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Interviste

Intervista agli Efterklang, tra musica e riflessioni sulla contemporaneità

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Saranno ospiti del Sexto ‘Nplugged gli Efterklang, band danese dalla carriera ormai ventennale, conosciuta e riconosciuta per l’attitudine eterogenea e sperimentale. Il bassista Rasmus Stolberg ci ha accompagnati in un viaggio attraverso il loro ultimo album pubblicato il 20 settembre 2019, “Altid Sammen”, le esperienze artistiche del gruppo, i progetti futuri, senza tralasciare un’analisi attenta e consapevole riguardo il contesto attuale. Contesto attuale che, fortemente condizionato dall’emergenza Covid-19, ha indotto gli organizzatori del festival a optare per una versione più contenuta, che non mancherà, però, di festeggiare il significativo traguardo della quindicesima edizione. Se i Foals e Cat Power sono soltanto rimandati al 2021, dal 7 al 9 agosto, il suggestivo borgo di Sesto al Raghena si tingerà dei colori della musica di Low Roar, Teho Teardo, Efterklang e Anzwart. Tinte policrome, ricche di sfumature alternative, audaci e d’avanguardia, le stesse che da sempre sono nel DNA e nelle radici fondanti di Sexto ‘Nplugged.

Ciao Rasmus e benvenuto su MusicAttitude. Come stai? Come state vivendo questi giorni così strani?
Grazie mille! Allora…Siamo rimasti tra Copenaghen e Lisbona fin dall’inizio del lockdown. Avevamo immaginato di partire per il tour in Nord America e per altri venticinque concerti durante tutta l’estate ma improvvisamente ci siamo trovati ad avere tantissimo tempo libero. Dopo alcune settimane di assestamento, abbiamo realizzato che l’interruzione del tour era un chiaro invito a scrivere nuova musica e Mads e Casper hanno subito iniziato a comporre dai loro rispettivi piccoli studi (Copenaghen e Lisbona). Dopo un paio di mesi, avevamo già idee e bozze, più o meno settanta. A giugno, ci siamo incontrati in uno studio in Danimarca, nella lontana e adorabile Isola di Møn, iniziando così a riflettere su come potrebbe essere il nostro sesto album. Sono entusiasta e procedo nel lavoro assieme ai ragazzi.

Dunque, partiamo dal vostro ultimo lavoro in studio, “Altid Sammen”. Il titolo significa “sempre insieme” ed è un invito a credere in valori come la fiducia e il senso di unione. A che cosa vi siete ispirati e come tutto ciò si inserisce in un periodo di “distanze obbligate”?
Ho amato il titolo dell’album ancora di più da quando ha acquisito sempre maggior importanza l’impegno ad affrontare questa sfida tutti insieme, in un modo che sia di giovamento per ciascuno di noi, per la società e per la natura. Sono rimasto profondamente colpito ed ispirato nel vedere che la maggior parte del mondo ha accettato la condizione del lockdown senza proteste o atti di violenza. Ed è stato, appunto, di ispirazione accorgersi di quanto sia possibile stravolgere le nostre abitudini, riscoprendo le piccole realtà e comunità, rivalutando ciò che concorre alla nostra felicità, oltre ai valori legati al lavoro e alla famiglia. Ora credo di nuovo che l’Uomo può cambiare il futuro. Possiamo far sì che la Terra torni un pianeta sempre più verde, possiamo eliminare la povertà e prodigarci per una maggior equità, rimanendo uniti e avendo il coraggio di sognare – insieme ai nostri leader – un mondo migliore. Negli ultimi decenni l’impressione che hanno dato i politici è quella di individui lontani dall’obiettivo di un miglioramento globale ed estremamente legati soltanto al potere e alla ricchezza. Spero che questo possa cambiare.

 Dal 2000 ad oggi, passando attraverso l’ultimo disco pubblicato nel 2019, il vostro percorso è stato molto eterogeneo. Qual è il filo rosso che lega tutti i passaggi?
Curiosità, amicizia e desiderio di far musica insieme sono le pietre miliari del nostro sodalizio. Siamo attirati dalle strade sconosciute e questo tipo di ispirazione ci spinge a sperimentare nuovi sound e nuove direzioni.

