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Interviste

Don Said, il rapper siciliano ci presenta Luna Park, il suo album d’esordio

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È disponibile su tutte le piattaforme dal 16 dicembre 2020 l’EP di debutto del rapper siciliano Don Said, Luna Park. Il titolo è abbastanza autoesplicativo: nell’EP i brani rappresentano le diverse sensazioni legate alle varie attrazioni presenti nel parco divertimenti. È stato anticipato da due singoli, Telegram e Acqua Amara, “adagiati” nel mood trap classico, mentre gli altri brani percorrono diversi generi e sfumature del genere, dal drill all’elettronica alla dance pura.

Il lavoro è molto personale e intimo e questo attira più facilmente l’attenzione dell’ascoltatore, invogliato a sentire la storia di questo ragazzo, sentire cos’ha da dire. Aiutano sicuramente in questo processo  le produzioni di alto livello e i flow maturi ma comunque freschi di Don Said.
Il rapper debutta quindi con un EP di tutto rispetto considerata anche la giovane età, e trovo che abbia tutte le carte in regola per sfondare nella scena attuale come talento emergente.
Spero che il suo Luna Park attiri l’attenzione di più spettatori possibili e che i colori sgargianti delle sue attrazioni brillino abbastanza da farlo notare, da poter far dire al pubblico “c’è anche lui”.

Il 16 dicembre è uscito il tuo primo EP Luna Park. Qual è il collegamento tra titolo e contenuto dell’EP?
Il titolo Luna Park deriva dalla carica di sensazioni diverse date dalla diversità delle tracce del disco. Per quanto possa essere associato a un posto in cui regna l’intrattenimento, le attrazioni sono diverse tra loro, dalla casa degli orrori, alla ruota panoramica per finire con le montagne russe, tutte giostre che trasmettono sensazioni diverse, tutte però racchiuse in un unico posto: il Luna Park.

Luna Park è stato anticipato da due singoli,” Telegram” e “Acqua Amara”, due pezzi trap più tradizionali diversi dalla dance di “La danza delle x” o dalla trap più elettronica/drill degli altri brani. Quando hai iniziato a lavorare al tuo EP?
Ho iniziato a lavorare all’EP circa un anno fa, per quanto non sia un disco lungo il lavoro dietro è stato abbastanza duro e ho cercato di mettere più sfumature possibili di me.
Il mood che ho percepito nel corso dei sette brani è molto personale, hai reso tue tutte le influenze possibili che ho notato. Proprio per questo ti chiedo: c’è stata qualche ispirazione (fisica o non) durante la produzione dell’EP?
Ho tratto ispirazione da tutto ciò che ho vissuto negli ultimi anni, la mia vita è cambiata tanto e con essa anche il modo di scrivere e di fare musica.
Se potessi collaborare con qualche artista nella scena chi sceglieresti?
Marracash.

Hai concluso l’anno col botto direi. Hai già qualcosa in porto per inaugurare il tuo 2021 o dovremo aspettare?
Sto scrivendo tanto, posso dire solo questo. Aspettatevi di tutto.

Vuoi dire qualcosa ai tuoi ascoltatori?
Uscite dalla vostra zona di comfort, realizzate tutto ciò che avete in testa senza paura di fallire.

 

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