorsa la vita vissuta. <<“Cose dell’altro mondo”, è una canzone ambientata in provincia, tra i desideri e i ricordi, i vecchi amici e il tempo che passa in mezzo alla nebbia e dentro ai bar>> come racconta lo stesso Dente, che nelle tracce successive ci invita a seguirlo e a ragionare insieme a lui sul cambiamento, sempre in bilico tra presente e futuro.

“L’ago della bussola” è l’unica vera e propria canzone d’amore del disco, in cui la persona amata incarna una perfezione da proteggere, un amore che vorrebbe sconfiggere i dolori e i tormenti che angosciano l’altro. In “Non cambio mai” l’artista rimprovera a se stesso di non riuscire a modificare alcuni aspetti del suo carattere nonostante la raggiunta maturità, ma la il brano suona quasi come un paradosso visto che in realtà tutto è cambiato.

“Dente” è un disco pop elegante e sperimentale. Una perfetta armonia tra musiche e testi. Uno specchio sincero che riflette anche i tormenti interiori con il quale l’autore non teme di misurarsi e che non nasconde anche il proprio disagio, condividendo con noi le sue inquietudini e i suoi strazi più profondi.

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