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Interviste

Nico Arezzo, giovane promessa della musica italiana, si racconta un po’ dopo il successo del suo inedito Gorilla

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Nico Arezzo è un giovane cantante classe ’98. Padre pianista, mamma ballerina, il suo percorso
musicale inizia con delle bacchette da batterista in mano, seguite dalla chitarra. Partecipo come
cantante alla undicesima edizione di X-Factor Italia arrivando agli Home Visit, tra i 5 migliori Under
Uomo. Lo stesso anno partecipa e vince il Festival Show 2017 presentando il suo primo inedito sul
tempio senza tetto dell’Arena di Verona. Nel novembre 2019 partecipa a Sanremo Giovani
cantando “Volo”, e proprio in questi giorni è arrivato in finale alla manifestazione di DeeJay On Stage, tenutasi come tutti gli anni, a Riccione ed esibendosi prima di Francesco Gabbani con la cover di “Kiss” di Prince, che lo fece notare ad X-Factor, e con il suo inedito “Gorilla”.

Gorilla, il tuo inedito, è uscito a luglio ed è una hit estiva senza essere però “la canzone estiva” tipica. È energica, frizzante, ha una strumentale funky incredibile e un ritmo accattivante, ma soprattutto è molto originale. Come nasce quest’alchimia?
Nasce sicuramente da tutta la musica che ho ascoltato e che continuo ad ascoltare. Mi ha da sempre fatto impazzire il mondo funky, come mi hanno da sempre fatto impazzire quei pezzi che inconsciamente ti fanno muovere parti del corpo. Qualche giorno fa mi è stato detto proprio questo di Gorilla. Non posso che esserne felice.  

Parlando proprio di originalità: tu fai un genere che in Italia è ancora poco esplorato. Come pensi di evolverlo? A chi ti rivolgi?
Non riesco ancora a capire quale sia il mio genere. Se guardassi i miei brani preferiti di Spotify ascolteresti un pezzo jazz, dopo uno rock pesante, dopo uno reggae. Mi piace il groove, quello sicuro. Ho scritto pezzi di qualsiasi genere. Non penso di evolvere un genere in particolare, penso di evolvere e basta, sta a voi. E per voi intendo tutti voi.  

Fin da quando ti ho visto cantare Prince sul palco di X-Factor onestamente ho pensato che il format del talent ti stesse un po’ stretto. Quanto pensi che ti abbia aiutato nel tuo percorso l’esperienza X-Factor?
Cantavo da poco, ho provato XFactor un po’ per gioco, immaturamente. Oltre che una splendida visibilità, una splendida atmosfera, mi ha aiutato proprio personalmente. Dopo XFactor ho capito che il “gioco” poteva diventare qualcosa di molto più importante.  

Ho visto a tal proposito che in passato hai avuto esperienze internazionali. È qualcosa che ti interessa esplorare anche in futuro?
Soltanto un pazzo risponderebbe di no. E’ banale, ma l’idea di potere viaggiare nel mondo, e poterlo fare grazie alla propria musica è qualcosa di potente.  

Ora che stai iniziando ad affermarti, quale vuoi sia il tuo mood riconoscibile?Mi diverto. Cerco in ogni modo di farti entrare nella mia testa, nella mia stanza, nelle mie storie. Non so definirlo, un po’ come il genere. Ogni mio pezzo nasce da un mood che ho in quel preciso momento. E credo che ho ogni pezzo abbia il suo mood, la sua stanza, la sua storia.  

Visto che ci troviamo in un periodo di frequenti collaborazioni tra artisti, con chi ti piacerebbe collaborare?
Cremonini, anche solo per una bella parlata.  

Fb: https://www.facebook.com/nicoarezzofficial/
Ig: https://www.instagram.com/nico_arezzo/?hl=it

 

Foto credits: Maurizio Bresciani

 

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