Nell’album “Piramida” (2012), avete creato un dialogo tra differenti forme d’arte: musica, cinematografia, performance. Raccontaci come è stata questa esperienza totalizzante…
Prima di “Piramida” avevamo già preso parte ad esperienze grandiose riguardo il filmmaking (An Island, Vincent Moon 2010) ed avevamo anche collaborato con alcune orchestre sinfoniche. La pubblicazione di “Piramida” ha significato la combinazione di tutto questo. Al centro c’è l’album, accompagnato da un documentario, “The Ghost of Piramida”, che segue il nostro viaggio verso Svalbard, nell’Artico, e verso la città fantasma di Piramida. Inoltre, abbiamo incluso “The Piramida Concert”, dove suoniamo l’intero disco come una classica band ma con un’orchestra sinfonica. Le canzoni degli Efterklang non sono strutture musicali fisse. È entusiasmante vedere come questi brani possano essere inseriti nella colonna sonora di un film o come possano suonare, in base alla presenza o meno di un’orchestra.

Sarete ospiti in Italia, al festival Sexto ‘Nplugged a Sesto Al Reghena, il prossimo 9 agosto. Una location che unisce la tradizione, da un punto di vista storico e architettonico, a forme di sperimentazione per quanto riguarda la scelta degli artisti e della line-up. Anche le vostre recenti scelte artistiche si rifanno a questa somma? Cantate in danese in “Altid Sammen”!
Siamo impazienti di suonare a Sexto Nplugged! Abbiamo visto alcune foto della piazza e sembra davvero meravigliosa! Presenteremo alcune canzoni in danese estratte dall’ultimo disco oltre a brani in inglese delle precedenti pubblicazioni. Scrivere un album in danese ha ampliato le nostre vedute. Si percepisce la differenza nel modo di cantare e di scrivere di Casper: è stata una grande conquista per la nostra musica e faremo fruttare questa scoperta per I lavori futuri, indipendentemente dalla lingua. Talvolta per evolvere è necessario soltanto tornare indietro.

E come sarà salire di nuovo sul palco? Qual è la differenza tra questo tipo di concerti e le performance collettive che avete curato insieme a Pieter Theuns?
Uhhh ci manca tantissimo suonare live. Abbiamo fatto venti concerti poco prima del lockdown con la nostra formazione da sette elementi ed ognuno di loro ci manca sia come amico che come musicista. Saranno di nuovo tutti con noi per questo concerto e non vediamo l’ora! Le performance realizzate con Pieter Theuns B.O.X colletive erano finalizzate alla presentazione del nuovo album.
Con la band, invece, ripercorreremo tutta la nostra discografia.

Dopo “Piramida”, avevate deciso di prendervi una pausa e ora siete tornati più ispirati che mai. Siete, quindi, la prova vivente che un’interruzione talvolta può portare ad un nuovo inizio. In questo 2020 così “interrotto”, qual è il consiglio che dareste ai vostri fan e a tutti gli appassionati di musica?
Sicuramente quello di supportare la musica, gli artisti e tutto ciò che ruota attorno. Le realtà minori sono quelle che, purtroppo, soffrono di più. E senza di loro non avremmo più una scena musicale salubre. Mi sento anche di invitare tutti a votare e ad usare democraticamente i nostri diritti per eleggere una classe politica che capisca il valore della cultura, che abbia ancora il coraggio di sognare e di costruire un futuro migliore.

 

DOMENICA 9 AGOSTO 2020

SESTO AL REGHENA (PN) – PIAZZA CASTELLO

SEXTO ‘NPLUGGED

www.sextonplugged.com

Piazza Castello, 33079 PN

Biglietti: 20,00 € + d.p.

Prevendite su www.ticketmaster.it e www.ticketone.it dalle ore 11 di martedì 14 luglio

EFTERKLANG: www.efterklang.net | www.facebook.com/efterklang | www.instagram.com/efterklang | www.twitter.com/Efterklang

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