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Interviste

Maninni, l’artista pugliese torna con un brano sincero, dalla scrittura coinvolgente e delicata

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È disponibile dal 29 gennaio in streaming e digital download Senza (Trident Music/Polydor), il nuovo singolo di MANINNI.

Classe ’97 Alessio Mininni, in arte Maninni, è nato e cresciuto a Bari, luogo in cui si è avvicinato alla musica da bambino, imbracciando una chitarra e ascoltando i suoi idoli, da U2 a Pink Floyd, da Vasco Rossi a Ligabue, artista che gli ha dato il LA per inseguire questo suo sogno. Taciturno e empatico, ma anche profondamente energico, Maninni ha fatto della musica la sua più grande passione, nutrita con la costanza e l’umiltà di chi ha un obiettivo e lotta per raggiungerlo. Dopo l’esordio discografico nel 2017 con Parlami di Te e il suo ultimo singolo Peggio di Ieri nel 2019, adesso Maninni è pronto per la nuova avventura, che muove proprio da Senza.


Prima cosa, per pura curiosità personale: come mai hai deciso di chiamarti Maninni, da Mininni che è il tuo vero cognome?

Si, il mio cognome è Mininni, ho sempre avuto delle difficoltà con il mio cognome, sin dalla prima elementare, per via delle troppe “n” o delle troppe “i”. Mi hanno sempre chiamato “Minnini” o “Minini”. Ho sempre avuto il desiderio di avere un nome d’arte unendo il mio nome al mio cognome, così un giorno, confrontandomi con la mia manager, ci è venuta l’idea di aggiungere l’iniziale del nome alla prima vocale del cognome, ed ecco Maninni.

Senza parla di una rottura, della fine di una storia, ma è una storia che finisce senza un finale vero, senza una “chiusura” vera e propria: questo pezzo è servito per dare chiusura a quella storia, immaginaria, presente, passata o vera che sia?
Senza, si parla di una storia d’amore finita, ma dietro questo concetto è un messaggio di speranza. Senza è il ponte per qualcosa di migliore, per un nuovo inizio. La vita ti riserva grandi sorprese, belle e brutte che siano, ma bisogna sempre puntare avanti. Quindi per risponderti alla domanda è una chiusura della storia per aprire la porta a nuove emozioni.

In Senza c’è un messaggio di speranza, alla fine: l’idea che in futuro accadrà qualcosa di meglio. Domanda: ci credi davvero, o è una cosa in cui tutti noi abbiamo bisogno di credere per andare avanti?
Io ci credo tantissimo, anche perché mi è capitato. Cresci, impari a conoscere te stesso più di quanto immagini, scopri nuovi lati di te, impari a riconoscere ciò che può farti del male, a capire di cosa hai bisogno per stare davvero bene e soprattutto quando è il momento di lasciare tutto. Anche perché a volte qualcosa di meglio non vuol dire per forza un nuovo amore, ma anche l’amore per te stesso.

Senza è il tuo nuovo singolo: è anche il punto di partenza per un nuovo album? Che progetti hai al momento?
In questi ultimi tre anni ho scritto tanti brani e ho tanta voglia di farli ascoltare. Quindi chissà, nuovi brani e magari anche un album che possa chiudere questo percorso introspettivo. Ogni progetto avrà un suo filone logico, un suo concetto.

Ultima domanda: immagina che la pandemia sia finita, e ti dicono che puoi suonare dove vuoi. Dove vai?
Vorrei iniziare dai piccoli club, conoscere il mio pubblico e costruirmelo pian piano, così da affezionarci e crescere insieme. Non ho grandi pretese ma ho grandi ambizioni. Spero che questa pandemia finisca, vivo di musica e di concerti, e questo silenzio inizia a diventare troppo rumoroso.

Grazie!
Grazie a te, è stato un piacere…a presto!

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