Interviste
Yuman, il sogno emotivo di I Am
Dopo poco più di un anno dall’uscita del suo album torna Yuman con un nuovo incredibile singolo. Il brano, dal titolo I Am, è uscito il 14 maggio ed è una vera perla con un sound internazionale. I Am è una hit synth-pop ricca di elementi chiave degli anni ottanta ma al contempo fresca e modernissima, e ci dimostra la grande flessibilità dell’artista e della produzione con cui lavora.
Il singolo è uscito anche su YouTube con un videoclip onirico, a tratti quasi inquietante, e segue perfettamente il significato del testo: le dipendenze emotive. Un argomento complesso, trattato originalmente e senza banalità dalla penna di Yuman.
Il distacco stilistico tra i primi lavori del giovane cantante (compreso il disco d’esordio Naked Thoughts) e I Am è notevole; si passa da un pop acustico più intimo ad una synth-wave energica e struggente, linea sulla quale pare abbia intenzione di proseguire Yuman con i suoi prossimi lavori.
Nell’intervista ci parlerà del brano, di cosa lo ha preceduto e su cosa ci aspetta nel futuro – più o meno prossimo – .
Dal 14 maggio è disponibile I Am, il tuo nuovo singolo, a più di un anno di distanza dal tuo ultimo album. Il singolo si distacca dal sound pop più strumentale dei tuoi precedenti lavori con una hit synth-pop. Da cosa nasce I Am?
I Am nasce da un profondo percorso di ricerca. Francesco Cataldo ed io sentivamo il bisogno di unire un sound acustico a qualcosa di più elettronico, trovare un punto d’incontro tra il mondo analogico e quello digitale, attingendo dai nostri ascolti.
Tra il tuo album Naked Thoughts (2019) e I Am passa appunto più di un anno. Come hai vissuto questo intervallo? Quanto ha influito la pandemia sulla tua attività artistica?
Non potendo suonare, ho deciso di dedicarmi al lavoro in studio. Ho trovato nella produzione uno stimolo fondamentale per affrontare i tempi dilatati dell’ultimo anno. La pandemia ha portato grandi sofferenze e momenti di desolazione, ma mi ha permesso di fermarmi a riflettere su quello che sono e il percorso artistico che voglio portare avanti.
Il videoclip che accompagna I Am è molto particolare: sembra rappresentare una dimensione onirica, o comunque qualcosa di intimo, nascosto nel profondo. Cosa racconta il tuo singolo? A chi si rivolge?
Il mio singolo parla di dipendenze emotive e di quanto queste ci condizionino. Confusi dalle emozioni che possono scaturire da un legame che non concede gradi di libertà, viviamo effettivamente come in un sogno. Per questo, quando ce ne accorgiamo, ci svegliamo a tutti gli effetti.
La tua scelta della lingua inglese (ormai tratto costante fin dalle tue prime pubblicazioni), insieme al sound e alla struttura “cosmopolita” dei tuoi brani, lascia presagire un desiderio di espansione internazionale oltre che solo sul territorio italiano. C’è effettivamente questa intenzione di portare il progetto Yuman ad un pubblico più ampio di quello nazionale?
L’inglese è la lingua attorno alla quale ruotano i miei ascolti, fa parte delle mie giornate. E mi è sempre venuto spontaneo scrivere così. Quando ho iniziato a far musica, poi, ho sempre coltivato il sogno di parlare sia al pubblico italiano che a quello internazionale. Vorrei che la mia musica arrivasse a tutti.
C’è stata qualche fonte di ispirazione particolare nel periodo di produzione di I Am? Qualche artista con cui magari collaboreresti in futuro?
Tante fonti. Non saprei dirti un nome in particolare. Invece per quanto riguarda le collaborazioni, non ho dubbi: vorrei con scrivere una canzone con Jorja Smith.
Per quanto riguarda i progetti futuri: I Am anticipa qualcosa di più grande? Cosa dobbiamo aspettarci?
I Am è il primo passo di un nuovo lungo percorso insieme. Non voglio svelarvi troppo, ma posso dirvi che ci saranno tante emozioni da condividere e sto lavorando su un sound struggente, che possa lasciare il segno.
Vuoi dire qualcosa ai tuoi ascoltatori?
Voglio dire di non smettere mai di cercare, di stupire e di stupirsi.
Link a Spotify: https://spoti.fi/3y9YC39
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/yumanmusic/